Gli scrittori di Siracusa hanno dato un notevole contributo alla letteratura italiana. Tra i più illustri, possiamo citare Elio Vittorini e Vitaliano Brancati. Inoltre, Siracusa ha costituito una fonte di ispirazione per molti altri scrittori, tra cui Giovanni Verga. Che ha scelto la città come ambientazione di alcune delle sue opere.
Quindi, nel corso dei secoli, la città ha dato i natali a numerosi autori siracusani di grande rilievo. Fra i quali spiccano il celebre Corrado Avolio, ed il famoso Alcadino da Siracusa. Quest’ultimo fu medico, filosofo e poeta eccellente del medioevo. E fu uno dei membri della celebre “Scuola Salernitana“.
Peraltro, anche in epoca contemporanea, la città continua ad essere, che cosa? Una fonte di ispirazione per molti romanzieri di Siracusa. I quali si dedicano alla scrittura di opere di narrativa, poesia e saggistica.
Concludendo, possiamo affermare quanto segue. Cioè, grazie all’attività di tutti gli scrittori siracusani, la scrittura è diventata questo. Una delle arti che hanno reso Siracusa famosa in tutto il mondo.
a) Archimede
Archimede fu uno degli antichi scrittori di Siracusa. Ed anche un famoso scienziato, matematico ed inventore. Egli nacque a Siracusa nel 287 avanti Cristo. E morì nel 212. Questo autore di Siracusa è considerato uno dei più grandi studiosi della storia. Per merito del suo contributo, nella conoscenza di campi come geometria e idrostatica. Ottica e meccanica. Inoltre, egli era capace di calcolare la superficie e il volume di una sfera. Oltre di formulare le leggi per il galleggiamento dei corpi.
Di conseguenza, il suo lavoro nel campo ingegneristico ha portato alla scoperta e all’uso dei principi delle leve. Infatti, molte macchine e dispositivi sono stati associati al suo nome. Fra cui la “vite di Archimede“. In più, si dice che abbia progettato anche macchine da guerra. Ma solo per difendere Siracusa dall’assedio romano. Tuttavia, i dettagli di queste invenzioni sono ancora avvolti nel mistero.
Oltretutto, la figura dello scrittore siracusano Archimede, ha ispirato numerosi aneddoti. Ed anche leggende, poiché ci sono pochi dati storici affidabili su di lui. A questo proposito, l’aneddoto più famoso lo vede esclamare “Eureka!” (ho trovato!). Dopo aver scoperto il principio del galleggiamento dei corpi, che ancora oggi porta il suo nome.
Per concludere, come autore di Siracusa, Archimede ha scritto solo opere teoriche e speculative. Come “Palinsesto” e “Stomachion“. E moltissime altre opere. Di queste, solo pochissime sono giunte fino a noi.
b) Elio Vittorini
Elio Vittorini fu uno degli scrittori di Siracusa, ed anche traduttore. Nacque nel 1908, e trascorse gran parte della sua vita in diverse città italiane. Come Firenze e Milano, collaborando con diverse riviste. Ed anche con il quotidiano “La Stampa”. Egli era un critico letterario ed un curatore editoriale. Il quale ha sostenuto l’adozione di nuovi modelli letterari del Novecento. In aggiunta, ha combattuto contro gli stereotipi tradizionali.
Quindi, durante la guerra civile spagnola, Vittorini è diventato un antifascista radicale. Ed ha aderito al Partito Comunista Italiano. Oltre a questo, ha anche partecipato alla Resistenza negli anni ’40. Ancora, ha scritto racconti, saggi e romanzi. Oltre ad aver tradotto diverse opere.
Inoltre, questo autore di Siracusa ha collaborato con la casa editrice Einaudi. Ed ha visto sue opere trasposte in film. Va detto che la sua opera più famosa è “Conversazione in Sicilia”. Scritta tra il 1938 e il 1939, è un simbolico ritorno alle sue radici. Oltretutto, una chiamata alla riscoperta di un mondo, che deve essere “riscattato” dall’umanità.
Concludendo, Elio Vittorini è morto a Milano nel 1966. Nonostante tutto, il suo contributo alla letteratura italiana. Ed alla lotta contro l’oppressione fascista, continuerà ad essere riconosciuto e celebrato.
c) Vitaliano Brancati
Vitaliano Brancati, fu un altro degli scrittori di Siracusa. Nato a Pachino il 24 luglio 1907, proveniva da una famiglia di scrittori. Sia il nonno che il padre, di Brancati, scrivevano racconti e poesie. Questo romanziere siracusano ha frequentato la scuola primaria a Modica, dal 1910 al 1919. Quindi, ha continuato gli studi superiori a Catania. Dove si è trasferito con la famiglia nel 1920. Qui, Brancati ha studiato lettere all’Università locale. Laureandosi nel 1929, con una tesi su Federico De Roberto.
Inoltre, Brancati ha lavorato come insegnante presso un istituto magistrale a Caltanissetta. Per un certo periodo. Lì ha incontrato Leonardo Sciascia, anche se non come studente. In seguito, si è trasferito a Roma. Nella “città eterna” ha insegnato, ed ha iniziato la sua carriera come giornalista. Per il quotidiano “Il Tevere” ed il settimanale letterario “Quadrivio“, dal 1933.
Comunque, l’esperienza di vita dello scrittore siracusano Brancati, ha influenzato la sua scrittura. Per la precisione, la sua satira della politica e della vita provinciale. Egli ha ritratto il mondo, come dominato da personaggi vanitosi e prepotenti. Oppressivi sia in politica che nell’amore.
Ancora, come scrittore di Siracusa, Brancati cosa ha fatto? Ha usato le sue esperienze per creare un’arte concreta. E così “rompere” gli schemi letterari, e culturali, di Verga e Pirandello. Vitaliano Brancati è morto a Torino nel 1954.
d) Stefano Amato
Stefano Amato è uno degli scrittori di Siracusa. E’ nato nel 1977.
Per iniziare, egli ha pubblicato racconti su diverse riviste. Come ad esempio “Linus” e “Maltese Narrazioni“. “Colla” e “Doppiozero“. Inoltre, ha anche collaborato con noti giornali, come “La Repubblica” e “Fernandel“. Precedentemente, aveva lavorato come libraio. In più, ha raccolto le strane domande dei clienti sul suo blog. Che si chiama “L’apprendista libraio“.
Oltre a quanto detto, è il fondatore della rivista letteraria “A4” (aquattro.org). Tra le opere più recenti dello scrittore di Siracusa Amato, citiamo “La duchessa di Palermo” (2019). E “Stupidistan” (2020). Seguiti da “Taddeo in rivolta” e “Alla ricerca della chiave algebrica“. Entrambi pubblicati nel 2022.
e) Archestrato di Gela
Archestrato fu uno degli antichi scrittori di Siracusa. Visse durante la seconda metà del IV secolo a.C. Si dedicava alle arti del piacere, anticipando le idee di Epicuro. Come dimostrano le fonti antiche.
Peraltro, i filosofi dell’epoca erano interessati alla sua opera. E di lui si parla spesso, nei testi antichi. Nonostante tutto, ci sono rimasti solo 62 frammenti della sua opera. Che spesso sono molto brevi. E che sono stati trasmessi da Ateneo di Naucrati, nel suo libro sui sofisti a banchetto.
L’opera dello scrittore di Siracusa Archestrato ha vari titoli. Comunque, il più diffuso tra gli studiosi è “Hēdypatheia“. Il che significa “Poema del buongustaio“, secondo Callimaco. Per cui, in questo poema, Archestrato di cosa parla? Descrive i suoi viaggi alla ricerca dei cibi e dei vini migliori.
Oltretutto, anche del pane, dei pesci e della selvaggina. A parte la produzione e la conservazione del vino. In più, si sofferma in particolare sui pesci. Indicando le migliori qualità e i luoghi di provenienza, oltre alle specifiche stagioni di pesca. Ateneo ritiene che l’opera, e il pensiero di Archestrato, abbiano un notevole valore filosofico.
f) Francesco Adorno
Francesco Adorno, è uno dei famosi scrittori di Siracusa. Laureato in filosofia e storia della filosofia. Egli è nato a Siracusa nel 1921, e si è laureato nel 1944. Terminati gli studi, ha insegnato in varie università. Come Bari, Bologna e Firenze.
Inoltre, ha ricoperto importanti posizioni, come presidente di diverse istituzioni. Ad esempio l’Accademia Toscana di Scienze e Lettere “La Colombaria“. Il Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria, e l’Accademia delle Arti del Disegno. Ancora, ha diretto la pubblicazione del “Corpus dei Papiri Filosofici Greci e Latini“.
Oltre a questo, l’autore siracusano Adorno ha dedicato gran parte del suo lavoro a cosa? All’analisi del rapporto tra il metodo di insegnamento di Socrate e la sofistica. Di conseguenza, esplorando anche altri importanti movimenti filosofici. Come lo stoicismo e l’epicureismo. Ancora, ha studiato la cultura greco-latina e cristiana. Dal I secolo a.C. al VI secolo d.C. Nonché il pensiero tardomedievale e umanistico.
Insomma, l’autore siracusano Adorno, ha utilizzato il metodo filologico. Questo, per analizzare i testi dei pensatori. Ed anche delle scuole filosofiche antiche. Come è normale faccia, uno dei maggiori studiosi italiani di filosofia antica. Del resto, la sua formazione culturale è stata influenzata da cosa? Dall’ interpretazione “crociana” della filosofia. Interpretazione che considera la filosofia come sapere storico. Oltre che dal metodo marxista. Attraverso il quale, ha interpretato i testi classici nel loro contesto politico e culturale.
g) Moschione
Moschione era uno degli scrittori di Siracusa dell’antichità. Vissuto nel III secolo avanti Cristo. Egli scrisse un’opera che descriveva la nave di Gerone II di Siracusa, la “Siracusia“. Comprendendo le sue specifiche tecniche, e la sua costruzione. Tale opera ci è stata tramandata attraverso Ateneo.
Tuttavia, la mancanza di menzioni del nome Moschione è significativa. Secondo le ipotesi di alcuni autori. Infatti, ha portato alcuni studiosi a dubitare dell’ esistenza di questo scrittore di Siracusa. Del resto, alcuni frammenti di un drammaturgo sono stati trasmessi da Stobeo. E con lo stesso nome. Che potrebbe essere lo stesso Moschione che descrisse la “Siracusia“.
Comunque, l’ipotesi di Giuseppe Cambiano suggerisce altro. Cioè, che il nome “Moschione” sia stato soggetto ad un errore di trascrizione. E che l’opera che descrive la “Siracusia” ,potrebbe essere stata scritta da Mosco Meccanico. Cioè da un autore menzionato da Ateneo. Il quale scrisse un’opera intitolata “Sulle Macchine“. D’altro canto, la precisione delle descrizioni tecniche suggerisce un fatto. Quello che l’autore fosse stato coinvolto nella progettazione, o realizzazione, della nave.
h) Corrado Avolio
Corrado Avolio fu un altro degli scrittori di Siracusa. Venuto al mondo a Noto, nel 1843. Egli proveniva da una famiglia agiata, che annoverava un medico e un notaio. Avolio prese parte alla Battaglia di Milazzo. Combattendo al fianco di Giuseppe Garibaldi, nel 1860. Quindi si dedicò agli studi di farmacia all’Università di Catania. Questo scrittore di Siracusa conseguì la laurea nel 1863. Ed iniziò ad esercitare la professione di farmacista, nella sua città natale.
Oltretutto, aveva un grande interesse per la lingua siciliana, e la dialettologia. Che lo portò ad approfondire le sue conoscenze autonomamente. Inoltre, ad instaurare una fitta corrispondenza con importanti esperti di linguistica dell’epoca. Tra i quali Alessandro D’Ancona e Graziadio Ascoli. Ed anche Michele Amari. Poi, nel 1882, pubblicò un’opera di rilievo sui dialetti siciliani.
Tristemente, a causa di una malattia, non riuscì a portare a termine il suo ambizioso progetto. Cioè il “Dizionario etimologico della lingua siciliana“. La sua cattiva salute lo costrinse ad interrompere gradualmente di lavorare. La situazione fu questa, a partire dal 1900 fino alla sua morte prematura. All’età di sessantadue anni. Da ricordare che a A Noto c’è una strada che porta il suo nome.
i) Alcadino di Siracusa
Alcadino fu uno degli antichi scrittori di Siracusa. Vissuto tra il XII e il XIII secolo, è stato un medico e filosofo. Ed anche poeta. Noto per la sua stretta relazione con la corte degli Hohenstaufen.
Per iniziare, egli nacque a Siracusa intorno al 1160. Comunque, l’anno esatto di nascita di Alcadino non è certo. Ciononostante, uno dei suoi biografi sostiene che egli sia nato a Siracusa, intorno alla data succitata. Il padre di questo scrittore di Siracusa si chiamava Garsino Siracusano. E lo inviò a studiare alla celebre “Scuola Medica Salernitana” di Salerno.
L’autore siracusano Alcadino, divenne uno dei più rispettati medici della Scuola Medica Salernitana. E fu chiamato alla corte di Enrico VI di Svevia. Pertanto, qui, Alcadino assunse il ruolo di “medico ordinario” del sovrano.
In seguito alla morte di Enrico, Alcadino continuò a servire il figlio di questi, Federico II. Che lo apprezzò, e lo considerò una persona di grande fiducia. In aggiunta al suo lavoro di medico, Alcadino dedicò anche tempo alla poesia. Scrivendo un trattato in versi sui bagni minerali di Pozzuoli. Conosciuto come De Balneis Puteolanis.
Per concludere, in quest’opera, descrisse con grande precisione il luogo e le proprietà. Ed anche le virtù dei bagni. Ancora, Alcadino scrisse anche due opere. Le quali celebravano le gesta di Enrico VI e Federico II. A parere dello storico Antonio Mongitore, lo scrittore siracusano Alcadino di Siracusa morì all’età di 52 anni. Quindi, intorno al 1212.
l) Atanide di Siracusa
Atanide (o Atana), era uno degli scrittori di Siracusa dell’antichità. Probabilmente nato intorno al 400 a.C. Ignoriamo la data esatta della sua morte, tuttavia si presume che sia vissuto fino almeno al 338 a.C.
Pertanto, egli si unì all’esercito di Dione, per partecipare alla spedizione contro Dionisio II. Pare che sia stato scelto tra i 356 volontari di Dione ed Eraclide. Per ricoprire il ruolo di stratega, durante la campagna militare. Lo scrittore di Siracusa Atanide è l’autore di una narrazione storica, che documenta gli eventi in questione.
Per cui, la sua opera composta da tredici volumi, costituisce una fonte preziosa. Ovviamente, per la comprensione di quei fatti. In più, l’opera di Atanide viene citata da Diodoro, il quale la intitola “Imprese di Dione“. Invece Ateneo di Naucrati la chiama “Storia della Sicilia“. In realtà, Atanide non ha mai intitolato la sua opera. Ma ha utilizzato il proemio come titolo, come era d’uso nell’antichità.
Inoltre, tale proemio promette di narrare la storia di Dione, anche se l’opera si estende ben oltre questo argomento. Ciò spiega la discrepanza tra i titoli attribuiti all’opera da Diodoro e Ateneo di Naucrati. Probabilmente Diodoro ha confuso l’opera di Atanide. Riferendosi solo a una sezione od alla sua prima parte.
Concludiamo dicendo che, purtroppo, il testo originale di Atanide è andato perduto. Nonostante tutto, abbiamo ancora una traccia della sua opera. Grazie alla testimonianza di Teopompo di Chio ed alcuni frammenti superstiti.
m) Claudio Mario Arezzo
Claudio Mario Arezzo è stato uno degli scrittori di Siracusa. Ed anche un importante storico del XV e XVI secolo. Ebbene, la sua fama come storiografo lo portò a diventare il cronista ufficiale di Carlo V, dal 1525 al 1532.
Mentre era in carica, l’autore siracusano Arezzo documentò numerosi eventi, che ebbero luogo durante il regno di Carlo V. La sua opera fu molto apprezzata dai contemporanei, per l’accuratezza delle informazioni riportate. Durante il 1537, Claudio Mario Arezzo pubblicò “De situ insulae Siciliae“. Un’opera che descriveva in modo dettagliato l’isola di Sicilia. Comprendendo informazioni sulla geografia e la storia. Le città, le leggi e le usanze.
Inoltre, questo libro fu molto importante. Perché? Perché rappresentò una delle prime descrizioni dell’isola, scritte in lingua italiana. Oltre a ciò, lo scrittore di Siracusa Claudio Mario Arezzo scrisse anche “Osservantii di la lingua siciliana“. In cui descriveva la lingua siciliana e le sue peculiarità.
E tale libro, pubblicato nel 1543, è importante. Essendo uno dei primi tentativi di descrivere la lingua siciliana, in modo sistematico. Si può dire che l’opera di Claudio Mario Arezzo è stata molto apprezzata. Per la sua accuratezza e completezza, ed è ancora considerata una fonte preziosa. In particolare, per la comprensione della storia e della cultura siciliana del XVI secolo.
n) Miteco Siculo
Miteco Siculo, (Mithaecus nella versione latina) è stato uno degli scrittori di Siracusa. Ed un famoso cuoco. Egli visse nel V secolo a.C.
Iniziando, Miteco Siculo era noto per le sue abilità culinarie. E la sua passione per la scrittura. Pertanto la sua opera principale, è intitolata “De Arte Coquinaria“, ovvero “L’arte della cucina“. E gli ha garantito la fama nel corso dei secoli. Tale libro contiene una raccolta di ricette culinarie, e suggerimenti per la preparazione dei cibi. I quali riflettono le abitudini alimentari, e le tecniche di cottura, utilizzate nell’antica Grecia.
Oltretutto, lo scrittore di Siracusa Miteco Siculo, fu anche un apprezzato scrittore di saggi. Naturalmente di gastronomia, ed il suo lavoro ebbe una grande influenza, sulla cultura culinaria dell’epoca. Comunque, non si conoscano molti dettagli sulla sua vita. Ma la sua opera continua ad essere considerata una fonte importante, per lo studio della storia della cucina antica.
o) Sebastiano Aglianò
Sebastiano Aglianò (1917-1982), è stato uno dei più celebri scrittori di Siracusa. Essendo stato critico letterario e saggista. Ed anche studioso della letteratura italiana. Aglianò è diventato uno dei più importanti esponenti dell'”italianistica” del XX secolo. Questo grazie alla sua attività di ricerca e di scrittura.
Quindi, la sua vasta produzione letteraria comprende numerosi saggi e studi. Fatti su autori ed opere della letteratura italiana. Tra cui Ugo Foscolo e Dante Alighieri. Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio. L’autore siracusano Aglianò è stato particolarmente interessato al rapporto tra la letteratura e la cultura. E la sua attenzione si è rivolta anche alla critica letteraria, e alla teoria della letteratura.
Inoltre, Aglianò ha trascorso gran parte della sua vita accademica a Siena. Dove ha insegnato letteratura italiana, all’Università degli Studi. Ancora, ha contribuito in modo significativo allo sviluppo degli studi letterari, in Italia e all’estero. Grazie alla sua attività di docenza e di ricerca.
Oltre a questo, la sua influenza è stata particolarmente importante nel campo dell’italianistica. E della “letteratura comparata“. Egli si distinse in questo tra gli scrittori di Siracusa. Durante il 1946, Sebastiano Aglianò ebbe anche un’esperienza nel mondo del calcio. Rivestendo la carica di presidente del Siracusa. In più, in quegli anni, questo scrittore di Siracusa si dedicò anche ad altro. Alla presidenza della Società Sportiva Comunale, la seconda squadra calcistica di Siracusa. Dalla metà del 1945 al 1947.
Scrittori di Siracusa – Conclusione
Gli scrittori di Siracusa sono numerosi e diversi tra loro. Tra i più famosi troviamo Elio Vittorini e Vitaliano Brancati. Archimede e Sebastiano Aglianò. Ciascuno di loro ha lasciato un segno importante, nella letteratura cittadina. Sia attraverso la poesia che la prosa. Sono numerosi gli autori siracusani di spicco. I quali ancora oggi rappresentano un’importante fonte di ispirazione, per molti scrittori contemporanei.
In effetti, sono molti gli scrittori di Siracusa, ognuno con la propria unicità e stile. La città continua a essere un luogo di grande interesse culturale e letterario. Un polo letterario a cui fanno riferimento in molti. Tanto a livello nazionale che europeo e addirittura mondiale.
E adesso, non mi resta che augurarti buona permanenza su Libri-online.net!
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