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Scrittori Siciliani: Autori Contemporanei e Poeti Famosi di Oggi 900

da | 29 Mar 2023

Gli scrittori siciliani possono essere visti come bellissimi fiori, nati in un immenso giardino. La Sicilia è stata definita una delle due “isole” letterarie del continente. L’altra è l’Irlanda. E’ davvero ricchissima, infatti, la produzione letteraria degli isolani. La letteratura della Sicilia nasce nel XIII secolo. E la sua principale caratteristica è la sua natura popolare. Ancora oggi la parte orale prevale sulla scritta. Gli studiosi si sono così trovati davanti a una piccola parte di testi degli scrittori siciliani, da poter analizzare.

Poi, grande pregio di questa letteratura è la Scuola Siciliana. Essa si sviluppo’ alla corte di Federico II di Svevia. Era formata da un gruppo di funzionari statali. I quali coltivavano la poesia. Era una poesia di natura amorosa, e si ispirava ai trovatori provenzali. Quindi, dopo un periodo di stagnazione incomincia la ripresa. Ed avviene grazie a Francesco Petrarca. Egli influenza molto la letteratura siciliana. La influenza a tal punto che si parla di un “petrarchismo dialettale“.

Oltretutto, durante il 1500 questa corrente si rinforza ancora di più. Essa vedrà la sua fine solo nel 1600. Inoltre, il momento d’oro degli scrittori siciliani si ha tra 1700 e 1800. Effettivamente si assiste al fiorire del movimento dell’Arcadia. Nel XIX secolo si dà impulso anche al movimento dialettale. Si riscoprono fiabe, proverbi, novelle e racconti popolari. Spesso tramandati oralmente. Nel secondo dopoguerra nasce il “Teatro dell’Albergheria“. L’Albergheria è un quartiere popolare di Palermo. Qui si condusse un’attività di teatro-laboratorio.

Vediamo ora quali sono gli scrittori siciliani popolari, in ognuna delle province di questa regione.

Indice dei Contenuti

1 – Scrittori di Agrigento

Gli scrittori siciliani di Agrigento sono molteplici. Essi hanno dato lustro alla città ed alla sua provincia. Infatti, pensiamo solo a Luigi Pirandello, per esempio. Egli dovette tutto il suo successo ad Agrigento. Proprio lui che non fu mai tenero, con i propri concittadini.

Di conseguenza, egli fu il capostipite di un gran numero di autori. Tra i tanti Leonardo Sciascia. Pirandello segnò un’epoca. La sua azione letteraria, e civile, seppe infatti portare alla luce le antichissime piaghe siciliane.

E poi, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, di antica nobiltà. Divenne famoso per un solo romanzo, “Il gattopardo”.

Ancora, come non citare, tra gli scrittori siciliani contemporanei, Andrea Camilleri? Diventato famosissimo a 74 anni. Grazie a quel suo celebre commissario Montalbano. Se ne fece una serie tv di grandissimo successo.

Effettivamente, oggi Camilleri è uno degli scrittori più amati dal pubblico. Comunque, non dimentichiamo che “Il commissario Montalbano“, non è l’unica sua opera a essere stata trasposta in tv.

Tra gli scrittori siciliani non va tralasciato Enzo Lauretta. Egli fu anche sindaco e presidente della provincia. Nonché presidente dell’Ente provinciale del turismo. Nel 1967 fondò il “Centro Nazionale di Studi Pirandelliani“. E Pirandello fu sempre il soggetto primario dei suoi studi e della sua attività saggistica.

Per saperne di più, consulta la mia guida sugli scrittori di Agrigento.

a) Luigi Pirandello

Uno tra i più famosi scrittori siciliani è Luigi Pirandello. Nato il 28 giugno 1867 a Girgenti, in Sicilia. Da genitori di origini diverse. Il padre, Stefano Pirandello, era di origine ligure, e aveva combattuto nella spedizione dei Mille. Mentre la madre, Caterina Ricci Gramitto, era figlia di un rivoluzionario. Il quale aveva preso parte alla rivolta siciliana del 1848-49.

Quindi, la famiglia di Pirandello aveva una forte tradizione garibaldina e antiborbonica. In più, possedeva alcune miniere di zolfo. Sin da giovane, Pirandello aveva difficoltà a comunicare con i genitori, e soffriva di insonnia. Incoraggiato dalla madre, ha presto mostrato la sua passione per la letteratura.

Pertanto egli, che è uno dei migliori tra gli scrittori siciliani, completò gli studi liceali a Palermo. Per poi iscriversi all’università della medesima città. Passando successivamente alla Facoltà di Lettere dell’università di Roma. Tuttavia, a causa di un dissidio con il preside latinista Onorato Occioni, Pirandello si è trasferito all’università di Bonn. Qui, nel 1891, ha ottenuto la laurea in glottologia. La sua tesi fu sull’evoluzione fonetica del dialetto di Girgenti, intitolata “Voci e suoni del dialetto di Girgenti“.

Migliori Libri di Luigi Pirandello

b) Angelino Alfano

Angelino Alfano, nasce ad Agrigento il 31 ottobre 1970. E’ un politico ed uno degli scrittori siciliani, è sposato, e ha due figli. Ha conseguito la laurea presso l'”Università Cattolica del Sacro Cuore” di Milano. E’ avvocato e dottore di ricerca in Diritto dell’impresa, presso l’Università degli Studi di Palermo.

Inoltre, è giornalista pubblicista dal 1989. A 25 anni è stato eletto deputato all’Assemblea Regionale Siciliana, diventando il più giovane membro del consiglio. Ancora, ha presieduto il gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars, dal 1998 al 2001. In quell’anno è stato eletto deputato al Parlamento Italiano, nella circoscrizione Sicilia occidentale. Nella lista di Forza Italia. Il 7 maggio 2008, è stato nominato Ministro della Giustizia.

Concludendo, alle elezioni politiche del 2013 è stato capolista del Popolo della Libertà alla Camera dei deputati. Questo nelle circoscrizioni: Sicilia 1, Lazio 1, Piemonte 1 e Piemonte 2. Il 27 febbraio 2013 è stato rieletto deputato al Parlamento italiano per il Popolo della Libertà. Dal 28 aprile 2013 a febbraio 2014 è stato ministro dell’Interno. E vice presidente del Consiglio dei ministri nel Governo Letta. Da luglio 2013 è presidente della Fondazione De Gasperi. Nel novembre 2013 ha fondato il Nuovo Centrodestra di cui è leader.

Migliori Libri di Angelino Alfano

c) Andrea Camilleri

Andrea Camilleri, uno dei più famosi scrittori siciliani, è nato il 6 settembre 1925 a Porto Empedocle. Tuttavia, per gran parte della sua vita ha vissuto a Roma. Qui è deceduto il 17 luglio 2019 e qui è sepolto al Cimitero Acattolico. Era un regista ed autore teatrale. Autore televisivo e radiofonico, ed ha scritto saggi sullo spettacolo. Insomma, rientra a pieno titolo in un elenco di autori siciliani.

Quindi, tra il 1945 e il 1952 ha pubblicato racconti e poesie, vincendo anche il “Premio St Vincent“. Ha insegnato Istituzioni di Regia all’Accademia d’Arte Drammatica. Era sposato con Rosetta. E padre di tre figlie, dalle quali ebbe quattro nipoti e due bisnipoti. Camilleri ha frequentato il liceo classico “Empedocle” di Agrigento. Ciononostante, non ha mai sostenuto l’esame di maturità.

Infatti, a causa dello sbarco alleato in Sicilia nel 1943, è stato deciso che sarebbe valso solo lo scrutinio. Durante lo sbarco, Camilleri ha assistito ad un episodio che lo ha profondamente colpito. Un soldato americano, in seguito scoperto essere il generale Patton, ha distrutto la croce sulla tomba di un soldato tedesco. Gesto pieno di rabbia e odio.

A partire dal 1949, Camilleri è stato uno degli scrittori siciliani a lavorare alla Rai. Come delegato alla produzione, regista e sceneggiatore. Ed ha legato il suo nome, a diverse famose produzioni poliziesche televisive italiane. Come i telefilm del “Tenente Sheridan” e del “Commissario Maigret“. Lavorò anche a diverse rappresentazioni teatrali, con un particolare interesse per il lavoro di Luigi Pirandello.

Migliori Libri di Andrea Camilleri

d) Leonardo Sciascia

Leonardo Sciascia, (1921-1989), è stato uno dei più bravi, tra gli scrittori siciliani. Egli fu anche giornalista e saggista. E moltissimo altro ancora.

Per iniziare, egli era il primogenito di tre fratelli. Il padre Pasquale era un impiegato presso una delle miniere di zolfo della zona. Invece la madre, Genoveffa Martorelli, proveniva da una famiglia di artigiani. D’altronde, la storia dello scrittore è strettamente legata alla zolfara, dove il padre ed il nonno hanno lavorato.

Quindi, l’autore siciliano Sciascia è riconosciuto come una delle maggiori figure letterarie. Non solo del panorama italiano, ma anche europeo. Infatti, la sua grande curiosità lo ha spinto ad indagare le contraddizioni dell’umanità, e della sua terra d’origine. Anche se il suo senso di giustizia era spesso deluso, egli non ha mai abbandonato che cosa? L’uso della ragione “illuminista” come strumento per attuare il suo progetto.

Oltretutto, l’influenza del “relativismo conoscitivo” di Luigi Pirandello, è stata determinante per la formazione dello stile di Sciascia. Ciò si riflette nell’umorismo, e nella difficoltà che i protagonisti dei suoi scritti incontrano, nel giungere ad una conclusione definitiva. Poiché la realtà, infatti, non è sempre osservabile in maniera oggettiva. Anzi, spesso è un insieme confuso di verità e menzogne. Le quali rendono difficile distinguere il vero dal falso.

Per concludere, lo scrittore siciliano Sciascia, ha avuto anche un ruolo politico di rilievo. Facendosi notare dapprima per un sostenitore del socialismo democratico. E del marxismo moderato. Successivamente, è stato uno degli scrittori siciliani a spostarsi verso il radicalismo liberale. Poi il garantismo ed infine la socialdemocrazia.

Migliori Libri di Leonardo Sciascia

e) Empedocle

Empedocle era un filosofo e uno degli scrittori siciliani antichi. Ed anche poeta, nato ad Agrigento intorno al 495 a.C. È considerato uno dei padri della filosofia occidentale. Oltretutto, anche uno dei primi filosofi a sostenere l’esistenza di quattro elementi fondamentali della natura. Terra, aria, fuoco e acqua.

A parte questo, Empedocle è anche conosciuto per la sua teoria della reincarnazione. Teoria secondo la quale, le anime umane passano attraverso un ciclo di vite successive. Ed anche per la sua teoria sulla natura delle malattie. Quest’ultima a cosa attribuiva le malattie? A “disuguaglianze“, nella distribuzione degli elementi nell’organismo. È stato anche un importante poeta lirico, autore di opere come “Purificazioni” e “Fragmenti“. Questi, che fu uno dei migliori scrittori siciliani antichi, morì intorno al 430 a.C. Probabilmente durante un viaggio in Grecia.

Migliori Libri di Empedocle

f) Matteo Collura

Matteo Collura (Agrigento 1945), è uno degli scrittori siciliani. Ha firmato la biografia di Leonardo Sciascia, intitolata “Il maestro di Regalpetra“. Inoltre, è autore della biografia romanzata di Luigi Pirandello. Cioè “Il gioco delle parti“. Da anni dedica alla Sicilia libri, inchieste ed articoli. Lavori in gran parte pubblicati dal “Corriere della Sera” e da “Il Messaggero“.

Pertanto, le sue conferenze di argomento culturale lo hanno portato in giro per l’Italia e all’estero. Suo il best seller “Sicilia sconosciuta“, più volte ristampato. In campo narrativo questo autore siciliano ha esordito con “Associazione indigenti“. Cui è seguito “Baltico“. E “Qualcuno ha ucciso il generale” e “La badante“. Ha firmato la versione teatrale del romanzo “Todo modo” di Sciascia. Inoltre, è uno degli scrittori siciliani ad avere suoi libri tradotti in cinque lingue.

Migliori Libri di Matteo Collura

  • Sicilia sconosciuta (CLICCA QUI)
  • Baci a occhi aperti. Scritti sulla Sicilia (CLICCA QUI)
  • Gioco delle parti. Vita straordinaria di Luigi Pirandello (CLICCA QUI)

2 – Scrittori di Caltanissetta

Gli scrittori siciliani contemporanei di Caltanissetta sono un’altra perla, nella meravigliosa collana degli autori siciliani moderni.

Infatti la città, fondata dagli Arabi con tutta probabilità nel X secolo, vanta una nutrita schiera di autori siciliani famosi.

Uno di questi è Salvatore Paci. Vive a Caltanissetta, ed è un famoso autore di gialli. Questi vengono ambientati nella sua città, a Londra e Barcellona. E’ definito come un personaggio poliedrico, e con la mente in continuo movimento.

Addirittura, egli stesso si riconosce in queste parole. Dichiarando di svegliarsi molto presto al mattino, per lavorare quando il mondo dorme ancora!

Ricordiamo anche Giovanni Mulè Bertolo e Walter Guttadauria. Essi raccontano i “cunicoli” di Caltanissetta. Erano questi dei condotti sotterranei usati anticamente. Infatti, sembra che almeno uno di questi, venisse usato dalla nobiltà come via d’accesso per il cimitero.

Va anche detto che Caltanissetta fu fondata dagli Arabi. Quindi fu fortemente influenzata dalla loro raffinata cultura. E un’eco di questa impronta la possiamo ancora sentire. Dove? Naturalmente negli scrittori siciliani contemporanei di questa città.

Per saperne di più, consulta la mia guida sugli scrittori di Caltanissetta.

a) Giuseppe Ayala

Giuseppe Maria Ayala, è uno degli scrittori siciliani, nato a Caltanissetta il 18 maggio 1945. E’ anche un magistrato ed un politico italiano. Ha conseguito la laurea in giurisprudenza all’Università degli studi di Palermo, ed ha esercitato la professione di pubblico ministero. Inoltre, ha ricoperto il ruolo di Consigliere di Cassazione. È stato un amico di Giovanni Falcon,e ed ha avuto un ruolo importante nel pool anti-mafia.

Per cui, dopo l’omicidio di Falcone e Paolo Borsellino nel 1992, Ayala si è dedicato anche alla politica. Diventando, tra gli scrittori siciliani, deputato del Partito Repubblicano Italiano. Ayala ha aderito ad Alleanza Democratica. Mantenendo il seggio alla Camera dei Deputati nel 1994. Il tutto, durante le indagini sulla corruzione dei partiti nota come “Tangentopoli“, e la crisi del PRI.

In aggiunta a questo, dopo la scomparsa di AD, Ayala ha aderito ai Democratici di Sinistra. Con i quali è stato eletto senatore nel 1996 e nel 2001. È stato Sottosegretario al Ministero di Grazia e Giustizia durante il governo Prodi I. E gli è stato riconfermato l’incarico anche nei successivi governi D’Alema I e II.

Migliori Libri di Giuseppe Ayala

  • Chi ha paura muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino. (CLICCA QUI)
  • Troppe coincidenze (CLICCA QUI)
  • La guerra dei giusti (CLICCA QUI)

b) Pier Maria Rosso di San Secondo

Pier Maria Rosso di San Secondo è stato uno degli scrittori siciliani ed un drammaturgo. Nato a Caltanissetta nel 1887, è deceduto a Lido di Camaiore nel 1956.

Il suo teatro, a cui è principalmente legato il suo nome, ha un notevole valore polemico e storico. Costituendo, insieme a quello di Luigi Pirandello ed al teatro “grottesco“, una importante tesi. Cioè, la negazione e la dissoluzione del teatro verista e borghese dell’Ottocento. Come lui fecero diversi altri scrittori siciliani.

c) Salvatore Paci

Salvatore Paci è un altro degli scrittori siciliani. Quarantaseienne, lavora come Istruttore Direttivo Programmatore di Sistema, in un ente pubblico. Inoltre, è molto conosciuto a livello nazionale, per la sua lunga collaborazione con diverse testate giornalistiche. Testate specializzate in statistiche, legate ai giochi.

Ancora, è una persona creativa. E prima di dedicarsi alla scrittura di romanzi, ha composto con discreto successo testi e musiche pop. In più, è’ uno degli scrittori siciliani iscritti alla SIAE come autore e compositore.

Oltre a questo, ha ottenuto buoni risultati come autore. In quali occasioni? In alcuni festival di musica leggera di livello regionale. Con “Biglietto di andata e ritorno“, si affaccia al mondo della narrativa. Lo fa, sfruttando l’esperienza maturata negli anni di interazione con i suoi lettori. E catturando l’attenzione del lettore con le pagine di questo romanzo.

Migliori Libri di Salvatore Paci

d) Giuseppe Gabrielli

Giuseppe Gabrielli fu uno degli scrittori siciliani moderni. Nacque a Caltanissetta il 26 febbraio 1903, da Federico e Francesca Micciché. Nel 1925 ottenne a Torino la laurea in ingegneria meccanica. Tuttavia, prima di laurearsi, aveva già frequentato il laboratorio di aeronautica. Che era dotato di “galleria aerodinamica” e sala prove per motori, fondato da M. Panetti.

Questo autore siciliano ha scritto, tra le altre cose, numerosi manoscritti riguardanti la sua professione. Dai quali si denota il suo grande talento nel campo delle “macchine per volare”.

Successivamente, nel 1926, perfezionò i suoi studi in aeronautica. Presso l’Istituto di aerodinamica della “Technische Hochschule” di Aquisgrana. Qui ottenne una seconda laurea, ed ebbe come allievo Th. von Kármán. Questi fu un noto teorico sull’instabilità dell’equilibrio elastico. Ed anche sulla progettazione di strutture a guscio.

Concludendo, Giovanni Agnelli, il fondatore della Fiat, comprese subito le eccezionali doti di questo, tra i giovani scrittori siciliani. Decidendo di assumerlo presso il reparto di progettazione velivoli della sua azienda, nel 1931. Tale fu l’inizio di una fruttuosa collaborazione tra il brillante ingegnere e la Fiat. La quale durò fino agli anni ottanta. Giuseppe Gabrielli morì all’età di 84 anni a Torino, Il 29 novembre 1987.

e) Luca Pignato

Luca Angelo Alfredo Pignato era uno degli scrittori siciliani. Nato a Caltanissetta l’8 luglio 1892. E deceduto a Palermo nel 1955. Egli era anche un giornalista e poeta. Ed anche saggista.

Oltretutto, questo autore siciliano era noto anche come direttore della rivista “Cronache nazionali“. Il padre era Giuseppe Pignato, e la madre Camilla Emilia Cacace. Ancora, finita la prima guerra mondiale, Luca Pignato ha avuto rapporti culturali con Antonio Piromalli. Ed ha anche insegnato al Liceo Classico “Ruggero Settimo”.

3 – Scrittori di Catania

Uno dei più importanti scrittori siciliani di Catania fu Giovanni Verga. Egli è stato, soprattutto, il maggior esponente del Verismo. Quindi, descrisse la realtà per quella che è, senza addolcire gli aspetti più sgradevoli della vita umana.

Infatti, i suoi personaggi sono senza speranza. E vengono ogni volta sopraffatti dalla durezza della vita. Vita che si accanisce senza alcuna pietà sugli ultimi. La sua opera maggiormente ricordata è il romanzo “I Malavoglia“.

Oltretutto, tale scritto fa parte del cosiddetto “Ciclo dei Vinti“. L’opera ha un’impostazione cosiddetta “corale“. Di conseguenza, il suo nucleo è costituito dalle disavventure, le miserie ed i lutti della famiglia protagonista.

Ancora, un altro protagonista tra gli scrittori siciliani contemporanei è Luigi Capuana. Egli fu uno dei teorici più importanti del Verismo.

Oltre a questo, diede vita ad un nuovo tipo di romanzo. Lo volle come un vero “documento“, attento alla realtà contadina e regionale. Infatti pose molta attenzione alla psicologia dei personaggi. Trattandola però in modo del tutto impersonale.

Quando parliamo di cultura catanese, abbiamo tanto da dire. Infatti la zona è ricca di musei, monumenti, scrittori. E molto altro ancora.

Inoltre, dobbiamo dire anche che Catania è una città di giornalisti. Che sono anch’essi scrittori siciliani. I quali fondarono importanti testate. Pertanto, possiamo citare tra i tanti, Prospero Pirotti, giornalista politico. E poi Gennaro Villelli, e Titomanlio Manzella. Solo per ricordarne qualcuno.

D’altra parte, il fatto che Catania sia città con numerosi giornali, vuol dire solo una cosa. Che si tratta di una città dotata di un fervente impulso culturale.

Per saperne di più consulta la mia guida sugli scrittori di Catania.

a) Giovanni Verga

Giovanni Verga, uno tra i migliori nella lista degli scrittori siciliani. Nato a Catania nel 1840, è noto per aver rinnovato profondamente la narrativa italiana. Sia con lo stile che col linguaggio. Egli è considerato il più importante rappresentante del Verismo. Ha ottenuto fama attraverso i suoi romanzi “Eva” e “Tigre reale” (1873), e le sue novelle. Tra queste ultime citiamo “Nedda” (1874), la quale tratta temi legati a diverse classi sociali. Ed è scritta in modo conciso e comunicativo.

Ancora, tra il 1878 ed il 1881, l‘autore siciliano Verga ha sviluppato un nuovo progetto letterario. In cosa consisteva? Nell’includere nei romanzi un’accurata osservazione del mondo che ci circonda. Enfatizzando i desideri ed il modo di parlare degli uomini. Ad esempio, in “I Malavoglia” (1881), ha perfezionato una particolare tecnica narrativa. Che utilizza il discorso indiretto “libero“. E non solo. Che consente di inserire anche le voci, ed i punti di vista dei personaggi. Nonché le loro parole semplici e la loro grammatica elementare, all’interno della storia.

Inoltre, in “Mastro don Gesualdo” (1889), rispetto allo stile corale di “I Malavoglia“, si ha una novità. Difatti, vengono descritti con distacco luoghi e paesaggi desolati e squallidi. I quali riflettono la povertà umana rappresentata dai personaggi del romanzo.

Il 24 gennaio 1922, lo scrittore siciliano Giovanni Verga ebbe un ictus. E tre giorni dopo, il 27 gennaio, morì a causa di un’emorragia cerebrale. Si trovava nella sua residenza di via Sant’Anna a Catania. I nipoti e l’amico De Roberto lo assistettero fino alla fine.

Migliori Libri di Giovanni Verga

b) Ettore Majorana

Ettore Majorana (1906-1938 morte presunta), era uno degli scrittori siciliani. Ma era famoso maggiormente per il suo lavoro di fisico. Infatti si dedicò alla fisica nucleare ed alla “meccanica quantistica relativistica“. Questo autore siciliano era un bambino prodigio. Ottenne la laurea in Fisica all’Istituto di Fisica Teorica di Via Panisperna. Precedentemente, si era sempre distinto per i suoi risultati scolastici, in ogni grado di studi.

In seguito, nel 1933 andò in Germania, dove rimase entusiasta dell’organizzazione nazista. Ma successivamente rinnegò la teoria della superiorità ariana. Quindi nel 1934 tornò in Italia e lavorò con il gruppo “Ragazzi di via Panisperna” di Enrico Fermi. Fu questo il gruppo che realizzò il primo reattore nucleare a fissione.

Passato circa un anno, la squadra cominciò a disperdersi. E nel 1937, lo scrittore siciliano Majorana divenne professore di fisica teorica all’Università di Napoli. Ancora, nel 1938 Fermi ricevette il premio Nobel per la fisica. Concludendo, nel marzo del 1938, Majorana scomparve durante un viaggio in piroscafo. E ii lui non si seppe più nulla, nonostante le ricerche condotte.

Del resto, molte furono le ipotesi su questa scomparsa. Addirittura si pensò all’allontanamento volontario. Purtroppo le ricerche non portarono a nessun risultato, e si arrivò pertanto alla dichiarazione di morte presunta.

c) Luigi Capuana

Luigi Capuana, uno fra gli eccellenti scrittori siciliani, nacque a Mineo nel 1839. Egli proveniva da una famiglia di possidenti benestanti, di cui il padre si chiamava Gaetano Capuana. La madre invece era Dorotea Ragusa.

Quindi, frequentò le scuole elementari nella sua città natale. Poi decise di iscriversi, nel 1851, al prestigioso “Reale Collegio” di Bronte. Tuttavia, a causa di problemi di salute, fu costretto ad abbandonare gli studi, dopo soli due anni. Comunque, la sua passione per la conoscenza lo spinse a proseguire la sua formazione in modo autonomo.

Pertanto, inizialmente si dedicò agli studi giuridici, ma presto li abbandonò. Quindi scelse di dedicarsi al giornalismo ed alla letteratura. Per cui, si trasferì a Milano, poi a Firenze, ed infine a Roma. Qui entrò in contatto con i circoli culturali più attivi. E fu influenzato dalle nuove idee che arrivavano dall’Europa.

Di conseguenza, dopo essersi stabilito definitivamente in Sicilia, insegnò all’università di Catania. Ed alternò l’insegnamento con l’attività di scrittore (1877). Ed anche di critico letterario. (I suoi “Studi della letteratura italiana” sono stati elaborati tra il 1880 e il 1883). La sua intelligenza vivace e dinamica si è distinta anche nel teatro. (“Malìa“, “Lu cavalieri“, “Pidagna” e altri). Fu anche scrittore per l’infanzia. (“Scurpiddu“, “Il racconta fiabe“). Morì a Catania nel 1915.

Migliori libri di Luigi Capuana

d) Vincenzo Consolo

Un altro dei celebri scrittori siciliani era Vincenzo Consolo. Che nacque a Sant’Agata di Militello, nel 1933. Attualmente vive e lavora a Milano. Città in cui è considerato uno dei più importanti narratori degli ultimi vent’anni. Dopo aver studiato diritto, si dedica alla letteratura, e pubblica il suo primo libro. Dal titolo “La ferita dell’aprile“, nel 1963.

Tuttavia, è con “Il sorriso dell’ignoto marinaio“, che Consolo si fa conoscere dal grande pubblico. Nel 1992, con “Nottetempo, casa per casa“, vince il prestigioso “Premio Strega“. Nel 1994, gli viene attribuito il “Premio Internazionale Unione Latina“, per l’intera sua opera.

Pur tuttavia, Consolo è uno scrittore siciliano unico. Perché non scrive romanzi. Ritiene infatti che “non si possono scrivere romanzi, perché ingannano il lettore“.Invece, preferisce una narrazione orientata verso la poesia. La quale ricerchi il potere evocativo delle parole.

Ancora, la sua prosa è ricca di figure retoriche, tipiche della poesia. Come ad esempio allitterazioni ed assonanze. Ed anche paronomasie. I temi delle sue opere riguardano spesso la storia, in particolare quella siciliana. Consolo è anche autore siciliano di saggi e di un testo teatrale, la tragedia “Catarsi“.

Migliori Libri di Vincenzo Consolo

e) Nino Martoglio

Nino Martoglio, uno degli scrittori siciliani, nasce a Belpasso (CT) nel 1870. Egli è stato anche un attore. Si dedicò alla carriera giornalistica a soli 19 anni. Quindi, pubblicò i suoi primi versi in un dialetto “popolare” e letterario. Dal 1901 decide di dedicarsi al teatro. E porta il teatro dialettale siciliano sulla scena di tutta Italia.

Oltre a questo, ha scritto circa venti commedie, alcune sempre in dialetto. Diventando uno dei maggiori rappresentanti del teatro dialettale siciliano. Inoltre, ha collaborato con Pirandello, scrivendo due opere in dialetto. Lo scrittore siciliano Martoglio è principalmente conosciuto per “San Giuvanni decullatu” (1908). E “L’aria del continente” (1910).

In più. insieme a Pirandello, compose in dialetto due opere. Infatti, ne aveva intuito le doti di scrittore per il teatro. Esse sono “A vilanza” (1917), e “Cappiddazzu paga tutto” (1917). Quando era nel pieno sviluppo della sua carriera, morì in modo improvviso e misterioso in un incidente. Difatti, il 15 settembre 1921 a Catania, cadde nella tromba dell’ascensore in un ospedale. Era andato a trovare suo figlio ricoverato.

Migliori Libri di Nino Martoglio

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f) Domenico Tempio

Non ci sono molte informazioni biografiche su Domenico Tempio, uno degli scrittori siciliani del passato. Nacque nel 1750, e morì nel 1821. Era noto in dialetto come “Miciu Tempiu“. Figlio di un mercante di legno, lo scrittore siciliano Tempio inizialmente si dedicò al sacerdozio. Poi passò alla giurisprudenza, ma fallì in entrambe le carriere. Quindi, si dedicò allora all’umanistica.

Infatti, era un appassionato studioso delle scienze umanistiche. Sia degli autori classici che dei suoi contemporanei. Oltretutto, in poco tempo divenne famoso come buon poeta. Fu accolto nell’Accademia dei Palladii, e nel salotto letterario del mecenate Ignazio Paternò. Quest’ultimo era principe di Biscari, e come lui faceva parte della “Massoneria“.

Successivamente, si sposò con Francesca Longo, che morì durante il parto. La figlia che nacque fu accudita da una balia, Caterina. La quale divenne la sua compagna fedele, e gli diede un altro figlio. Questo autore siciliano fu nominato notaio del casale di Valcorrente. E ricevette una pensione dal Monte di pietà, poi un’altra dalla Mensa vescovile. Ed anche dal Comune di Catania. Pensioni che percepì fino alla sua morte.

Migliori Libri di Domenico Tempio

4 – Scrittori di Enna

Tra gli scrittori siciliani del Novecento, Enna può vantare un primato. Infatti, proprio ad Enna nacque Franco Enna. Questo era lo pseudonimo di Franco Cannarozzo. Che amò tanto la sua città che volle chiamarsi come lei.

Questo bravissimo scrittore “inventò'” il giallo siciliano. Fu bravo a tal punto, che Andrea Camilleri gli fece un notevole complimento. Affermò che dovette la sua formazione come scrittore siciliano, proprio all’amicizia con Franco Enna.

D’altronde, cosa aspettarsi dai figli di una città come Enna? Città definita “Urbs Inexpugnabilis”, cioè “città inespugnabile”, dai romani? Tanto era famosa per la sua imprendibilità.

Ovviamente, la progenie di una tale città è gente con una forza d’animo indistruttibile. Di conseguenza, anche i suoi scrittori. Uomini, i suoi autori siciliani, forti come le rocce e dotati di una dignità regale.

Aspra, inaccessibile e silenziosa. Enna è una città che ha carattere (ma solo per chi la merita). E’ la vera essenza della Sicilia, tanto al centro che lì il mare non si vede. E non si tocca. Una città silente per protezione e per sacralità, lontana dal rumore delle città di mare.

Quindi, possiamo lecitamente affermare che gli autori siciliani di Enna, sono l’espressione del vero e puro carattere siciliano.

Per saperne di più, consulta la mia guida sugli scrittori di Enna.

a) Bruno Romano

Il professore Bruno Romano (1942), uno degli scrittori siciliani, ha lavorato presso le Università di Macerata e Firenze. Dal 1981, è stato un docente di Filosofia del diritto all’Università “La Sapienza” di Roma. Ed anche direttore dell’Istituto di filosofia del diritto.

In seguito, ha pubblicato oltre 30 libri monografici. Nel 1997, fu indagato per il presunto favoreggiamento nell’omicidio di Marta Russo. Omicidio per il quale due suoi assistenti, Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, furono accusati. Egli venne arrestato e messo agli arresti domiciliari. In seguito fu rilasciato e poi assolto.

Migliori Libri di Bruno Romano

b) Napoleone Colajanni

Napoleone Colajanni (1847-1921), che era uno degli scrittori siciliani, si interessò alle “attività” di Giuseppe Garibaldi. Addirittura, da ragazzo tentò invano di raggiungerlo, durante i moti di Palermo. Eludendo così i suoi genitori. Questo scrittore siciliano due anni dopo, nel 1862, si unì davvero ai garibaldini. Ciò avvenne durante il loro passaggio a Castrogiovanni (l’attuale Enna).

Pertanto, quindicenne, Colajanni si arruolò con loro e raggiunse l’Aspromonte. Qui venne catturato dalle truppe governative, e deportato alla Palmaria. Per molto tempo, rappresentò il tipico esempio di un “sogno unitario“. Sogno che si basava sull’eroismo e sul volontarismo.

In seguito, durante un suo intervento durante le celebrazioni del 1911, divenne consapevole di un fatto. Cioè che fosse stato compiuto un importante viaggio. Un viaggio verso la tanto desiderata unità.

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5 – Scrittori di Messina

Gli autori siciliani di Messina sono nati in una città tristemente famosa. Infatti, essa è menzionata, nei libri di storia, per il catastrofico terremoto del 1908. Ma c’è un altro fatto molto singolare. Nel 2011, il consiglio comunale di Messina ha deciso di concedere la cittadinanza onoraria “post-mortem“, a William Shakespeare. Il motivo? Secondo alcune ipotesi, lo scrittore inglese sarebbe nato proprio a Messina.

E ancora: gli abitanti di Messina vengono chiamati “buddaci“. Cos’è un “buddaci”?

Il pesce buddace vive nelle acque dello Stretto. Esso sta sempre con la bocca aperta. Pertanto, viene pescato con facilità, anche a causa del suo continuo appetito e della sua ingenuità. I Messinesi vengono definiti buddaci. Poco furbi, creduloni. Si vantano senza motivo. Sono dei buoni a nulla.

Dico subito che oggi sono gli stessi messinesi a definirsi buddaci! Va da sé quindi che il termine ha perso qualunque connotazione negativa. E’ diventato puramente ironico.

Per saperne di più, consulta la mia guida sugli scrittori di Messina.

a) Felice Bisazza

Tra gli scrittori siciliani annoveriamo il poeta e letterato Felice Bisazza. Che nacque a Messina nel 1809. A vent’anni scrisse la sua prima opera, “Versi Poetici“. La quale gli valse l’ammirazione di molti influenti letterati. Non solo. Anche l’onorificenza della Croce di cavaliere, da parte del re Ferdinando II delle Due Sicilie. Altre sue opere di rilievo sono: “Leggende ed Ispirazioni” (1841) ed “Il Settentrione“. “Sul Romanticismo” (1832) e “Sulla Dignità poetica“. “Fede e Dolore” (1863), dove si può vedere l’influenza del romanticismo ed un forte senso religioso.

Ancora, tradusse diverse opere, come “Morte di Abele” di S. Gessner. E “L’Apocalisse di San Giovanni evangelista“. Inoltre, fu autore di libretti e cantate sceniche. Come “Gli amori di Paolo e Virginia” e “Il trionfo della pace“. Questo scrittore siciliano lavorò come giornalista e critico letterario, in numerosi quotidiani locali e nazionali. Nel 1851, divenne docente di Letteratura italiana all’Università di Messina.

Concludendo, L’autore siciliano Felice Bisazza morì nel 1867, a causa di un’epidemia di colera. In effetti, rifiutò tutte le cure e la possibilità di allontanarsi da Messina. È famosa la sua frase: “Dovunque io mi rifugga, la spada di Dio mi raggiungerà se Egli vuole colpirmi. E, se vuole colpirmi, ciò non può essere un male, perché Dio è un bene!“. A Messina, città natale di Bisazza, è stato intitolato a lui il liceo statale scientifico “Felice Bisazza“.

b) Francesco Musolino

Eccoci ad un altro tra gli scrittori siciliani messinesi, Francesco Musolino. Egli nasce nel 1981. Poi, consegue la laurea in Scienze Politiche, con indirizzo “politico-sociale” all’Università degli Studi di Messina. Ottiene il tesserino di giornalista nel 2008.

Pertanto, da allora ha scritto su diverse testate giornalistiche. Di cultura, libri e tecnologia. Tra cui “Il Messaggero” e “Monocle“. “Il Foglio” e “L’Espresso“. E “Specchio” de La Stampa. Nel 2014 ha fondato @Stoleggendo, un progetto di lettura senza scopo di lucro su Twitter. Questo progetto coinvolge librai ed editori. Ed anche giornalisti e autori, che parlano di libri e interagiscono con i lettori. Come? Twittando citazioni senza limitazioni o censure.

Quindi, l’autore siciliano ha creato @Stoleggendo, per invitare alla lettura attraverso il social network Twitter. E per coinvolgere i protagonisti del mondo editoriale, in modo attivo e reale.

Inoltre, esordisce nella narrativa nel 2019, con il romanzo “L’attimo Prima“. Nel 2022 viene pubblicato il suo secondo romanzo, “Mare mosso”. (Selezionato per il “Premio Scerbanenco” 2022). Viene descritto come “una storia avvincente, raccontata magnificamente“. Glenn Cooper lo ha definito “un capolavoro nella tradizione di John Banville e Ian McEwan“. Nell’ottobre 2022 ha ricevuto il premio “Etnabook – Festival Internazionale del Libro e della Cultura” di Catania.

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c) Lelio Bonaccorso

Uno degli scrittori siciliani nativo di Messina, è Lelio Bonaccorso. Lelio ha studiato presso l’Istituto d’Arte nella sua città natale. Ha poi completato la sua formazione presso la “Scuola del Fumetto” di Palermo. Lì, ha conosciuto Marco Rizzo, con cui ha iniziato una lunga e proficua collaborazione. La quale ha portato alla pubblicazione di numerosi lavori, tra cui “Peppino Impastato un giullare contro la mafia“, nel 2009.

Di conseguenza, questo lavoro ha vinto il “Premio Satira” a Forte dei Marmi. Ed Il “Premio Giancarlo Siani” a Napoli. Ed anche il “Premio Boscarato“, come miglior sceneggiatura. In seguito, Bonaccorso e Rizzo hanno pubblicato altre opere. Come “Gli ultimi giorni di Marco Pantani” e “Que Viva el Che Guevara“. “Jan Karski. L’uomo che scoprì l’ Olocausto“. “Gli Arancini di Montalbano” di Camilleri, e “La mafia spiegata ai bambini“. “L’immigrazione spiegata ai bambini“, “Salvezza” e “A casa nostra… cronaca da Riace“.

Oltretutto, alcune di queste opere del giovane autore siciliano, sono state anche pubblicate in Francia da “Futuropolis“. Ed anche in altri diversi paesi, tra cui Italia, Spagna, Francia. Germania, Olanda e Belgio. Stati Uniti e Canada. America Latina e Polonia. Lelio Bonaccorso conduce sessioni di formazione e seminari. Nonché incontri presso diverse università, scuole e associazioni. Oltre che in istituzioni quali l’Istituto di Cultura Italiana di Santiago del Cile.

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d) Vanni Ronsisvalle

Vanni Ronsisvalle (1931), è il figlio unico di un medico ed uno degli scrittori siciliani. E’ stato iscritto alla facoltà di medicina. E poi si è trasferito a scienze politiche. Nel 1952 ha sposato Annamaria Giordano di Ortodonico, figlia di un pittore.

Quindi, nel 1953 ha vinto il “Premio Racconto dell’anno“, con il suo lavoro “L’uomo e le strisce“. Evento svoltosi alle Olimpiadi della Cultura di Pisa. Con i soldi del premio, ha fatto un lungo viaggio con la moglie, tra le grandi capitali del Nord Europa. Ancora, ha collaborato con diverse riviste e trasmissioni radiofoniche, scrivendo soggetti e sceneggiature.

In aggiunta a questo, l’autore siciliano ha anche lavorato come inviato speciale. Realizzando nel settore documentari e interviste. Opere andate in porto con personaggi importanti della cultura, e della politica in diversi paesi. Nel 2007 è diventato Professore “a contratto” in Scienze della Comunicazione/Scuola di Giornalismo. Presso l’Università di Salerno. Ed inifine, nel 2016 è diventato Presidente della “Fondazione Famiglia Piccolo” di Calanovella.

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e) Guglielmo Pispisa

Guglielmo Pispisa (1971) è uno degli scrittori siciliani contemporanei. Ha partecipato ad uno degli esperimenti più interessanti degli ultimi anni, quello della scrittura collettiva. Insieme ad altri scrittori, ha creato “La strategia dell’ariete” (2007) e “Delta Blues” (2010).

Tuttavia, Pispisa ha anche pubblicato numerosi romanzi e racconti. Ed anche saggi letterari, da solo. Egli si è inoltre interessato dell’opera di Alberto Tondelli, ed ha scritto un volume critico su di essa. Tra i suoi romanzi, si possono menzionare “La città perfetta” e “La terza metà”. Ed anche “Il Cristo ricaricabile“.

Oltre alla sua attività di autore siciliano, Pispisa è anche un avvocato a Messina, dove vive. Nell’elenco degli scrittori siciliani, ha anche ottenuto un dottorato, in Letteratura italiana contemporanea. Dottorato ottenuto presso l’università di Messina. “Kai Zen“, di cui Pispisa è co-fondatore, è stato incluso nella corrente del New Italian Epic. Dal punto di vista critico.

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f) Tommaso Aversa

Tommaso Aversa (1623-1663), uno degli scrittori siciliani antichi, era uno studioso dei classici. Ed anche un discreto traduttore di Virgilio. Egli è noto soprattutto per le sue commedie, che prendevano in giro i difetti e le debolezze della Palermo dell’epoca. Aversa ha anche scritto commedie in italiano e drammi sacri, che mostravano l’influenza del teatro gesuitico.

Quindi, la sua opera più famosa è la commedia in siciliano “La notti di Palermu” (1638). E’ considerata una delle opere più importanti del teatro regionale del Seicento. Ed è il più antico testo conservato del teatro dialettale siciliano. Poco prima della sua morte, Aversa ha anche tradotto l’Eneide di Virgilio in siciliano, pubblicandola in tre volumi.

Inoltre, questo autore siciliano, era membro dell’Accademia dei Riaccesi, nonché delle due accademie romane degli Umoristi e degli Anfistili. Ha lavorato per il viceré Moncada e don Diego d’Aragona. Li seguì a Vienna, Madrid e Roma. Dopo la morte di sua moglie, Aversa è entrato in un ordine religioso. Morì a Palermo nel 1663, a causa di un colpo apoplettico.

6 – Scrittori di Palermo

Anche gli scrittori siciliani di Palermo sono eredi della prestigiosa Scuola Siciliana. Al pari di quelli di Messina. Ricordiamo cosa è stata questa Scuola. Nata alla corte di Federico II di Svevia, essa volle dire poesia amorosa. Per la prima volta si ebbe l’Introduzione del sonetto nella poesia italiana.

Ma volle dire anche un notevole impulso a tutte le scienze. Di conseguenza tale Scuola diede un grandissimo contributo al progredire di tutte le conoscenze umane.

Giungendo a tempi più vicini a noi, molti furono gli scrittori palermitani famosi.

Ad esempio, possiamo parlare di Giovanni Meli. Vissuto del XVIII secolo. Fu un grande poeta, che divenne famoso in tutta la penisola. Perchè? Perchè interpretò in modo tutto suo il movimento dell’Arcadia e lo fece in siciliano.

Invece uno degli scrittori siciliani più illustri fu Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Cioè, come diventare famosi scrivendo un unico romanzo! Fu un personaggio silenzioso e schivo. Trascorse quasi tutta l’esistenza nella lettura.

Questo figlio dell’antica nobiltà palermitana (la famiglia aveva ascendenze bizantine), venne educato in casa. Fu seguito da madre e nonna, negli anni dell’infanzia. Successivamente frequentò il liceo.

Basterebbero già questi due nomi a dare merito eterno a Palermo e la sua provincia. Ma rivolgiamo il nostro rispetto e ammirazione a tutti gli innumerevoli scrittori palermitani.

Per saperne di più, consulta la mia guida sugli scrittori di Palermo.

a) Pif

Pif è lo pseudonimo di Pierfrancesco Diliberto, ed è uno degli scrittori siciliani. Proprio il “Pif” che tutti conosciamo come conduttore televisivo. Ha anche scritto dei libri. Ha iniziato ad interessarsi al cinema all’età di dieci anni.

Quindi, ha lavorato come assistente di Marco Tullio Giordana per il film “I cento passi” (2000). Opera dedicata all’attivista antimafia Peppino Impastato. Film vincitore di quattro “David” di Donatello, e di un premio alla Mostra di Venezia. Nel 2001, ha iniziato a lavorare come autore per “Candid & Video Show” su Italia 1. Successivamente, l’autore siciliano è stato inviato per “Le Iene“.

Poi, nel 2007, ha anche lavorato come VJ per MTV, presentando parte dell’MTV Day 2007. Il 23 maggio 2017, con Fabio Fazio e Roberto Saviano, partecipa ad una trasmissione di Rai 1. Si tratta di un memoriale in occasione del 25º anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Stragi entrambe compiute da Cosa Nostra.

La trasmissione si è svolta in diverse location, ed ha ospitato diversi personaggi di rilievo. L’evento si è concluso con l’inaugurazione del nuovo giardino “Quarto Savona 15“. Nel quale è presente la stele commemorativa delle vittime. E dove erano presenti anche i familiari. Nel 2018, lo scrittore siciliano Pif ha pubblicato il suo primo romanzo, “...che Dio perdona a tutti“.

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  • Io posso. Due donne sole contro la mafia (CLICCA QUI)
  • La disperata ricerca d’amore di un povero idiota (CLICCA QUI)

b) Giuseppe Tornatore

Giuseppe Tornatore è un famoso cineasta italiano, ed uno degli scrittori siciliani! Nasce il 27 maggio 1956 a Bagheria. Ha raggiunto la fama a livello internazionale con il film “Nuovo Cinema Paradiso” del 1988. Molti dei suoi successivi lavori hanno avuto un enorme successo di pubblico, in Italia ed all’estero.

Pertanto, questo autore siciliano ha diretto finora 12 film e 10 documentari. Molti dei quali basati sulla sua vita personale. Ha vinto numerosi premi prestigiosi. Come un “Golden Globe“, ed il “Grand Prix Speciale della Giuria“, al Festival di Cannes del 1989. Due premi BAFTA e 11 “David di Donatello“. Infine, l’Oscar per il miglior film straniero nel 1990.

Inoltre, come autore siciliano di libri, citiamo i suoi ultimi lavori. Cioè “La corrispondenza” (2016) e “Diario inconsapevole” (2018). “Leningrado” (2018) ed “Ennio, un maestro“, con Ennio Morricone (2018). E “All’èpica. C’era una volta la politica” (2022).

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c) Alessandro D’Avenia

Alessandro D’Avenia è uno degli scrittori siciliani, nato a Palermo il 2 maggio 1977. Ha studiato al Liceo Classico “Vittorio Emanuele II” di Palermo. Qui ha conosciuto il padre Pino Puglisi, che lo ha fortemente influenzato.

Poi, ha conseguito una laurea in Lettere classiche alla Sapienza di Roma. Ed un dottorato di ricerca all’Università degli Studi di Siena. Ha fondato una compagnia teatrale e realizzato un cortometraggio. D’Avenia insegna letteratura al Collegio “San Carlo” di Milano. Ha pubblicato due libri. “Bianca come il latte, rossa come il sangue” e “Cose che nessuno sa“, entrambi con successo internazionale.

In seguito, ad ottobre 2014 è stato pubblicato il terzo romanzo dell’autore siciliano, “Ciò che inferno non è“. Libro che nel 2017 era uno dei 10 libri più amati dai giovani italiani. (statistica MIUR). Il 31 ottobre 2016 è stato pubblicato il quarto libro, “L’arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita“. Che è stato anche trasformato in un’opera teatrale.

In aggiunta a ciò, il 31 ottobre 2017 è uscito il quinto libro, “Ogni storia è una storia d’amore“. Ed il 3 novembre 2020 è stato pubblicato il sesto libro, “L’Appello“. Di quest’ultimo esiste la versione teatrale, disponibile su YouTube a dicembre. L’autore è membro dell’Opus Dei e vive in castità.

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d) Aldo Baglio

Aldo Baglio, è un comico, e rientra anche nell’elenco degli scrittori siciliani. E’ nato a Palermo. A tre anni si trasferisce a Milano, nel 1961. Dopo aver completato la scuola media, ha lavorato come tornitore. In seguito è stato assunto dalla società dei telefoni (SIP). Nel 1978, si è diplomato alla scuola di mimo-dramma del Teatro Arsenale di Milano, ed ha lasciato SIP.

In seguito, ha formato un duo comico con il suo compagno di classe Giovanni Storti. Per circa dieci anni, fino al 1991. Ed ha anche avuto piccoli ruoli in fiction televisive. Tra le quali “Professione vacanze“, dove ha conosciuto il suo futuro compagno di scena, Giacomino Poretti. Dal 1985 per alcuni anni ancora, Aldo si è esibito al “Palmasera Village Resort” di Cala Gonone, in Sardegna. Insieme a Giovanni e Giacomo. Oltre alla fidanzata di quest’ultimo, Marina Massironi.

Quindi, l’autore siciliano Aldo Baglio, e Giovanni, hanno quindi formato un nuovo duo. Che venne chiamato “I suggestionabili” con altri artisti di cabaret di successo. Nel 1991, Aldo, Giovanni e Giacomo hanno formato un trio. Insieme ai compagni, Aldo Baglio ha scritto un libro, “Tre uomini e una vita. La nostra (vera) storia raccontata per la prima volta.” In cui racconta la loro storia e la nascita del trio.

e) Don Pino Puglisi

Giuseppe Puglisi, soprannominato Pino, è stato uno degli scrittori siciliani e sacerdote. Educatore ed insegnante italiano, ucciso da Cosa nostra il giorno del suo compleanno. Il motivo fu la sua instancabile dedizione, evangelica e sociale.

Pertanto, nel maggio 2013, è stato proclamato beato davanti a circa centomila fedeli. Rito officiato nella radura del Foro Italico di Palermo. La cerimonia è stata presieduta dall’arcivescovo di Palermo, il cardinale Paolo Romeo. Mentre la lettera apostolica, che ha ufficializzato il rito di beatificazione, è stata letta dal cardinale Salvatore De Giorgi.

Quest’ultimo fu inviato da papa Francesco. È stato la prima vittima della mafia ad essere riconosciuta come martire della Chiesa. Don Pino Puglisi, autore siciliano e martire, ha scritto due libri. “Se ognuno fa qualcosa si può fare molto” e “La clausola di Norimberga“.

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f) Cagliostro

L’autore Alessandro Balsamo è uno degli scrittori siciliani. Maggiormente conosciuto come il “conte di Cagliostro“. O semplicemente Cagliostro. E’ stato un personaggio storico controversa e affascinante. Cagliostro ha viaggiato per le corti europee durante il XVIII secolo. Dove affermava di essere un alchimista capace di trasformare metalli comuni in oro. Ed un guaritore miracoloso e un esoterista. Con conoscenze segrete sulla vita e l’universo.

In seguito, ha anche promosso una versione della Massoneria nota come il “Rito Egiziano“. La quale affermava di basarsi su antichi segreti egizi. Nonostante le sue affermazioni, molti hanno visto Cagliostro come un truffatore ed un ciarlatano. Nel 1789 fu accusato di eresia dalla Chiesa cattolica e condannato all’ergastolo. L’autore siciliano fu così rinchiuso nella fortezza di San Leo, dove morì nel 1795.

La sua reputazione è stata spesso oscurata da controversie e accuse di truffa. Ma Cagliostro rimane un personaggio storico affascinante e enigmatico. Spesso associato a miti e leggende sull’alchimia, la magia e la vita segreta delle corti europee. Come autore siciliano, scrisse diversi libri. Ricordiamo “Maconnerie egyptienne“, “Il Romanzo di Cagliostro“, e molti altri ancora.

g) Luigi Lo Cascio

Lo Cascio è un attore, ed anche uno degli scrittori siciliani. Ha studiato medicina ma poi ha deciso di dedicarsi alla recitazione. Si è diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico nel 1992. Ha recitato in numerose produzioni teatrali e cinematografiche. Lavorando con diversi registi.

In seguito, ha vinto il “David di Donatello” nel 2000, per la sua interpretazione nel film “I cento passi“. E la “Coppa Volpi” al Festival del cinema di Venezia nel 2001, per “Luce dei miei occhi“. Ha due figli. Lo Cascio ha iniziato la sua carriera recitando in due spettacoli classici, “Margherita Gautier” e “Romeo e Giulietta. Diretti entrambi da Giuseppe Patroni Griffi.

Inoltre, ha poi ottenuto un ruolo in “Aspettando Godot“, diretto da Federico Tiezzi. In seguito ha avuto la possibilità di lavorare con diversi registi. Sia in produzioni teatrali che cinematografiche. Nel 2003 ha ottenuto il “Nastro d’argento” per la sua interpretazione in “La meglio gioventù“. Sempre diretto da Giordana.

In aggiunta a questo, c’è il Lo Cascio autore siciliano. Tra i suoi vari libri citiamo “Ogni ricordo un fiore” e “La caccia. Nella tana“.

Migliori libri di Luigi Lo Cascio

h) Pino Caruso

Il famosissimo attore Pino Caruso era anche uno degli scrittori siciliani. Fece il suo debutto come attore drammatico al “Piccolo Teatro di Palermo“. Il 16 marzo 1957. Dove interpretò un breve ruolo in una produzione di Luigi Pirandello. Un anno dopo, recitò in una produzione di Wolfgang Amadeus Mozart, presso il “Teatro Massimo” di Palermo.

In seguito, nel 1963, fu scritturato dal “Teatro Stabile” di Catania. Nel 1965 si trasferì a Roma ed iniziò a lavorare come cabarettista al Bagaglino (1965-1967). Poi nel 1967 debuttò a Milano con lo spettacolo “Pane al Pino e Pino al Pino“, presso il Teatro Nuovo. Nel 1968 la Rai lo scritturò per la trasmissione di varietà “Che domenica amici“. Qui aveva una rubrica settimanale intitolata “Diario siculo“.

Inoltre, l’attore apparve in diverse altre trasmissioni televisive. Come “Gli amici della domenica” (1970) e “Canzonissima” (1971). “Teatro 10” (1971-1972) e “Dove sta Zazà” (1973). Nel 1975 prese parte a “Mazzabubù” (Rai Uno). Dove presentò un monologo satirico sulla mafia, intitolato “Venga a prendere un caffè da noi. Il quale gli valse grande popolarità.

In aggiunta a ciò, l’attore fu anche tra i primi a promuovere l’utilizzo della lingua siciliana, nella televisione di Stato. Come autore siciliano, scrisse numerosi libri. Qui ne ricordiamo alcuni. “Il silenzio dell’ultima notte” (2009) e “Ho dei pensieri che non condivido“. “Appartengo a una generazione che deve ancora nascere” (2014) e “Il senso dell’umorismo è l’espressione più alta della serietà“. Ed ancora, “Se si scopre che sono onesto, nessuno si fiderà più di me” (2017). Gli ultimi tre sono una raccolta di aforismi e storie sullo stato attuale del mondo.

Migliori libri di Pino Caruso

  • Il senso dell’umorismo è l’espressione più alta della serietà (CLICCA QUI)
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i) Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Il nobile Giuseppe Tomasi di Lampedusa fu anche uno degli scrittori siciliani. Durante l’infanzia, studiò presso la sua grande casa a Palermo. Con l’assistenza di una insegnante privata e della madre (che gli insegnò il francese). Ed anche della nonna, che gli leggeva libri di Emilio Salgari.

In seguito, nel piccolo teatro della residenza di Santa Margherita Belice, assistette per la prima volta a una rappresentazione dell’Amleto. La residenza era stata ereditata dai Cutò e sua madre la amava molto. Qui trascorrevano lunghi periodi di vacanza. A volte anche in inverno.

Inoltre, Tomasi di Lampedusa spesso soggiornava dal cugino Lucio Piccolo. Con il quale nel 1954 si recò a San Pellegrino Terme. Scopo del viaggio, partecipare ad un convegno letterario. Convegno di cui il parente poeta aveva ricevuto l’invito, per ricevere il primo premio di un concorso letterario. Lì conobbe Eugenio Montale e Maria Bellonci.

In aggiunta a questo, pare che, durante il ritorno da questo viaggio, Tomasi di Lampedusa iniziò a scrivere “Il Gattopardo“. Romanzo che completò due anni dopo, nel 1956. All’inizio, il manoscritto di “Il Gattopardo” non fu preso in considerazione dalle case editrici Mondadori e Einaudi. Alle quali era stato inviato per la lettura, e questi rifiuti causarono grande delusione a Tomasi di Lampedusa.

Nel 1957 gli fu diagnosticato un cancro ai polmoni. E l’autore siciliano morì il 23 luglio. Cioè prima di designare come erede, il suo allievo e cugino lontano, Gioacchino Lanza di Assaro. Il libro fu pubblicato dopo la sua morte, nel novembre del 1958. E l’anno successivo vinse il “Premio Strega“.

Migliori Libri di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

l) Antonio Ingroia

Antonio Ingroia è un avvocato e giornalista. Ex magistrato e politico italiano. Ed è anche uno degli scrittori siciliani (1959). Nel 1987 partecipò al concorso per diventare magistrato. Diede così inizio al suo percorso professionale nel Tribunale di Palermo. Con lui iniziò Giovanni Falcone.

Nel 1989 fu assegnato come sostituto procuratore a Marsala, dove ha lavorato a stretto contatto con Paolo Borsellino. Qui trattò casi delicati di diverse materie, in particolare di mafia. Si è occupato di procedimenti penali per omicidi ed associazione di tipo mafioso. E di altri gravi reati. Tutti gestiti da organizzazioni criminali locali. Reati contro la pubblica amministrazione, ed altri gravi reati riguardanti pubblici amministratori locali.

In seguito, Antonio Ingroia, autore siciliano di libri, è stato scelto dalle Nazioni Unite. Divenne capo del Dipartimento Investigazioni della CICIG nel 2012. E’ questo un ente che combatte la criminalità organizzata in America Centrale. Ha concorso come candidato premier alle elezioni politiche italiane del 2013. Dopo le elezioni, è stato sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Aosta.

Quindi è stato nominato commissario di Sicilia e-Servizi. Ha anche ricoperto il ruolo di commissario straordinario della provincia di Trapani. E’ anche editorialista de “Il Fatto Quotidiano“. Tra i suoi ultimi libri, citiamo “Il sentimento del giusto. Un dialogo nel tempo con Paolo Borsellino“. Poi “Caselli-Ingroia. Vent’anni contro. Dall’Eredità di Falcone e Borsellino alla Trattativa” (con Giancarlo Caselli). “Dalla parte della Costituzione. Da Gelli A Renzi: quarant’anni di attacco alla Costituzione“.

Migliori Libri di Antonio Ingroia

  • Nel labirinto degli dèi. Storie di mafia e antimafia (CLICCA QUI)
  • Dalla parte della Costituzione. Da Gelli a Renzi: quarant’anni di attacco (CLICCA QUI)

m) Claudio Cerasa

Claudio Cerasa (1982) è uno degli scrittori siciliani. Ed anche un blogger e giornalista. Direttore del quotidiano “Il Foglio“. Figlio del giornalista Giuseppe Cerasa, si è trasferito presto a Roma. Qui ha lavorato brevemente per “La Gazzetta dello Sport” e “Radio Capital“. Poi entra a far parte della redazione del giornale “Il Foglio“. Di cui è stato redattore capo per oltre dieci anni. Cerasa collabora anche con trasmissioni televisive. Come “Le invasioni barbariche” e “Porta a Porta“. E con riviste come “Panorama” e “Rivista Studio“.

Oltre a questo, nel 2015, Giuliano Ferrara annuncia che avrebbe lasciato a Cerasa la direzione di Il Foglio. Cerasa ne diventa così il nuovo direttore. Tra i libri di questo, che è uno dei migliori scrittori siciliani contemporanei, ne ricordiamo alcuni. “Ho visto l’uomo nero. L’inchiesta sulla pedofilia a Rignano Flaminio tra dubbi, sospetti e caccia alle streghe“(2007). Poi “La presa di Roma” (2009). E “Le catene della sinistra. Non solo Renzi. Lobby, interessi, azionisti occulti di un potere immobile” (2014). Ancora, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia che non c’è” (2015). “Abbasso i tolleranti. Manuale di resistenza allo sfascismo” (2018).

Migliori Libri di Claudio Cerasa

n) Fulvio Abbate

L’autore Fulvio Abbate è uno degli scrittori siciliani contemporanei. Ha ottenuto la laurea in filosofia presso l’Università degli Studi di Palermo nel 1981. Con una tesi su Louis-Ferdinand Céline e l’apocalisse. Nel 1990, ha pubblicato il suo primo romanzo, “Zero Maggio a Palermo“. Che descrive l’esperienza comunista dell’autore, durante la sua giovinezza. L’opera è stata accolta positivamente dalla critica, per il suo stile lirico e visionario.

In seguito, Abbate ha scritto diverse opere che spaziano dalla narrativa civile alla saggistica. Dai reportage ai pamphlet. Come “Sul conformismo di sinistra“, che segna il distacco dell’autore dalla sinistra ufficiale. Ha anche scritto un articolo intitolato “Mi vergogno d’essere stato comunista” su “Huffpost” Motivo ne è l’aggressione russa all’Ucraina.

In aggiunta a ciò, dopo aver iniziato con l’avanguardia, Abbate si è dedicato alla narrativa eroicomica. Ad esempio riscrivendo “La peste” di Albert Camus con “La peste bis” (1997). E poi con “La peste nuova” (2020). Ha anche scritto narrativa autobiografica, affrontando temi vari. Come la città di Palermo e la memoria della Guerra civile spagnola. La figura di Pier Paolo Pasolini e L’antropologia delle relazioni sentimentali e affettive nella città di Roma.

Ancora, L’analisi filosofica della salvezza e della “speranza” come paradosso. La considerazione dell’individualità all’interno di un socialismo libertario. Quest’ultimo, come discusso nel libro “Gauche caviar” scritto con Bobo Craxi, sono tutti argomenti di indagine in questo studio. Nel dicembre del 2022 ha dato inizio, in rete, sul canale Youtube, la rubrica “Appunti di filosofia“.

Migliori Libri di Fulvio Abbate

o) Vittorio Emanuele Orlando

Vittorio Emanuele Orlando, uno degli scrittori siciliani, è nato pochi giorni dopo lo sbarco dei Mille, a Marsala. Da Camillo Orlando, avvocato, e Carmela Barabbino. Ha frequentato il liceo classico Vittorio Emanuele II a Palermo. Prestando poi particolare attenzione agli studi giuridici. Nel 1880, prima di ottenere la laurea, ha vinto un concorso indetto dall’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. L’oggetto era una ricerca sulla riforma elettorale, un tema molto discusso in quel periodo.

In seguito, Vittorio Emanuele Orlando è stato un politico, giurista e docente italiano. È noto per aver rappresentato l’Italia, nella Conferenza di pace di Parigi del 1919. E per essere stato il presidente dell’Assemblea Costituente nel 1946. Anno in cui l’Italia è diventata una repubblica. È anche conosciuto per i suoi scritti su questioni legali. Ed anche per essere stato un professore di diritto costituzionale, e diritto amministrativo, in diverse università italiane.

Oltre a questo, il bravo autore siciliano è stato il fondatore della scuola italiana di diritto pubblico. Ha contribuito in modo innovativo alla scienza giuridica con il suo “Primo trattato completo di diritto amministrativo“. I suoi due lavori più significativi sono “Principi di diritto costituzionale” del 1889 e “Principi di diritto amministrativo” del 1890. Il desiderio di Orlando quale era? Quello di fare del diritto pubblico una disciplina scientifica. Allo stesso livello del diritto privato.

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p) Ignazio Buttitta

Ignazio Buttita è stato un poeta ed uno degli scrittori siciliani (1899-1997). Buttitta è nato a Bagheria, nella provincia di Palermo, il 19 settembre 1899 in una famiglia di commercianti. È uno dei due gemelli maschi e viene affidato a una balia. La sua infanzia è stata difficile e questo ha lasciato il segno nella sua poesia. Sin da giovane, ha lavorato nella salumeria del padre dopo aver conseguito la licenza elementare.

Nel 1917 è stato chiamato alle armi ed ha partecipato alla difesa del Piave insieme agli altri “ragazzi del 99“. Buttitta è uno dei poeti contemporanei. Che ha scelto di scrivere in siciliano. Ed è il più conosciuto sia in Sicilia che in altre parti d’Italia. La sua opera rappresenta in versi un secolo di storia sociale e politica. Ed intellettuale, della Sicilia. Impegnandosi attivamente nelle cause, e nelle conseguenze, della povertà delle classi subalterne.

Buttitta ha vissuto in prima persona le lotte contadine e le due guerre mondiali. L’antifascismo e la lotta contro la mafia. E la classe politica post-bellica. Concepisce chiaramente la letteratura come una visione da comprendere. Vive con determinazione l’idea che essa sia un progetto da attuare nella realtà, una coscienza per il lettore e l’ascoltatore.

Migliori Libri di Ignazio Buttitta

q) Francesco Ferrara

Tra gli scrittori siciliani abbiamo anche Francesco Ferrara. Egli era un politico ed economista Originario di Palermo, nacque il 7 dicembre 1810. Fu eletto senatore del Regno d’Italia durante la XIV legislatura. La sua visione economica era fortemente liberista. Si distingueva per la critica alla teoria classica di Ricardo, e per la sua anticipazione di alcune idee del marginalismo.

Nel 1867, divenne Ministro delle finanze del Regno d’Italia. Morì a Venezia il 22 gennaio 1900. Si sposò con Maria Bracco Amari, soprannominata Marietta, ed ebbe un figlio. Tra i suoi testi più importanti ricordiamo il “Trattato di diritto civile italiano“.

r) Luigi Natoli

Luigi Natoli era uno degli scrittori siciliani ed uno storico, nato a Palermo nel 1857. Ha scritto romanzi sotto lo pseudonimo di “William Galt” ed è morto nella stessa città nel 1941. Questo scrittore siciliano era originario di una famiglia che aveva forti ideali risorgimentali.

Infatti, a 17 anni, Natoli iniziò a scrivere per i giornali. E poi, a partire dal 1888, lavorò come insegnante di storia a Palermo. Si trasferì poi in diversi licei italiani, prima di tornare a Palermo nel 1923. Pubblicò anche un libro intitolato “Storia di Sicilia“. Natoli era un repubblicano mazziniano e massone. Era iniziato nella Loggia “I Liberi Figli d’Oreto di Palermo“. E poi, affiliato alla Loggia “Pietro Giannone” di Foggia. Ebbe tre figli dalla prima moglie. Giuseppe, Aurelio (che fu deputato alla Costituente) e Domenico. Quest’ultimo noto giornalista e illustratore.

Inoltre, dalla seconda moglie ebbe altri 8 figli. Tra cui Romualdo, prolifico scrittore di romanzi. Natoli è sepolto nel cimitero di Sant’Orsola a Palermo. Come autore siciliano, Natoli è conosciuto per aver scritto più di 25 romanzi d’appendice. Tutti ambientati in Sicilia. I quali sono stati pubblicati a puntate, su giornali e riviste. Una di queste fu il “Giornale di Sicilia“. Ed anche su “Il giornalino della Domenica“, e “Primavera“. Questi romanzi gli hanno permesso di ottenere una grande popolarità.

Migliori Libri di Luigi Natoli

s) Lucio Piccolo

Lucio Piccolo di Calanovella era uno degli scrittori siciliani ed anche poeta. Era anche un esoterista e musicologo, di famiglia aristocratica. Figlio del barone Giuseppe Piccolo di Calanovella, e della duchessa Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò. Ha studiato al liceo classico di Palermo e si è poi dedicato all’autodidattica, apprendendo diverse lingue. Si è interessato di esoterismo e di musica. Ed è stato tra i primi in Italia a scoprire e apprezzare autori europei contemporanei.

Pertanto, ha seguito ad esempio Yeats, Proust e Rilke. Ha esordito come poeta nel 1956 ed ha pubblicato altre raccolte di poesie negli anni successivi. Dopo la morte di questo autore siciliano, suo fratello e sua sorella hanno istituito una fondazione. La Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, a Villa Piccolo. La quale doveva conservare il patrimonio culturale e storico della famiglia. I beni dei Piccolo sono stati suddivisi in tre parti uguali. Due terzi dei quali sono andati alla Fondazione e un terzo al figlio di 6 anni di Lucio.

Inoltre, le prime due raccolte di poesie dell’autore siciliano Piccolo sono per lo più omogenee. Questo dal punto di vista formale. Soprattutto per la presenza di studiati poemetti, spesso molto lunghi. E si contrappongono alla successiva, “Plumelia“. Questa presenta una tendenza lirica più breve (già presente nelle prime due raccolte), ed un simbolismo più intenso e oscuro.

t) Michele Amari

L’autore Michele Amari era uno degli scrittori siciliani ed anche uno storico. Oltre che politico. Ed anche arabista italiano, nato a Palermo il 7 luglio 1806 e deceduto a Firenze il 16 luglio 1889. Fu Ministro della Pubblica Istruzione del Regno d’Italia. Partecipò ai movimenti risorgimentali siciliani insieme al padre.

Inoltre, lavorò nella Segreteria di Stato del regime borbonico. Tuttavia, scrisse un’opera sgradita al governo. E cioè “La Guerra del Vespro“. Essa fu censurata e pubblicata con un titolo neutro. Ossia “Un periodo delle istorie siciliane del XIII secolo“. Fu dichiarato indesiderato dal governo di Napoli, e costretto a fuggire in Francia. In quest’opera, Amari esamina gli aspetti della Guerra del Vespro Siciliano. E presenta documenti storici che chiariscono le dinamiche di questo evento.

Pertanto, l’autore siciliano Michele Amari si trasferì a Parigi, nei primi anni ’40 del XIX secolo. Qui continuò i suoi studi sulla storia della Sicilia sotto il dominio musulmano. Per fare ciò, iniziò a studiare l’arabo all’età di 37 anni. Si avvalse dell’aiuto del grande arabista Joseph Toussaint Reinaud. Guadagnandosi così la stima di importanti studiosi, come Quatremère e il barone de Slane.

In aggiunta a questo, per approfondire la sua conoscenza delle fonti bizantine, iniziò anche a studiare il greco. Quest’ultimo, insieme a Carl-Bénédict Hase. Michele Amari è considerato il fondatore della moderna organizzazione degli studi orientali in Italia. Era uno studioso della Sicilia musulmana e dei Vespri siciliani. Ed ha scritto diverse opere letterarie di rilevanza internazionale.

Migliori libri di Michele Amari

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u) Giovanni Meli

Giovanni Meli, poeta e uno degli scrittori siciliani (1740-1815), nasce nel Regno di Sicilia. E’ sul trono Carlo III. E siamo in un periodo di rinascita culturale e civile a Palermo. Questo grazie alle riforme del viceré Caracciolo. Meli divenne famoso in tutta Italia, per il suo stile e il suo modo di scrivere in siciliano. Il quale era ispirato dall’Arcadia.

Quindi, studiò presso i Gesuiti e si appassionò agli studi letterari e filosofici. Soprattutto dell’illuminismo. Meli studiò anche da autodidatta i classici italiani e latini. Oltre agli enciclopedisti francesi come Montesquieu e Voltaire. Questo autore siciliano scrisse anche un poemetto giovanile, Il “Trionfo della ragione“. Che però rimase incompiuto. A soli 15 anni, il suo debutto poetico, gli valse una buona reputazione. Fu ben accolto nella piccola e esigente cerchia dei letterati palermitani.

Infatti, fu nominato socio dell’Accademia del Buon Gusto. In seguito, questo poeta siciliano divenne socio di importanti circoli esclusivi della nobiltà e di moda. Come l’Accademia della Galante conversazione nel 1761, e l’Accademia degli Ereini nel 1766. In queste recitava le sue composizioni in dialetto e in lingua, con crescente successo. La sua fama arrivò nel 1762 con il poema “La Fata galante“. Altre sue composizioni furono “Le Odi” e “La Bucolica“. Ed anche “Le Canzonette“.

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v) Vittorio De Seta

Vittorio De Seta era uno tra gli scrittori siciliani, nato a Palermo il 15 ottobre 1923. De Seta è poi morto a Sellia Marina il 28 novembre 2011. Proveniva da una famiglia aristocratica di Palermo. Città dove suo nonno Francesco era stato prefetto.

Quindi, studiò architettura a Roma per un periodo di tempo. Poi, De Seta ha intrapreso la carriera cinematografica nel 1953, lavorando come secondo aiuto regista per Mario Chiari. (in un episodio del film “Amori di mezzo secolo“). L’anno successivo, ha lavorato come aiuto regista per Jean-Paul Le Chanois in “Vacanze d’amore.” In seguito, l’autore siciliano De Seta si è dedicato alla sceneggiatura e al documentario. Ha diretto e prodotto numerosi documentari durante la sua carriera. Carriera che si è concentrata sulla storia e sulla cultura.

Di conseguenza, anche sulle tradizioni della Sicilia e del sud Italia. De Seta, come autore siciliano, è stato anche attivo come sceneggiatore. Scrivendo sia per il cinema che per la televisione. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro. Tra cui il “Premio David di Donatello” per il miglior documentario nel 1988, per il film “Pescatori di perle“. Vittorio De Seta ha scritto l’introduzione del volume “La Calabria“. Qui troviamo una raccolta di testi, tratti dall’omonima rivista. La quale trattava di letteratura popolare. Diretta dal prof. Luigi Bruzzano, venne pubblicata tra il 1836 ed il 1902.

7 – Scrittori di Ragusa

Gli scrittori siciliani attuali di Ragusa, abitano la “città dei tre ponti“. Sono questi costruzioni caratteristiche e di valore storico. Il nome Ragusa è di origini bizantine, e significa granaio. Cio’ fa capire quanto fosse ricca la zona, con raccolti numerosi e molto abbondanti.

A Ragusa sono nati alcuni dei più importanti scrittori siciliani moderni. Ad esempio, Gesualdo Bufalino. Uomo di immensa cultura. Si distinse per il suo stile ricercato, ricco e in alcuni casi “anticheggiante“. Oltre che per la sua abilità linguistica.

Un altro scrittore fondamentale fu Salvatore Quasimodo. Considerato all’unanimità uno dei maggiori poeti italiani del XX secolo. Nobel per la letteratura nel 1959. Sua è la famosissima “Ed è subito sera“.

E poi Vann’Anto‘ (Giovanni Antonio di Giacomo). Grandissimo poeta dialettale. Dotato di straordinaria sensibilità e ricchezza d’animo. Salvatore Quasimodo lo definì come il poeta siciliano «più importante del primo cinquantennio del secolo». Riuscì a sintetizzare il meglio delle esperienze letterarie contemporanee in Sicilia.

Ovviamente vi sono molti altri grandissimi autori siciliani contemporanei, a Ragusa e provincia, che non mancheremo di illustrare!

Per saperne di più, consulta la mia guida sugli scrittori di Ragusa.

a) Salvatore Quasimodo

Salvatore Quasimodo (1901–1968) era un poeta ed uno degli scrittori siciliani. E traduttore, esponente di spicco dell’Ermetismo. Nel 1907, a Gela, compiuti 6 anni, iniziò a frequentare la prima classe delle scuole elementari. Nel gennaio 1909, il padre fu incaricato di riorganizzare il traffico ferroviario, nella stazione di Messina. Città che era stata colpita da un devastante terremoto e maremoto, il 28 dicembre 1908.

Quindi, durante questo periodo, vissero in un vagone merci. Che era parcheggiato su una linea morta della stazione. Quegli anni rimasero impressi nella mente dello scrittore siciliano. Che li ricordò nella poesia “Al Padre“, inserita nella raccolta “La terra impareggiabile“. Raccolta scritta in occasione dei 90 anni del padre, e dei 50 anni dal terremoto.

Inoltre, contribuì a tradurre diverse opere dell’età classica. Soprattutto liriche greche, ma anche opere teatrali di Molière e William Shakespeare. Nel 1959 ha vinto il Premio Nobel per la letteratura. La fase più produttiva della sua poesia, può essere fatta risalire ad “Acque e terre” (1930). Ed anche a “Oboe sommerso” (1932) e ad “Ed è subito sera” (1930).

Infatti, in queste raccolte, viene evocata l’infanzia in Sicilia e le figure dei cari lontani. In essi si percepisce lo sradicamento della vita. La quale viene sconvolta dalla corrotta civiltà del Nord post-industriale. Nel 1940 viene pubblicata la sua famosa traduzione dei lirici greci. In essa si avverte lo stesso sentimento di dolorosa separazione. Viene generalmente considerato uno dei più grandi poeti italiani del Novecento.

Migliori Libri di Salvatore Quasimodo

b) Gesualdo Bufalino

Gesualdo Bufalino, uno dei più grandi scrittori siciliani (1920-1996), fu anche poeta ed aforista. Fin dall’infanzia fu affascinato dalla letteratura e dai libri. Già da giovane, Bufalino si dimostrò un “divoratore” di libri, e di carta stampata in generale. Nonostante non potesse permettersi di comprare quotidiani ogni giorno. I quali divorava allo stesso modo dei libri. Si arrangiò in ogni modo, per procurarsi sempre qualcosa di nuovo da leggere.

In seguito, iniziò a frequentare il liceo a Comiso e Ragusa. Nel 1936 tornò poi a Comiso, dove ebbe come insegnante di lettere Paolo Nicosia, un valente dantista. Questi fu allievo di Giovanni Alfredo Cesareo. Fu studente diligente e interessato. Portato per la scrittura, nel 1939 vinse il “Premio letterario di prosa latina“. Premio che fu indetto dall'”Istituto nazionale di studi romani“. E venne ricevuto a Palazzo Venezia dal Duce.

Oltre a ciò, per gran parte della sua vita fu insegnante. Solo all’età di 61 anni, nel 1981, questo poeta siciliano si fece conoscere al grande pubblico. E lo fece con il romanzo “Diceria dell’untore“, grazie all’incoraggiamento di Leonardo Sciascia ed Elvira Sellerio. Quest’opera gli valse lo stesso anno il prestigioso “Premio Campiello“.

Nel 1988, con il romanzo “Le menzogne della notte“, vinse il Premio Strega. Divenne famoso per il suo stile ricercato, ricco e in alcuni casi “anticheggiante“. Nonché per la sua abilità linguistica e la vasta cultura. Amico di Leonardo Sciascia, trascorse la maggior parte della sua vita a Comiso, vivendo in modo ritirato e discreto.

Migliori Libri di Gesualdo Bufalino

c) Vincenzo Rabito

Vincenzo Rabito, un altro degli scrittori siciliani (1899-1981). Egli ottenne la licenza elementare solo al trentacinquesimo anno d’età. Egli fu uno dei “giovani del ’99“, che hanno combattuto nella Grande Guerra. Finito il conflitto, per sfuggire alla fame, considerò l’idea di “andare a fare soldi in Africa“. Inseguendo in questo i sogni colonialisti dell’Italia fascista.

Quindi fu soldato durante la seconda guerra mondiale, per poi affrontare la confusione e, ancora una volta, la fame. Fino a sposarsi in modo combinato, e a condizioni di relativo benessere, negli anni ’60. Fu autore di un’opera unica di carattere autobiografico. Scritta tra la fine degli anni ’60 e la sua morte nel 1981.

Oltretutto, l’opera rimase sconosciuta per vent’anni E fu riscoperta solo dopo la morte dell’autore. Accadde più di vent’anni dopo la sua stesura, e grazie all'”Archivio Diaristico Nazionale” di Pieve Santo Stefano. Fu pubblicata in misura ridotta nel 2007 da Einaudi. E venne intitolata “Terra matta“, a cura di Luca Ricci ed Evelina Santangelo. Al libro fu assegnato il Premio letterario “Racalmare Leonardo Sciascia“, nello stesso anno.

Inoltre, il libro ha ispirato il documentario “Terramatta – Il Novecento italiano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano“. Quest’ultimo fu realizzato da Costanza Quatriglio e presentato al pubblico nel 2012. Il progetto “Terramatta” ha poi dato origine alla costituzione dell’Archivio degli Iblei. Una stanza del “Museo di Storia Contemporanea” di Comiso, è dedicata all’autore siciliano Vincenzo Rabito. Ed alla sua Terra matta.

Migliori Libri di Vincenzo Rabito

d) Giuseppe Leone

Giuseppe Leone (1936), è un fotografo ed uno degli scrittori siciliani. Fin dalla tenera età, ha sempre avuto una passione per la fotografia. Suo padre era l’organista della cattedrale di Ragusa. Ed il giovane assisteva spesso alle celebrazioni dei matrimoni, nella grande chiesa barocca. Rimanendo affascinato dallo spettacolo.

Quindi, nonostante il desiderio del padre, che diventasse anche lui organista, il ragazzo voleva diventare pittore. Tuttavia, durante una cerimonia nuziale, ebbe l’opportunità di incontrare un fotografo. Questi lo introdusse nel suo studio. Da allora, a 14 anni, iniziò a lavorare come fotografo. Uno dei suoi scatti più famosi è quello di un treno con una locomotiva a vapore. La quale attraversa un ponte su un torrente, con Ragusa Ibla sullo sfondo.

In seguito, a 21 anni, acquistò la sua prima macchina fotografica, ed aprì uno studio. Qui si dedicò soprattutto ai servizi fotografici per matrimoni. Comunque, continuò anche a lavorare su un progetto personale. Questo era una documentazione del paesaggio siciliano.

Inoltre, dall’inizio degli anni ’70, le sue fotografie sono state accompagnate da testi. I quali sono di importanti intellettuali e scrittori siciliani. E’ noto soprattutto per aver raccontato i paesaggi ed i costumi della Sicilia dagli anni 50 ad oggi. Ha pubblicato oltre 50 volumi con vari editori. Come Sellerio ed ERI. Electa e Bompiani. Ancora, ha realizzato mostre in Italia e all’estero.

e) Giovanni Spampinato

Giovanni Spampinato (1946-1972), fu un giornalista ed uno degli scrittori siciliani contemporanei. Fu assassinato dalla mafia. Lavorava come corrispondente per “L’Ora di Palermo” e per “l‘Unità” a Ragusa. Questo negli ultimi anni ’60 e primi anni ’70. Aveva acquisito fama pubblicando una vasta e dettagliata inchiesta sul neo-fascismo. Il suo lavoro si svolse a Ragusa, Catania e Siracusa. E aveva permesso di documentare attività segrete.

Quindi, comprovò i rapporti dei gruppi locali di estrema destra, con la criminalità organizzata. Criminalità che controllava il traffico di opere d’arte e di armi. Di sigarette e droga. Inoltre, i rapporti dei medesimi gruppi con esponenti di alto livello. Di cosa? Del fascismo eversivo nazionale e internazionale, che promuovevano la strategia della tensione. E che già nel 1969 aveva causato la strage di piazza Fontana a Milano.

Di conseguenza, nella notte del 27 ottobre 1972, l’autore siciliano Spampinato si trovava nella sua Cinquecento. All’improvviso, fu raggiunto da sei colpi di pistola sparati da Roberto Campria. Era questi l’intoccabile figlio del presidente del tribunale di Ragusa. Giovanni Spampinato era l’unico giornalista, ad aver rivelato che era coinvolto nell’inchiesta. E che una pista portava all’interno del Palazzo di Giustizia.

Quindi, l’inchiesta penale avrebbe dovuto essere affidata ai giudici di un’altra città. Tuttavia, l’inchiesta non fu trasferita, ed il giovane cronista fu criticato ed isolato dall’ambiente dei corrispondenti. Nel settembre 2007, a Giovanni Spampinato venne riconosciuto il Premio Saint Vincent per il giornalismo alla memoria. Cerimonia presieduta dal Presidente della repubblica Giorgio Napolitano.

8 – Scrittori di Siracusa

Eccoci a Siracusa. Luogo natìo di molti poeti e scrittori siciliani famosi. Potente e florida città della Magna Grecia. Atene stessa provò ad assoggettarla senza riuscirvi. Era anche la Patria del famosissimo Archimede.

Fu un individuo molto singolare, Archimede. Quando Roma pose l’assedio alla città, venne dato ordine ai legionari di risparmiargli la vita. Ma quando un soldato romano gli chiese il nome, lui era troppo assorto nei suoi studi per rispondere. E venne ucciso.

Di conseguenza, possiamo affermare che Archimede fu uno dei più antichi scrittori siracusani. Egli fu matematico, fisico e inventore.

Arrivando ai giorni nostri, possiamo dire questo. Che Siracusa diede i natali a uno degli scrittori siciliani, e italiani, più importanti del XX secolo. Cioè Elio Vittorini. Amico di Salvatore Quasimodo dai tempi della giovinezza.

Alla base dell’intera attività di Elio Vittorini (1908-1966) sta la fiducia nella cultura. Che è l’unica forza capace di costruire un mondo più giusto e umano. La sua opera fu sempre caratterizzata da una ricerca vera e concreta, e dalla fiducia nel progresso.

Inoltre merita di essere ricordato, fra gli altri, Corrado Avolio. Vissuto a cavallo tra Otto e Novecento. E’ molto significativo il suo libro sui dialetti siciliani. Purtroppo non riuscì a completare un’altra importante opera. Cioè il dizionario etimologico della lingua siciliana. Si ammalò e poi morì in età prematura, prima di riuscire a finirlo.

Per saperne di più, consulta la mia guida sugli scrittori di Siracusa.

a) Archimede

Archimede era uno degli scrittori siciliani antichi. E scienziato, matematico ed inventore. Nacque a Siracusa (287-212 a. C.). È considerato uno dei più grandi matematici e scienziati della storia. Ha contribuito a far progredire la conoscenza in una vasta gamma di campi. Dalla geometria all’idrostatica. Dall’ottica alla meccanica. Fu in grado di calcolare la superficie ed il volume di una sfera. Formulò le leggi che regolano il galleggiamento dei corpi.

Inoltre, in campo ingegneristico, scoprì e sfruttò i principi di funzionamento delle leve. Il suo stesso nome è associato a molte macchine e dispositivi, come la vite di Archimede. Si dice che abbia anche progettato alcune macchine da guerra. Ideate per difendere Siracusa dall’assedio romano. Ma i dettagli di queste invenzioni sono ancora avvolti nel mistero. La sua vita è stata ricordata attraverso numerosi aneddoti. Infatti sono pochissimi i dati storici su di lui.

Di conseguenza, uno degli aneddoti più famosi è l’esclamazione “Eureka!” (ho trovato!) attribuitagli dopo aver scoperto un famoso principio. Quello del galleggiamento dei corpi, che ancora oggi porta il suo nome. La figura di Archimede è stata molto affascinante per i suoi contemporanei. Che, nel corso degli anni, intrecciarono la sua biografia con numerose leggende.

Oltretutto, a ciò si aggiunge il fatto che Archimede, autore siciliano, scrisse solo opere teoriche e speculative. Rendendo così difficile distinguere la realtà storica, dalla finzione. Tra le sue opere giunte fino a noi ricordiamo “Palinsesto” e “Stomachion“. Poi “Sui corpi galleggianti” e “Della sfera e del cilindro“. E moltissime altre ancora.

Migliori Libri di Archimede

  • Metodo. Nel laboratorio di un genio (CLICCA QUI)

b) Elio Vittorini

Nato a Siracusa nel 1908, Elio Vittorini fu uno dei migliori scrittori siciliani e traduttore. Critico letterario e curatore editoriale italiano. Trascorse parte della sua vita in Friuli, Firenze e Milano, collaborando con diverse riviste e con “La Stampa“. Si espresse contro gli stereotipi letterari tradizionali, e sostenne i nuovi modelli del Novecento.

Durante la guerra civile spagnola divenne un antifascista radicale e aderì al Partito Comunista Italiano. Prese parte alla Resistenza durante gli anni ’40. Autore impegnato, le sue opere comprendono racconti, diverse traduzioni, saggi e romanzi. Collaborò anche con Einaudi nell’editoria. Il suo lavoro più famoso è “Conversazione in Sicilia“, scritto tra il 1938 e il 1939. E’ un simbolico ritorno alle origini e alla riscoperta di un mondo che deve essere riscattato. Da chi? Dall’uomo. Alcune delle sue opere sono state trasposte in film.

Morì a Milano nel 1966.

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c) Vitaliano Brancati

Vitaliano Brancati, altro grande, tra gli scrittori siciliani, è nato a Pachino, il 24 luglio 1907. Ed è morto nel 1954 a Torino. Nacque in una famiglia che aveva interesse per la letteratura. Sia il nonno che il padre erano scrittori di racconti e poesie. Ha completato i suoi studi di base a Modica, dove ha vissuto dal 1910 al 1919. E quelli superiori a Catania, dove si è trasferito con la sua famiglia nel 1920.

Di conseguenza, qui ha studiato Lettere all’università locale. Si è laureato nel 1929 con una tesi su Federico De Roberto. In seguito, ha insegnato per diversi anni a Caltanissetta, in un Istituto Magistrale. Qui ha incontrato Leonardo Sciascia, anche se non è stato un suo studente. In seguito, questo grande autore siciliano si è trasferito a Roma. Dove ha insegnato, ed iniziato la sua carriera come giornalista. Prima per il quotidiano “Il Tevere e poi, a partire dal 1933, per il settimanale letterario “Quadrivio“.

Inoltre, Brancati utilizza la sua esperienza di vita per giudicare gli altri. E creare la sua satira politica e della vita provinciale. Egli vede il mondo come dominato da personaggi vanitosi e prepotenti. Ed anche oppressivi, sia in politica che in amore. Brancati, originario della Sicilia, ha usato la sua esperienza per creare arte concreta. E per rompere gli schemi letterari e culturali di Verga e Pirandello.

Migliori Libri di Vitaliano Brancati

d) Stefano Amato

Stefano Amato è un altro degli scrittori siciliani. E’ nato nel 1977 a Siracusa, dove attualmente vive. Ha pubblicato racconti su diverse riviste come “Linus” e “Maltese Narrazioni“. “Colla” e “Doppiozero“. Ha anche collaborato con “La Repubblica” e “Fernandel“. Ha curato il blog “L’apprendista libraio“. Blog in cui ha raccolto le strane domande che gli sono state rivolte dai clienti. Questo quando lavorava come libraio.

Inoltre, è il fondatore della rivista letteraria “A4” (aquattro.org). Tra i suoi ultimi romanzi citiamo “La duchessa di Palermo” (2019) e “Stupidistan” (2020). Poi “Taddeo in rivolta” e “Alla ricerca della chiave algebrica“. Gli ultimi due dati alle stampe nel 2022.

Migliori Libri di Stefano Amato

e) Archestrato di Gela

Archestrato, uno degli scrittori siciliani antichi, visse nella seconda metà del IV secolo a.C. Ed era interessato all’arte del piacere. Era considerato un precursore di Epicuro, come dimostrato dalle fonti antiche. Inoltre, gli antichi sottolineavano come i filosofi dell’epoca si interessassero alla sua opera.

Tuttavia, della sua opera ci sono stati trasmessi solo alcuni frammenti. Per la precisione 62, oltre a 11 versi di una traduzione-adattamento di Ennio. Spesso molto brevi, tramandati da Ateneo di Naucrati, nella sua opera sui sofisti a banchetto. L’opera è conosciuta con vari titoli, tutti antichi. Secondo Crisippo si intitolava “Gastronomia“. Secondo CallimacoHēdypatheia“, ossia, letteralmente, “Poema del buongustaio“. Il quale è oggi il titolo più diffuso tra gli studiosi.

Pertanto, nel suo poema, Archestrato racconta dei suoi viaggi alla ricerca delle migliori vivande e dei vini più pregiati. Tratta anche del pane e dei pesci. Della selvaggina e della produzione e conservazione del vino. Si sofferma in particolare sui pesci, indicando le migliori qualità e i luoghi di provenienza. Le specie più rinomate e le specifiche stagioni di pesca.

Ateneo ritiene che l’opera e il pensiero di Archestrato abbiano un notevole valore filosofico.

f) Francesco Adorno

Francesco Adorno (1921-2010), fu uno degli scrittori siciliani laureato in filosofia, ed in storia della filosofia. Nato a Siracusa, si laureò nel 1944. Insegnò poi nelle Università di Bari, Bologna e Firenze. Fu presidente di diverse istituzioni. Come l'”Accademia Toscana di Scienze e LettereLa Colombaria” ed il “Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria“. E dell’Accademia delle Arti del Disegno. Inoltre, diresse la pubblicazione del “Corpus dei Papiri Filosofici Greci e Latini“.

In aggiunta a ciò, il suo lavoro di autore siciliano si concentrò su questo. Sul rapporto tra il metodo di insegnamento di Socrate, e la sofistica. Espandendo gli interessi anche su Platone, lo stoicismo e l’epicureismo. Inoltre, si dedicò allo studio di aspetti della cultura greco-latina e cristiana dal I secolo a.C. al VI secolo d.C. Nonché del pensiero tardomedievale e umanistico.

Quindi, Adorno è stato uno dei maggiori studiosi italiani di filosofia antica. Ha utilizzato il metodo filologico per studiare diversi pensatori e scuole filosofiche antiche. La sua formazione culturale era influenzata dall’interpretazione crociana della filosofia. Filosofia intesa come sapere storico. Ed anche dal metodo marxista, ed ha interpretato i testi classici nel loro contesto politico e culturale.

Migliori Libri di Francesco Adorno

g) Moschione

Moschione fu uno degli scrittori siciliani del III secolo a.C. Probabilmente visse nei dintorni di Siracusa. Una sua opera descriveva la nave di Gerone II di Siracusa, la “Siracusia“. Ed anche la sua costruzione. Questa descrizione ci è stata tramandata da Ateneo. La precisione con cui fornisce dettagli tecnici ha fatto pensare. Cioè, che egli fosse stato coinvolto nella progettazione, o nella realizzazione, della nave.

Tuttavia, altri non menzionano questo autore. A meno che non sia lo stesso drammaturgo di cui Stobeo ci ha trasmesso alcuni frammenti.

Pertanto, Giuseppe Cambiano ha ipotizzato che il nome “Moschione” sia il risultato di un errore di trascrizione. E che la descrizione della “Siracusia” potrebbe essere opera del Mosco Meccanico menzionato da Ateneo. Che venne descritto come autore di un’opera intitolata “Sulle Macchine.

h) Corrado Avolio

Corrado Avolio, dell’elenco degli scrittori siciliani, fu un romanziere e glottologo (1843-1905). Avolio è nato nel 1843 da Don Giuseppe, chirurgo, e Francesca Giordano. Veniva da una famiglia benestante di Noto, che includeva un prete e un notaio. Nel 1860, Avolio combatté al fianco di Giuseppe Garibaldi nella Battaglia di Milazzo.

In aggiunta a ciò, ha studiato farmacia all’Università di Catania. Dopo aver conseguito la laurea nel 1863, ha iniziato a lavorare come farmacista a Noto. Era appassionato di lingua siciliana e dialettologia. E divenne un dialettologo riconosciuto, attraverso l’autoapprendimento.

Inoltre, mantenne una corrispondenza continua con molti esperti linguistici della sua epoca. In particolare con Alessandro D’Ancona, Graziadio Ascoli e Michele Amari. Una sua opera significativa, un libro sui dialetti siciliani, è stata pubblicata nel 1882. Purtroppo, non riuscì a completare il suo “Dizionario etimologico della lingua siciliana“, a causa di una malattia. La quale gli ha impedito gradualmente di lavorare. Questo, a partire dal 1900 fino alla sua morte prematura, all’età di sessantadue anni. A Noto c’è una strada che porta il suo nome.

9 – Scrittori di Trapani

Eccoci agli scrittori siciliani di Trapani e provincia. Questa città porta già nel nome la poesia. Secondo la mitologia, infatti, la dea Cerere, o il dio Saturno, non è sicuro, fece cadere una falce. La quale falce, posandosi, andò’ a formare una lingua di terra arcuata. E fu su questa lingua di terra che poi sorse la città.

Di conseguenza, l’urbe neonata venne battezzata “Drepanon“, cioè falce, in greco antico. Anche Virgilio, nell’Eneide, racconta che il padre di Enea, Anchise, mori’ qui. Inoltre, dopo essere fuggito da Didone, l’eroe greco vi torno’ per celebrarvi dei giochi.

In aggiunta a ciò, Trapani è sempre stata il centro culturale dell’intera provincia. Contando uno dei più antichi ginnasi della Sicilia, biblioteche e musei. Oggi è sede di scuole d’arte, di musica e di corsi di laurea.

Un autore siciliano nato a Trapani molto famoso, è Salvatore Mugno. Saggista, romanziere e traduttore. Attualmente vive e lavora nella città natale. Si distingue per aver scritto alcuni saggi sia sui capimafia, che sulle vittime della mafia. Vincitore di numerosi premi, ha anche aperto un blog su internet. E’ anche autore di romanzi e traduttore della letteratura tunisina.

Questo solo esempio basta a farci comprendere il valore degli scrittori e poeti di Trapani, passati e presenti. E a renderli indimenticabili.

Per saperne di più, consulta la mia guida sugli scrittori di Trapani.

a) Salvatore Mugno

Uno tra gli scrittori siciliani è Salvatore Mugno (1962). Egli è un saggista e romanziere. Ed anche giornalista e traduttore. Ha fondato il periodico giovanile “Lo Scarabeo” insieme a Luciano Mirone, Giacomo Pilati e Vito Orlando. Ed ha collaborato con diverse testate giornalistiche. Ha lavorato come critico letterario. Tradotto e curato la prima edizione italiana di opere di autori tunisini e scritto romanzi. Tra cui “Il biografo di Nick La Rocca“.

Inoltre, ha anche scritto alcuni libri su Mauro Rostagno. Il quale era un sociologo ucciso dalla mafia. E sulla mafia stessa in Sicilia. Tra cui su Matteo Messina Denaro, e su magistrati vittime della mafia. Ha curato l’edizione di romanzi di uno scrittore ed ex terrorista.

Ancora, ha vinto diversi premi, tra cui il “Mazara alla Carriera” ed il “Premio Gaia“. Gestisce un blog su internet. Tra i suoi romanzi citiamo gli ultimi in nome di tempo. “Parole in croce” (2018) e “Polifonia trapanese” (2018). “Occhipinti” e “Decollati. Storie di ghigliottinati in Sicilia (2019). “Sentenze di ghigliottinati in Sicilia” (2019).

Migliori Libri di Salvatore Mugno

  • Decollati. Storie di ghigliottinati in Sicilia (CLICCA QUI)
  • Una toga amara (CLICCA QUI)
  • Peppe Nappa. Maschera e caratteri storici dei siciliani (CLICCA QUI)

b) Andrea Castellano

Andrea Castellano è uno degli scrittori siciliani, nato nel 1961 a Trapani. Fin da giovane ha dimostrato una forte passione per la scrittura. Dopo aver conseguito il diploma di scuola superiore, ha deciso di intraprendere la carriera di giornalista. Nel 1979, ha iniziato a lavorare per il “Giornale di Sicilia“, uno dei principali quotidiani dell’isola. Dove ha ricoperto il ruolo di reporter di intrattenimento. Nel corso degli anni, ha scritto numerosi articoli e reportage. Su cosa? Su eventi culturali, spettacoli, concerti e altre manifestazioni di intrattenimento.

Oltre alla sua attività di giornalista, Andrea Castellano ha sempre nutrito una grande passione per il calcio. Ed anche per la storia della lotta contro il fascismo a Roma. Negli anni, ha seguito con interesse le vicende della sua squadra del cuore, la Roma. Ha letto molti libri sulla Resistenza romana, e sulla lotta per la libertà e l’uguaglianza durante il regime fascista.

In aggiunta a questo, Andrea Castellano lavora in un’azienda finanziaria. Oltre alla sua attività lavorativa, è anche un dirigente sindacale della Fisac-Cgil. Che è una delle principali organizzazioni sindacali del settore finanziario in Italia. In questo ruolo, si impegna a difendere i diritti dei lavoratori. Ed a promuovere le loro richieste nei confronti dell’azienda per cui lavorano. Nonostante gli impegni lavorativi e sindacali, Andrea Castellano trova sempre il tempo per coltivare le sue passioni. Segue sempre con interesse gli sviluppi della situazione politica e sociale del paese.

Migliori libri di Andrea Castellano

  • Una città tra due canestri. 35 anni in 11 partite (CLICCA QUI)

c) Giacomo Pilati

Giacomo Pilati (1962) è uno degli scrittori siciliani ed anche giornalista. Ha organizzato diverse rassegne letterarie. Tra cui la “Rassegna di incontri letterari” a San Vito Lo Capo e “Le stanze dello scirocco” a Castelvetrano. “Parole di Venere” a Erice e “Dialoghi del vino” a Menfi. “L’Altramarea” a Favignana e “Trapanincontra“, a Trapani.

Inoltre, ha supervisionato la sceneggiatura e curato i dialoghi del film “Viola di mare“. Che è stato tratto dal suo libro “Minchia di re. Ed è vincitore di diverse premiazioni. Ha curato un laboratorio di scrittura teatrale per le scuole, e ha pubblicato un cofanetto di DVD. Quest’ultimo ripropone testimonianze di protagonisti della storia siciliana del Novecento. Ha fatto parte della giuria del “Premio letterario Vitaliano Brancati” dal 2015 al 2018.

Oltre a questo, nel 2012, insieme a Marilena Monti, ha organizzato un laboratorio di scrittura teatrale per le scuole. Laboratorio che ha portato alla messa in scena dello spettacolo “Radici di Ulivo“, diretto da Ivan Alabrese e Marina Cangemi. Basato sulla vita di Peppino Impastato e sulla testimonianza della madre Felicia Bartolotta. E tratto dal libro “Le Siciliane. Quindici Storie vere“. Lo spettacolo teatrale “La mafia uccide… il silenzio pure” è stato anch’esso diretto da Ivan Alabrese.

Ancora, tra gli ultimi testi pubblicati, citiamo “I racconti dal balcone” (2020) e “I Miti di Sicilia” (2021). E “La prima storia bella” (racconti 2021).

Migliori libri di Giacomo Pilati

d) Marco Bova

Marco Bova è un giornalista e videomaker freelance, ed anche uno degli scrittori siciliani. E’ nato ad Erice nel 1989. Lavora come collaboratore per AGI (Agenzia Italia) e il “Fattoquotidiano.it“. Nei quali tratta la cronaca ed approfondimenti dalla Sicilia occidentale.

Oltre ad essere autore e regista di documentari, Bova ha anche pubblicato articoli su diverse testate. Sia italiane che internazionali. Tra i suoi lavori più noti, si possono menzionare “Berlusconi. La Genesi” (2011) e “Ciè Business” (2013). “Ciapani. Trapani senza marketing” (2017) e “La forza delle donne” (2018).

Migliori Libri di Marco Bova

  • Matteo Messina Denaro, latitante di Stato (CLICCA QUI)

e) Salvatore Costanza

Salvatore Costanza era uno storico, uno degli scrittori siciliani, e giornalista (1930-2021). Nel corso degli anni Cinquanta e Settanta, Costanza ha lavorato come redattore del giornale “L’Ora“. Prima nella redazione di Trapani e poi a Palermo. Ha dedicato gran parte della sua carriera alla ricerca storica. Concentrandosi in particolare sulla Sicilia moderna e contemporanea. Nonché sull’emigrazione ed il movimento operaio.

Pertanto, tra i suoi saggi più famosi si possono citare “Si agitano bandiere” e “L’astuccio siculo“. “La libertà e la roba” e “La patria è il mondo? Dai fasci siciliani al socialismo reale“. Costanza ha anche pubblicato numerosi studi sulla storia locale, il più completo dei quali è Storia di Trapani“.

Oltretutto, nonostante la sua avanzata età, Costanza ha continuato a dedicarsi alla divulgazione della conoscenza. Fino alla fine dei suoi giorni. Contribuendo così alla pubblicazione del libro “L’Ora. Edizione straordinaria“. Libro in cui ripercorreva la sua esperienza nel giornale palermitano. E analizzava le indagini e le campagne sulla mafia e sulla corruzione. Per Costanza, il lavoro giornalistico ed il rapporto tra cronaca e storia erano elementi fondamentali. In particolare per gli interessi di uno studioso prolifico come lui.

Migliori Libri di Salvatore Costanza

f) Lucio Zinna

Lucio Zinna è un poeta ed uno degli scrittori siciliani. Narratore e critico letterario (1938). Nato il 27 febbraio 1938 a Mazara del Vallo. La sua infanzia è stata segnata dall’abbandono del padre. Il quale si è trasferito in Marocco, ed ha costituito una nuova famiglia. Si è laureato in Filosofia e Pedagogia presso l’Università di Palermo. Dove ha discusso una tesi sul pensiero di Jacques Maritain.

In seguito, l’autore siciliano ha partecipato alle attività del “Gruppo 63“. Ed ha co-fondato il “Gruppo Beta” (originariamente denominato “Gruppo 64“). Che ha avuto rapporti con il primo gruppo. Dal 1966 al 1968, ha lavorato come redattore per la rivista culturale “PTR” (Roma-Trapani). Poi ha diretto varie riviste letterarie. Ha inoltre lavorato come redattore per “Eurart” (Palermo) e “Nuovo Romanticismo” (Palermo). Ed anche per “Prospettive culturali” (Napoli).

Inoltre, dal 1981 ha collaborato con la RAI siciliana, scrivendo per numerosi giornali e periodici. Tra gli altri riconoscimenti, ha vinto il premio “Regium Julii” del 1987. Grazie alle poesie incluse nella raccolta “Abbandonare Troia“, ed il premio “Marineo” per la raccolta di poesie “Bonsai.

Quindi segnaliamo le sue ultime opere. Per la poesia “Sàgana e dopo, Ragusa” (1991) e “Rugaciune pentru eliberatori” (1991). “La casarca” (1992) e “Zinna: il verso di vivere” (1994). Per la narrativa “Il Ponte dell”Ammiraglio e altre narrazioni” (1986) e “Trittico clandestino” (1990). Per la saggistica ” Sentimento del tempo e magia dei luoghi nello poesia di Lucio Piccolo” (1990). E “Il tema della insularità nella poesia siciliana del secondo Novecento” (1993).

g) Tito Marrone

Tito Marrone (1882-1967) è stato uno degli scrittori siciliani, poeta e commediografo. Figlio di un professore di liceo, nel 1899 pubblica il suo primo libro di poesie intitolato “Cesellature“. Nel 1902, la famiglia si trasferisce a Roma. Marrone inizia a frequentare i caffè letterari e a stringere amicizia con vari scrittori. Scrittori come Sergio Corazzini e Fausto Maria Martini. Pier Maria Rosso di San Secondo e Lucio D’Ambra. E Luigi Pirandello, partecipando così al movimento letterario del crepuscolarismo.

In seguito, Pubblica “Le gemme e gli spettri” (1901) e “Le rime del commiato” (1901). E “Liriche” (1904). La morte della fidanzata Maria, di tifo, segnò profondamente la vita del poeta. Marrone ebbe l’intuizione di riportare, sulle scene nazionali, le tragedie del teatro greco. Tradusse in versi l'”Orestiade” di Eschilo insieme ad Antonio Cippico. Preparandola per la rappresentazione nel 1906, al Teatro Argentina di Roma. Ed ottenne un grande successo di pubblico.

Di conseguenza, le opere teatrali originali dello scrittore siciliano Marrone, sono state messe in scena in Italia e all’estero. Dopo la morte della sua fidanzata, ed il poco successo ottenuto dalle sue poesie, smise di pubblicare. Ma continuò a scrivere liriche e commedie. Nel 1947 riprese a pubblicare i suoi scritti, ricevendo il “Premio Fusinato” per “Carnascialate” e “Poemi provinciali“. E “Favole e fiabe“. Ed il “Premio Internazionale di Poesia Siracusa“. Quest’ultimo per il poema lirico “Esilio della mia vita” (1950). Nel 2003, la Provincia Regionale di Trapani ha intitolato a Tito Marrone il teatro dell’Università di Trapani.

h) Nino Barone

Il pittore ed artista, ed uno degli scrittori siciliani Nino Barone, è nato a Termoli nel 1955. E vive ancora lì. Nel 1976 ha co-fondato il “Gruppo Solare“, e nel 1980 ha aperto il “Laboratorio Sperimentale di Pittura Immaginista“. Quest’ultimo per giovani artisti. Nel 1985, insieme ad altri artisti molisani, ha creato il “Gruppo di Orientamento.

In seguito, nel 1998 è stato uno dei soci fondatori del movimento “Archetyp’Art“. Nel 1994, Barone ha pubblicato il libro “Angeli e Macchine“. Che è una cooperazione con E. Saquella e R. Cardone. Nel 1999 ha pubblicato il libro “Il Gruppo Solare” con una presentazione di J. Nigro Covre.

Ancora, nel 2001, insieme ad A. Picariello, ha pubblicato la ricerca “Gli elementi al centro/al centro degli elementi“. Che è stata promossa dall’IRRE Molise. Nel 2005, Barone, insieme ad A. Picariello e G. Siano, ha ideato e coordinato il Convegno della Nuova Critica d’Arte Italiana “Tracker-Art“. Quest’ultimo organizzato dal Liceo Artistico di Termoli, e dalla Provincia di Campobasso.

Migliori Libri di Nino Barone

  • Alitu di Diu. Poesie (CLICCA QUI)
  • Ciatu, musica e paroli: Poesie in Lingua Siciliana (CLICCA QUI)
  • La Lingua di Koinè: Appunti di Scrittura e Parlata Siciliana (CLICCA QUI)

i) Leonardo Orlandini

Leonardo Orlandini (1552-1618) fu uno degli scrittori siciliani. Ed anche teologo, poeta e giurista. Orlandini è stato anche un poeta siciliano. Aveva ottenuto dottorati in teologia e diritto civile. Ed anche in diritto canonico. Aveva una profonda conoscenza della letteratura.

Oltretutto, è stato il primo a comporre poesie liriche imitando Orazio. Ed ha ricoperto i ruoli di canonico di Palermo e poi abate. Inoltre, di giudice sinodale e vicario generale della diocesi di Palermo. Alcuni suoi esametri e pentametri, sono state raccolti e pubblicati. Per la precisione, nelle “Rimas de los Académicos Encendidos de Palermo, dal barone Juan Bautista Corviso.

In aggiunta a questo, tra le sue opere, ricordiamo “Hortus geographicus” e “La Descrittione Latina del sito di Mongibello“. “Variarum imaginum liber tres” e “Trapani in una breve descrizione“.

l) Franco Di Marco

Franco Di Marco è stato uno degli scrittori siciliani e traduttore (1932-2003). Ha conseguito la laurea in medicina nel 1950, e la specializzazione a Perugia nel 1966. Ha esercitato come pediatra ospedaliero e medico scolastico. E direttore dell’ospedale dei bambini “Sieri Pepoli a Trapani.

Inoltre, è stato docente di Genetica e Auxologia presso l’Università di Trapani. Nel 1969, è diventato consigliere dell’Ordine dei Medici di Trapani. Qui ha fondato il Bollettino dell’Ordine e ha creato la stazione radio-medica dell’Ordine. Stazione che è stata attiva durante l’alluvione del 1976. Nel 1978, ha ricevuto l’Attestato di Benemerenza dell’UNICEF per il suo lavoro a favore del Fondo.

In seguito, Nel 1974, ha fondato la Libera Università di Trapani. Della quale è stato consigliere di amministrazione fino al 1991. Dal 1978 al 1983, ha insegnato Genetica e Auxologia presso il corso di laurea della scuola Superiore di Servizio Sociale. Ha fondato e curato la rivista della Libera Università di Trapani. Prolifica è la sua produzione critica letteraria con presentazioni, saggi e recensioni. Negli ultimi tempi, si è dedicato allo studio della lingua siciliana. Ed anche alla conservazione del patrimonio culturale dell’Isola.

Scrittori Siciliani – Conclusione

Per concludere, cosa possiamo dire degli scrittori siciliani? Che essi sono stati, e sono, una parte importantissima, anzi fondamentale, della letteratura italiana,

Oltretutto, la vastissima produzione dell’isola è nota anche a livello internazionale. E’ anche oggetto di studio di numerosi critici e autori europei. Diversi scrittori siciliani contemporanei sono stati insigniti del Nobel. Questa è la dimostrazione lampante del valore raggiunto dalla letteratura isolana, a livello internazionale.

Quindi, quello che ha unito, e unisce, tutte le province siciliane, è una letteratura improntata al Verismo. Letteratura che ha sempre raccontato la dura realtà del popolo, senza cedere ad abbellimenti e addolcimenti. Proprio il rispetto da loro avuto per la verità. Anche a costo di poter risultare poco graditi, ed a chi? A certe fasce sociali, fa meritare un grande onore agli autori siciliani contemporanei. Cioè un altissimo posto tra i grandi della letteratura italiana.

Pertanto, gli scrittori siciliani Salvatore Quasimodo e Leonardo Sciascia. Gesualdo Bufalino ed Elio Vittorini. Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Giovanni Verga. E Luigi Pirandello. Questi non sono “normali” autori. Questi sono dei titani, veri e propri geni letterari. Solo per citarne qualcuno. Dobbiamo tutti andarne fieri e fare il possibile, nel nostro piccolo, affinché siano sempre più conosciuti e amati.

E adesso, non mi resta che augurarvi buona permanenza su Libri Online.net!

Antonella
Antonella

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Da sempre sono appassionata della lettura, una vera divoratrice di carta stampata. Mi piace leggere quasi tutto.

Oggi oltre a leggere scrivo. Ho sempre ammirato gli scrittori, e quindi adesso mi piace essere una di loro.

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2 Commenti

  1. Rolando

    Gent.ma Antonella
    innanzitutto complimenti per l’impegno profuso in queste sue pagine dedicate ai libri e alla lettura.

    Con l’intenzione di completare la mia biblioteca siciliana sono incappato nel suo simpatico prontuario siciliano di scrittori e poeti suddivisi per provincia. Sconoscevo in verità gli autori nisseni e qualche altro da lei indicato. Mi permetto di suggerirgliene io qualcuno tralasciato o ignorato: Ignazio Buttitta (Bagheria), Vitaliano Brancati (Pachino), Giuseppe Antonio Borgese (Polizzi Generosa), Lucio Piccolo (Palermo-Capo D’Orlando), Vincenzo Consolo (S.Agata di Militello).

    Tra tanti uomini una sola donna: Rosa Salvo Muzio di Termini. Ma a ben cercare se ne trovano anche altri…

    Rispondi
    • antonella

      Buongiorno Rolando,

      grazie per i suoi complimenti. Terrò senz’altro presente il suo suggerimento.

      Rispondi
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