Gli scrittori di Sassari provengono da una città ricca di storia e cultura. Che ha dato i natali a molti scrittori di grande talento. Situata nella parte nord-occidentale della Sardegna, è stata fonte d’ispirazione per molti autori. I quali hanno trovato nelle sue strade e nei suoi paesaggi. Ed anche nella sua gente, una fonte inesauribile di spunti per le loro opere.
Quindi, in questo articolo, scopriremo insieme alcuni degli autori di Sassari più rappresentativi. Non solo. Anche della sua provincia, che hanno lasciato un segno indelebile nella letteratura italiana e sarda. Tramite le loro storie e le loro opere, esploreremo la cultura e la tradizione di questa città. E ci lasceremo affascinare dalla bellezza della sua natura e dei suoi luoghi.
Siete pronti a scoprire la ricchezza letteraria di Sassari? Allora, mettete via le vostre preoccupazioni e immergetevi con noi in questa esperienza unica e coinvolgente.
a) Enrico Costa
Enrico Costa (1841-1909), è stato uno degli scrittori di Sassari, ed anche un giornalista. Egli proveniva da una famiglia di ceto medio. Il padre era un musicista genovese, e morì giovane. Per cui Enrico ha dovuto interrompere gli studi a soli 15 anni, per contribuire alle finanze familiari.
Quindi. ha iniziato a lavorare come infornatore di pane. Poi, alcuni anni dopo, ha trovato impiego presso lo studio di un famoso ingegnere sardo. E solo in età adulta, ma ancora relativamente giovane, ha iniziato a lavorare in banca. Ma, ha dedicato comunque gran parte della sua attenzione, alla conoscenza della Sardegna. Focalizzandosi sulla storia e la geografia (pubblicando guide sull’isola). Ed anche sulle tradizioni locali.
Pertanto, la sua opera più importanti è “Sassari“. Cioè, un’enciclopedia monumentale sulla storia della città. Ed anche il romanzo “Il muto di Gallura“. Il quale racconta la storia di un famoso bandito sardo. Ebbe così tanto successo, che venne anche tradotto in tedesco.
Per quanto riguarda lo stile di questo scrittore di Sassari, cosa si può dire? Uno degli elementi distintivi è l’utilizzo di un italiano corretto, arricchito tuttavia da costruzioni grammaticali tipiche del sardo. A volte, il lavoro di Enrico Costa è stato definito “farraginoso“. Ciò a causa della presenza frequente di riferimenti alla Sardegna. Tuttavia, la lettura risulta piuttosto piacevole, anche per la presenza di una buona dose di umorismo.
b) Gavino Ledda
Gavino Ledda (1938), è uno degli scrittori di Sassari ed anche poeta. E’ cresciuto in una famiglia di pastori. Il padre si chiamava Abramo, e la madre Maria Antonia. Dovette abbandonare la scuola all’età di sei anni. In quanto il padre volle farlo lavorare come pastore.
Questo scrittore di Sassari riuscì ad emanciparsi dall’analfabetismo solo in età adulta. Avvenne durante il servizio militare, quando incontrò il poeta Franco Manescalchi. Il quale lo ispirò a riprendere gli studi. Pertanto, conseguì la licenza elementare da privatista. E, successivamente, una laurea in Lettere. Con una tesi in glottologia, presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza“. Ancora, nel 1970 fu ammesso all’Accademia della Crusca. E l’anno dopo fu nominato assistente di “Filologia romanza“, all’Università degli Studi di Cagliari.
L’autore di Sassari Ledda, è un esperto conoscitore della lingua italiana, e della lingua sarda. Divenne noto per il suo lavoro autobiografico “Padre padrone“, pubblicato nel 1975. Qui racconta la sua difficile infanzia, in una famiglia di pastori sardi. Ed il difficile rapporto con il padre. Il libro ha avuto un grande successo, diventando un simbolo della lotta contro l’analfabetismo, e la povertà, in Sardegna.
Di conseguenza, “Padre padrone”, viene tradotto in ben quaranta lingue. E vince il premio “Viareggio“, nella sezione opera prima narrativa. Inoltre, iI libro ispirò i fratelli Taviani, che ne trassero un film nel 1977. Ledda stesso diresse il film Ybris nel 1984.
c) Manlio Brigaglia
Manlio Brigaglia (1929– 2018), è stato uno storico ed uno degli scrittori di Sassari di giornalismo. Terminati gli studi di Lettere classiche a Cagliari, ha dedicato oltre vent’anni alla professione di insegnante. Ottenendo una cattedra presso il Liceo “Azuni” di Sassari. In questa scuola ha tenuto corsi su temi come “Storia dei partiti e movimenti politici“. Ed anche “Storia della Sardegna contemporanea“, e “Storia contemporanea“.
A partire dal 1971, questo scrittore di Sassari ha iniziato a insegnare all’Università di Sassari. Oltre a questo, ha diretto il Dipartimento di Storia dal 1983 al 1985. Indubbiamente, ha mostrato un grande interesse per la storia della Sardegna e la storia dei partiti politici in Europa. Ed anche per il fascismo e l’antifascismo, e la storia dell’informazione.
Ha collaborato con varie istituzioni, tra cui la “Deputazione di Storia Patria per la Sardegna“. Poi la “Fondazione Antonio Segni“. E l’Istituto Sardo per la Storia della Resistenza e dell’Autonomia. oltre al “Consorzio Interuniversitario” di Cagliari e Sassari. Valido come Scuola di Specializzazione per gli insegnanti della Scuola Secondaria.
Per concludere, ha ricevuto diversi riconoscimenti. Tra cui il “Premio della cultura“, della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1997. E la medaglia d’oro di “Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte – settore Università“. Onorificenza concessagli dal Presidente Ciampi nel 2003. Manlio Brigaglia era un autore di Sassari prolifico di saggi e volumi specializzati. E di enciclopedie e articoli per riviste. Sia sarde che non, spesso lavorando anche come direttore. Ancora, ha collaborato con giornali come “La Nuova Sardegna” e “Corriere della Sera“.
d) Vindice Lecis
Vindice Lecis (1957) è un giornalista, ed uno degli scrittori di Sassari.
Egli ha lavorato per il gruppo Espresso per trentacinque anni, ed è anche autore di numerosi romanzi storici. Ed anche saggi sulla politica italiana del Novecento, e sulla storia antica della Sardegna.
Pertanto, tra le opere più note dello scrittore di Sassari Vindice Lecis, si trovano queste. “La resa dei conti” del 2003, e “Togliatti deve morire” del 2005. “Da una parte della barricata” del 2007 e “Le pietre di Nur” del 2011. “Golpe” del 2011 e “Buiakesos: le guardie del Giudice” del 2012. “Il condaghe segreto” del 2013 e “Judikes” del 2014. “Rapidum” del 2015 e “Hospiton” del 2017. “Ospitone dux Barbariae” del 2019.
In aggiunta a questo, per “Nutrimenti“, ha pubblicato “La voce della verità” nel 2014. “L’infiltrato” nel 2016 e “Il nemico” nel 2018. “Il visitatore” nel 2019. Oltretutto, le opere di Vindice Lecis spaziano tra la narrativa e il saggio storico. Affrontando temi importanti della società, e della politica italiana.
e) Salvator Ruju
Salvator Ruju, uno degli scrittori di Sassari, è nato nel 1878. Ed è deceduto nel 1966. Egli fu scrittore, poeta e giornalista. Divenne famoso per la sua produzione letteraria in sassarese. Per la quale utilizzava lo pseudonimo di “Agniru Canu“.
Quindi, Ruju è stato un autore estremamente prolifico. Ha ottenuto una laurea in Giurisprudenza a Sassari e in Lettere a Catania. In quest’ultima città ha studiato con il celebre Luigi Capuana. D’altro canto, egli ha vissuto per gran parte della sua vita tra la sua città natale e Roma. Dove ha frequentato, e collaborato, con personaggi di spicco come Grazia Deledda e Guelfo Civinini.
Inoltre, lo scrittore di Sassari Salvator Ruju, ha scritto per diverse testate giornalistiche. Tra cui La Nuova Sardegna, La Riviera Ligure, La Tribuna. Poi Il Tempo, e molte altre ancora. Fra le sue opere in lingua sassarese, spiccano le raccolte di versi. “Agnireddu e Rusina” (1956) e “Sassari vèccia e nòba” (1957).
Concludendo, Salvator Ruju è stato ricordato con vari riconoscimenti postumi. Come il Premio di Poesia “Agniru Canu“. Istituito nel 1978, per celebrare il centenario della sua nascita. Ancora, l’Istituto tecnico per attività sociali. Ed una piazza dedicata a lui, nel centro di Sassari. Qui, dal 1980, è presente un ritratto in bronzo, realizzato dal famoso artista Gavino Tilocca.
f) Francesco Angelo Vico
Francesco Angelo de Vico (1580–1648), è stato un avvocato ed uno degli scrittori di Sassari. Poi un politico, ed uno storico del Regno di Sardegna. Egli nasce da un padre funzionario del Sant’Uffizio còrso. Ed Inizia i suoi studi di filosofia nella sua città natale.
Quindi, terminata la sua formazione, si è trasferito in Spagna, per laurearsi in diritto civile e canonico. Posteriormente al suo ritorno a Sassari, Vico ha intrapreso una brillante carriera come avvocato. E, grazie alla sua straordinaria competenza, è stato nominato “Giudice della Reale Udienza” nel 1609. Così diventando parte integrante, del più alto organo giurisdizionale del Regno di Sardegna.
In seguito, nel 1617, gli fu affidata la carica di “procuratore degli affari fiscali“. Quindi, ottenne una approvazione del re di Spagna Filippo IV. Egli infatti, voleva creare una flotta sarda. Destinata poi alla difesa delle coste, dall’attacco dei corsari barbareschi. Come reggente del Supremo Consiglio della Corona di Aragona, Vico si trasferì a Madrid. Era il 1627. Nella città divenne un punto di riferimento per molti sardi, che coltivavano i propri interessi nella capitale.
Nel corso della sua carriera, lo scrittore di Sassari Vico promosse l’agricoltura dell’ulivo. Oltre all’introduzione della lavorazione della lana, e della seta, in Sardegna. Pertanto, dimostrò grande attenzione nei confronti dei più deboli. Questo fatto venne attestato dal suo avversario Salvatore Vidal. Inoltre, egli ebbe uno stretto collaboratore in Gavino Penducho Carta. Che era un nuorese, il quale in seguito divenne “receptor” (cioè “accoglitore”) del Consiglio di Aragona.
g) Giovanni Delogu Ibba
Si ignora la data ed il luogo di nascita di Giovanni Delogu Ibba, uno degli scrittori di Sassari. Tuttavia, si presume che sia nato a Ittiri, intorno alla metà del Seicento.
Quindi, fu un sacerdote, che per oltre cinquant’anni resse la parrocchia di Villanova Monteleone. La quale era una città, nella stessa regione dell’Ittiri. Sappiamo che morì il 21 agosto del 1738, e fu molto compianto dalla popolazione. Poiché si era guadagnato l’affetto dei suoi parrocchiani.
D’altro canto, la sua figura fu descritta come molto amabile, e caritatevole. Effettivamente, Il suo contributo alla comunità fu molto significativo. Ed egli si guadagnò l’amore e il rispetto dei suoi parrocchiani. Grazie alla sua umanità, e per la sua dedizione al servizio della Chiesa e della comunità. Il ricordo di questo sacerdote virtuoso ed autore di Sassari, sopravvisse ai secoli. E continua ad essere celebrato in molte comunità locali. Ancora, fu un rinomato esperto in dizionari e grammatiche. Che egli scrisse sia in sardo che latino. Ed anche in spagnolo.
h) Alberto Masala
Alberto Masala (1950) è un poeta, ed uno degli scrittori di Sassari. Oltre ad essere un traduttore. Viene alla luce ad Ozieri, una città situata nella regione del Logudoro. Sua madre era Antonina Minutili Campus. Mentre il padre era Tullio Masala.
Venticinquenne, Alberto completa i suoi studi all’Università di Sassari, e lascia la sua terra natale. Trascorre un breve periodo alle Cinque Terre, e si stabilisce a Bologna. Tuttavia, si sposta regolarmente in altre città europee. Come Venezia, Berlino e Istanbul.
Oltre a ciò, frequenta anche la Francia, dove vive temporaneamente. Questo scrittore di Sassari ha potuto imparare diverse lingue. Proprio grazie al suo viaggiare, e vivere, in molti paesi. Anzi, egli mescola questi idiomi in un unico linguaggio, che lui chiama “linguaggio di confine“.
Per merito di questa abilità linguistica, ha prodotto una vasta gamma di opere letterarie. Che sono state pubblicate e apprezzate in Spagna, Francia e negli Stati Uniti. Tutto ciò, molto tempo prima che in Italia. Infatti, solo nel 2000 ha deciso di pubblicare le sue opere nel nostro paese.
Concludendo, c’è un elemento imprescindibile della sua produzione poetica. La sua diffusione attraverso l’oralità, e le arti dello spettacolo. Per cui, durante le sue esibizioni, è frequente che si accompagni con musicisti di diversa estrazione. L’opera di questo autore di Sassari ha attirato l’attenzione di numerosi studiosi. Che hanno effettuato vari studi, tra cui anche tesi di laurea. E si colloca perfettamente nella categoria della Nuova letteratura sarda.
Scrittori di Sassari – Conclusione
Concludendo, gli scrittori di Sassari sono un patrimonio culturale di inestimabile valore. Sia per la letteratura sarda che quella italiana. Tramite le loro opere, ci hanno regalato un’immagine autentica e affascinante della città. Così come dei suoi abitanti, raccontando storie di vita, di tradizione, di lotta e di amore.
Venire a conoscenza della bellezza della cultura sassarese, attraverso gli occhi degli scrittori che l’hanno descritta, come si può definire? E’ stata un’esperienza coinvolgente e appassionante. Difatti, abbiamo potuto apprezzare la ricchezza della lingua sarda ed il fascino della sua cultura millenaria. Ancora, ci siamo lasciati catturare dalle suggestioni della città e dei suoi paesaggi.
Gli autori di Sassari ci hanno mostrato che la letteratura è uno strumento potente, per raccontare le storie della vita. Ed anche per diffondere la bellezza della cultura, e della tradizione di un popolo. E’ per loro merito, se oggi possiamo conoscere e apprezzare ancora di più la città di Sassari. Ed anche la sua cultura.
Riassumendo, non possiamo che ringraziare gli scrittori di Sassari. Per averci regalato opere belle e intense. Che ci permettono di conoscere meglio la Sardegna, e di apprezzare la sua straordinaria bellezza.
E adesso, non mi resta che augurarti buona permanenza su Libri-online.net!
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