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Scrittori Sardi: Autori di Libri Contemporanei Famosi della Sardegna

da | 1 Apr 2023

Gli scrittori sardi hanno dato vita a tante letterature diverse. Tante quante sono le lingue parlate sull’isola, nei secoli.

Quindi, i primi scritti sull’isola sono di epoca “pre-romana“, anche se i primi testi importanti sono di età latina. E per parlare di letteratura vera e propria bisogna far riferimento a quelli composti in greco.

Inoltre, il Medioevo è un periodo di declino. La prima vera opera letteraria risale al Quattrocento inoltrato. Si tratta di un componimento religioso sui santi martiri turritani, ad opera dell’arcivescovo di Sassari Antonio Cano.

Gli autori sardi del Cinquecento sono plurilingue. Abbiamo testi in toscano (l’italiano del tempo) ed in catalano. In spagnolo ed in sardo. Anche se si assiste al progressivo imporsi del castigliano, che nel secolo successivo diventerà la lingua predominante.

Poi, dal Settecento, è l’italiano ad essere elevato a “lingua ufficiale“. In questo secolo prende forma il genere oratorio, cioè manoscritti per componimenti musicali di carattere religioso.

Nel XIX secolo gli scrittori sardi si cimentano in studi sulla loro patria, di vari generi.

Il Novecento vede nascere figure come Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura. Oltre a Emilio Lussu e Antonio Gramsci, ad esempio. Ma anche nella seconda metà del secolo vissero e operarono scrittori sardi contemporanei, degni del massimo rispetto.

1 – Scrittori di Cagliari

Gli scrittori sardi di Cagliari hanno delle loro caratteristiche ben precise. Caratteristiche uniche tra tutte le provincie. Sono i cagliaritani stessi a scriversele addosso, dimostrando una buone dose d’umorismo!

Vale a dire, i Cagliaritani sembra che abbiano il gusto di brontolare, con e senza motivo. Che siano automobilisti ad oltranza e “modaioli“. Ed anche campanilisti all’ennesima potenza. E che debbano sempre, e in ogni caso, mettere bocca su tutto.

Quindi, possiamo immaginare che tutte queste peculiarità, dove si trovino? Anche negli scrittori sardi famosi di questa provincia.

Una delle voci letterarie più importanti di Cagliari è, senza dubbio, quella di Sergio Atzeni. Ambienta i suoi romanzi sull’isola, su uno sfondo storico. Che è una grande passione di questo autore. I suoi personaggi provengono da tutte le classi sociali. Ma lo scrittore cagliaritano Atzeni preferisce soprattutto gli umili e gli sconfitti. Cioè coloro che vivono “ai margini“.

Tra gli scrittori sardi nati a Cagliari, merita una menzione, tra gli altri, anche Salvatore Dessì. Questi scrisse le sue opere in un italiano elegante, colto, frutto degli studi di liceale. Cio’ tuttavia non gli impedì di raccontare la storia e le tradizioni della Sardegna. Era infatti un grande specialista.

Per saperne di più, consulta la mia guida sugli scrittori di Cagliari.

a) Sergio Atzeni

Uno degli scrittori sardi era Sergio Atzeni (1952-1995). Il quale era anche un giornalista. Questo romanziere sardo trascorre la prima infanzia a Orgosolo, e poi si trasferisce a Cagliari. Qui si dedica al giornalismo, e partecipa attivamente alla vita politica. Infatti, si iscrive al Partito Comunista Italiano. Poi, nel 1977, è tra i fondatori del periodico “Altair. Mensile sardo di turismo e tempo libero“. Di cui sarà anche direttore responsabile fino al 1981. In seguito, nel 1986 si trasferisce a Torino, dove scrive le sue opere più importanti. Le quali sono ambientate in Sardegna, ed ispirate alla ricostruzione storica della regione, dall’epoca antica a inizio Novecento.

Quindi, il tema principale dei suoi romanzi sono le storie del popolo degli umili e degli sconfitti. Oltre che dei marginali. “Passavamo sulla terra leggeri” è un romanzo postumo, ambientato in Sardegna. Ed ispirato alla ricostruzione storica della regione. “Bellas mariposas” è un altro romanzo postumo, che combina l’uso della lingua sarda e italiana. Ed esplora il tema della memoria comune, tramandata di padre in figlio.

Concludendo, negli ultimi anni della sua vita l’autore cagliaritano si era avvicinato alla religione. E si era definito “sardo, italiano, europeo“, durante il consolidamento dell’integrazione europea. Purtroppo, la sua carriera di scrittore si è conclusa tragicamente nel 1995. Anno in cui è morto annegato nel mare di Carloforte. Dopo la sua morte sono stati pubblicati altri scritti, che sono ancora molto letti in Sardegna. Scritti che trovano numerosi estimatori anche in Italia. Infatti, la sua opera è considerata parte fondante della nuova letteratura sarda.

Migliori Libri di Sergio Atzeni

b) Flavio Soriga

Flavio Soriga, nato nel 1975, è un altro degli scrittori sardi. Ha vinto diversi premi, tra cui il “Premio Italo Calvino“, per la raccolta di racconti “Diavoli di Nuraiò“. Ed anche il “Premio Grazia Deledda Giovani” per il romanzo “Neropioggia“. Inoltre, ha partecipato come autore italiano al progetto “Scritture Giovani“, del Festivaletteratura di Mantova. Il quale è associato alla “Nuova letteratura sarda”. Poi, nel 2007 ha lavorato come autore per il programma televisivo “Apocalypse Show” su Raiuno.

In aggiunta a questo, ha ricevuto una donazione per giovani scrittori dall’Università di Vienna. E nel 2008, ha pubblicato il romanzo “Sardinia Blues“, che ha vinto il “Premio Mondello città di Palermo“. Un racconto di questo romanziere sardo si trova in un’antologia di scrittori italiani e statunitensi. Antologia intitolata “Il lato oscuro“.

Concludendo, abbiamo un insieme di racconti che ha vinto il “Premio letterario Piero Chiara” nel 2009. Ed un romanzo finalista al “Premio Rieti” nel 2010. Quindi, un romanzo ed una raccolta di racconti, usciti rispettivamente nel 2011 e 2013. Inoltre scrive una rubrica settimanale chiamata “Vistamare” per il quotidiano “L’Unione Sarda“. Per l’edizione cagliaritana del quotidiano.

Migliori Libri di Flavio Soriga

c) Cristian Mannu

Cristian Mannu (1977) è uno degli scrittori sardi, nato e residente in Sardegna. La sua carriera letteraria è iniziata con la pubblicazione del suo primo libro, “Maria di Ísili” nel 2016. Casa editrice Giunti. Questo lavoro gli ha permesso di vincere due importanti premi. il “Premio Italo Calvino“, nella sua ventottesima edizione. Ed il “Premio Fondazione Megamark” nella sua prima edizione.

Inoltre, quest’opera è stata selezionata come finalista in altri importanti premi letterari. Tra cui il “Premio Berto” ed il “Premio Dessì“. Ed ancora il “Premio Opera Prima 2016“. Questi importanti riconoscimenti hanno rappresentato un trampolino di lancio per lo scrittore sardo. Il quale gli ha permesso di farsi conoscere nel panorama letterario italiano.

Oltretutto, in qualità di vincitore della prima edizione, Cristian Mannu fa parte di una giuria di esperti. Quella del “Premio Fondazione Megamark“. Ciò a partire dal 2017. Con il suo successivo libro “Ritratto di donna” (Mondadori, 2022), il romanziere sardo ha conquistato il “Premio Francesco Alziator“. Giunto alla sua sedicesima edizione.

Migliori Libri di Cristian Mannu

2 – Scrittori di Oristano

Oristano, altra terra di scrittori sardi, deve probabilmente il suo nome al latino “Aristius“. Fu fondata nella parte settentrionale della pianura del Campidano, nella regione detta Campidano di Oristano.

La città è famosa per la “Sartiglia“, cioè una giostra equestre di origine forse medievale, ereditata dalla dominazione catalana. E per quella famosa Eleonora, giudichessa di Arborea. Che governo’ con forza e sapienza, tra Tre e Quattrocento, quale terra? Uno dei quattro stati indipendenti in cui era divisa la Sardegna del tempo.

Gli scrittori sardi contemporanei di Oristano sono famosi per una loro recente iniziativa. Dato che non è semplice entrare nel grande giro delle case editrici, la stampa viene autofinanziata. Ovvero, gli autori stampano, promuovono e si occupano anche di vendere i propri libri. Tutto a proprie spese. Stiamo parlando di autori di romanzi, poesie e anche saggi. Il loro censimento è impossibile, perchè sono tanti e molto entusiasti.

E’ anche un dato di fatto che molti libri vengano venduti alle presentazioni. Questo è la dimostrazione che Oristano è terra di autori sardi, innegabilmente. Ed è molto positivo il fatto che siano in costante crescita. Insomma, l’entusiasmo è una dote che non manca agli scrittori sardi di questa parte dell’isola.

Per saperne di più consulta la mia guida sugli scrittori di Oristano.

a) Antonio Gramsci

Antonio Gramsci (1891-1937) è stato un influente politico ed uno degli scrittori sardi. E molto altro ancora. Nel 1921, fonda, tra altri, il Partito Comunista d’Italia. Ricoprendo il ruolo di leader dal 1924 al 1927. Nel 1926 venne imprigionato dal regime fascista. Nel 1934, a causa del suo cattivo stato di salute, venne rilasciato su cauzione. E ricoverato in una clinica a Roma, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.

Inoltre, è considerato uno dei pensatori più importanti del XX secolo. I suoi scritti sono originali nella tradizione filosofica marxista. Ha analizzato la struttura culturale e politica della società, elaborando il concetto di egemonia. La sua teoria dell’egemonia sostiene questo. Le classi dominanti impongono i propri valori politici e intellettuali. Ed anche morali, alla società. Con l’obiettivo di creare un senso comune condiviso da tutte le classi sociali,

Oltretutto, perfino da quelle subalterne, al fine di gestire e consolidare il potere. Il pensiero di Gramsci è stato un contributo originale ed autonomo, alla comprensione dei testi marxisti. Basato su alcuni principali temi, che si sono evoluti nel tempo. Temi frutto delle letture e delle riflessioni dell’autore, durante il suo lungo periodo di prigionia nelle carceri fasciste.

Quindi, uno dei concetti più importanti è quello di egemonia, che si avvicina all’idea leniniana della dittatura del proletariato. Ma con una distinzione. Gramsci considera l’egemonia come la preminenza della società civile, su quella politica. Secondo Lenin la società civile era debole e primitiva. Ed il potere era concentrato nella società politica.

Migliori Libri di Antonio Gramsci

b) Antonio Cossu

Antonio Cossu (1927-2002) è stato uno degli scrittori sardi insegnante. E’ originario di Santu Lussurgiu, dove ha frequentato la scuola dell’obbligo ed il liceo. Ha poi conseguito la laurea in Lettere all’Università Statale di Milano. Dove si è sempre interessato di questioni culturali e sociali. Dopo la laurea, ha insegnato in una scuola superiore di Roma.

Poi, nel periodo 1953-1958 ha lavorato per il “Movimento Comunità“. Che era un partito politico, fondato e diretto da Adriano Olivetti. Trasferendosi per questo ad Ivrea, sede del partito. Dal 1959 ha collaborato nell’Assessorato alla Rinascita della Regione Sardegna, e poi al Centro di Programmazione fino al 1992.

Inoltre, è stato anche collaboratore di diverse riviste, scrittore e giornalista. Tra le riviste citiamo “Il Montiferru” ed “Il Bogino“. E “La grotta della vipera“. Tra le opere di questo romanziere sardo citiamo “Il sogno svanito“. E tra le poesie, “I monti dicono di restare” e “Gosos in onore de Don Bosco“. È morto nel 2002 a Santu Lussurgiu.

Migliori Libri di Antonio Cossu

c) Raimondo Zucca

Raimondo Zucca è uno degli scrittori sardi di Oristano, nato nel 1954. Nel 1979 ha conseguito la laurea in Lettere classiche con indirizzo archeologico all’Università di Cagliari. Portando come tesi “La città fenicia e punica di Neapolis“. Nel 1980 è stato nominato Ispettore Archeologo presso la “Soprintendenza Archeologica per le Province di Cagliari e Oristano“. Tra il 1990 e il 1998, ha lavorato come ricercatore universitario in Epigrafia greca e romana. Professione svolta presso l’Università di Roma, Tor Vergata.

In aggiunta a questo, nel 1998 è diventato professore presso l’Università di Sassari. E fa anche parte del Centro di studi interdisciplinari sulle province romane. E del collegio docenti del dottorato di ricerca sul “Mediterraneo in età classica, Storia e culture“. Quest’ultimo dell’Università di Sassari. Dal 1992 è anche curatore dell'”Antiquarium Arborense” di Oristano e dirige scavi archeologici in Sardegna e all’estero. Ha dato oltre 200 contributi tra articoli e libri. Articoli su riviste e su Atti di convegni nazionali ed internazionali.

Migliori Libri di Raimondo Zucca

3 – Scrittori di Nuoro

Eccoci a Nuoro, un’altra provincia di scrittori sardi. La città, secondo alcune ipotesi, deve il suo nome al sardo pre-romano “nur“, da cui nuraghe. La città gode anche di un clima temperato. Dovuto alla sua posizione su di un altopiano a più di 500 metri sul livello del mare.

Molti considerano Nuoro come la vera Sardegna. Si tratta infatti di una zona che ha conservato molto più vivi i valori del passato. La città è capoluogo della provincia della Barbagia. Quest’ultima è terra legata a usi e costumi antichissimi, che si perdono nei millenni.

Nuoro è anche detta “Atene sarda“. Qui sono nati alcuni tra i più importanti scrittori sardi contemporanei, orgoglio anche della cultura nazionale. Ricordiamo tra questi Salvatore Satta, autore del famoso “Il giorno del giudizio”. E poi Grazia Deledda, che vinse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1905. Prima donna italiana a ricevere l’ambito riconoscimento. Fu all’inizio criticata dai compaesani, per le sue descrizioni permeate di rudezza e rusticità. Antonio Ballero, pittore, scrittore e fotografo. Sono solo tre, dei nomi, che hanno valso a Nuoro l’ambito riconoscimento di “Atene sarda“.

Nuoro è la dimostrazione che gli scrittori sardi famosi, nascono e fioriscono dove? Dove è forte il senso di appartenenza alle tradizioni, ai valori autentici del passato.

Per saperne di più, puoi consultare la mia guida sugli scrittori di Nuoro.

a) Marcello Fois

Marcello Fois è un altro degli scrittori sardi (1960). Nel 1986, questo autore sardo si è laureato in Italiano presso l’Università di Bologna. Nel 1989, ha pubblicato il suo primo romanzo, “Ferro Recente“. Che è stato pubblicato nel 1992 da Granata Press, come parte di una serie di giovani autori italiani. Nel 1992, ha anche pubblicato “Picta“. Per la quale ha ricevuto il “Premio Italo Calvino” (ex aequo con Mara De Paulis). Nel 1997, ha vinto il “Premio Dessì” per il romanzo “Nulla“.

Inoltre, nel 1998, ha pubblicato “Sempre caro“, il primo romanzo di una trilogia. Seguito da “Sangue dal cielo” e “L’altro mondo“. Trilogia ambientata a Nuoro alla fine del XIX secolo, e con protagonista l’avvocato Bustianu. Personaggio questo basato sull’avvocato e poeta nuorese Sebastiano Satta. Con “Sempre caro“, ha vinto il “Premio Scerbanenco” nel 1998. Nel 2002, ha vinto il “Premio Fedeli” con “Dura madre“. Nel 2007 ha ricevuto il “Premio Lama e trama” per la carriera.

In aggiunta a ciò, l’autore è anche uno sceneggiatore televisivo e cinematografico. Ha scritto anche pezzi teatrali. Ha vinto anche altri premi letterari. Come ad esempio il “Premio Super Grinzane Cavour” per la narrativa. E Poi il “Premio Volponi” ed il “Premio Alassio Centolibri“. Ancora, il “Premio Campiello” nel 2012 con “Nel tempo di mezzo“. E molti altri ancora. Tra le ultime opere, citiamo “Del dirsi addio” (2018) e “Pietro e Paolo” (2020).

Migliori Libri di Marcello Fois

b) Salvatore Satta

Salvatore Satta è stato un avvocato ed uno degli scrittori sardi. Nato a Nuoro il 9 agosto 1902, e morto a Roma il 19 aprile 1975. È stato uno dei più importanti giuristi italiani, con un’opera molto vasta sulla procedura civile. La sua produzione narrativa è stata pubblicata postuma, e lo ha reso uno dei più grandi narratori italiani.

Pertanto, Giovanni Salvatore, meglio conosciuto come Salvatore, era il figlio più giovane del notaio Salvatore Giovanni Paolo Satta. Il quale era parente del poeta Sebastiano Satta. E di Valentina Mariantonia Galfrè. Frequenta il Liceo ginnasio statale Giorgio Asproni di Nuoro. Ed ottiene il diploma di licenza liceale a Sassari nel 1920, presso il Liceo “Azuni“. Si laurea in giurisprudenza nella stessa città nel 1924, con una tesi sul Sistema revocativo fallimentare.

Inoltre, durante il periodo universitario, Salvatore Satta ha redatto numerosi scritti giuridici. Fra cui il più “significativo” è un massiccio Commentario al Codice di Procedura Civile. Il quale è costituito da cinque volumi. I quali l’hanno fatto diventare uno dei più famosi esperti di diritto processuale civile italiani. Per quanto riguarda il periodo dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Ancora, nel 1948, è stato pubblicato il suo manuale “Diritto Processuale Civile“. Che è stato a lungo utilizzato come testo di riferimento di diritto processuale civile. Presso le università italiane più prestigiose.

c) Sebastiano Satta

Tra gli scrittori sardi abbiamo anche Sebastiano Satta, che nasce a Nuoro il 21 maggio 1867. Da Antonio Satta, avvocato, e Raimonda Gungui. Quando aveva solo cinque anni, perse il padre e sua madre dovette crescere da sola lui e suo fratello Giuseppino. Quest’ultimo sarebbe diventato un alto funzionario del Ministero della Giustizia. Nel 1893, durante gli studi universitari a Sassari, fondò insieme a Gastone Chiesi il giornale “L’Isola“. Egli firmò le sue cronache con lo pseudonimo di “Povero Yorick“.

In seguito, nel 1908, questo poeta sardo fu colpito da paralisi. Probabilmente causata da botulino. Paralisi che gli impedì di parlare, ma non di scrivere poesie. Nonostante non fosse molto noto a livello nazionale, aveva una grande importanza per la Sardegna e i suoi abitanti. Ai quali si era sempre dimostrato vicino. Riflettendo sui problemi, difetti e virtù del popolo barbaricino. Fu Influenzato dalla poesia di Carducci, durante il servizio militare a Bologna.

Di conseguenza, Satta scrisse sia in italiano che in sardo, diventando un appassionato difensore della lingua e cultura sarda. La sua poesia “Su battizu” è particolarmente apprezzata a Nuoro, e spesso eseguita dal coro cittadino. Nel 1967, sempre a Nuoro, fu eretta una piazza monumentale intitolata all’autore sardo. La quale fu realizzata dallo scultore Costantino Nivola. Satta morì a Nuoro nel 1914, all’età di 47 anni. Dopo ben sei anni di immobilità causata dalla paralisi.

d) Salvatore Niffoi

Nell’elenco degli scrittori sardi c’è anche l’insegnante Salvatore Niffoi. Che nasce nel 1950 ad Orani, in provincia di Nuoro. Qui ha lavorato come insegnante di scuola media fino al 2006. Il suo primo romanzo, “Collodoro“, è stato pubblicato nel 1997 dalla casa editrice Solinas. Nel 1999, iniziò a collaborare con la casa editrice Il Maestrale. Pubblicando con essa “Il viaggio degli inganni” e “Il postino di Piracherfa“. “Cristolu” e “La sesta ora“. I romanzi “La leggenda di Redenta Tiria” e “La vedova scalza“. Ed anche “Ritorno a Baraule“, sono stati pubblicati dalla casa editrice Adelphi di Milano.

In seguito, con “La vedova scalza“, questo ottimo autore sardo ha vinto il “Premio Campiello” nel 2006. Niffoi è uno dei migliori scrittori sardi contemporanei. Nella sua prosa, si nota l’utilizzo di italiano e sardo in modo combinato. Tanto a livello lessicale che sintattico. Questa scelta può rendere difficile la comprensione per chi non conosce il sardo.

Tuttavia, è voluta e necessaria, poiché permette di dare alle cose il nome che hanno. Ed anche di esprimere il significato della narrazione senza tradirla attraverso la traduzione. Il tutto in un approccio alla letteratura che mira a mantenere i dubbi, piuttosto che fornire certezze. Particolare attenzione merita anche la sua abilità nella descrizione. Descrizione che prevale sui dialoghi e riesce a restituire i colori, gli odori e persino i suoni. Questi ultimi grazie anche all’utilizzo di onomatopee. Coinvolgendo in questo modo i sensi del lettore.

e) Giacomo Mameli

Giacomo Mameli è uno degli scrittori sardi nato a Perdasdefogu, nel 1941. E’ un giornalista e scrittore laureato in Sociologia. Ha discusso la sua tesi di laurea, intitolata “Quattro paesi, un’isola“, alla Scuola superiore di giornalismo di Urbino. Attualmente è direttore artistico del festival letterario “Settesere, Settepiazze, Settelibri” a Perdasdefogu.

Inoltre, ha lavorato per “L’Unione Sarda“, e collabora con “La Nuova Sardegna“. Ha condotto per vent’anni i programmi televisivi “Facciamo i conti” e “Quelli che fanno” su Videolina. E “Ma però” su Sardegna 1. Ha anche collaborato con la Rai e con televisioni straniere. Per due anni (1991-1992) è stato addetto stampa del ministro degli Esteri.

Oltre a questo, insegna Teoria e tecnica della comunicazione nelle scuole superiori. E presso l’Università di Cagliari, facoltà di Scienze politiche. Qui è docente a contratto per il Master in Comunicazione nella pubblica amministrazione. Tra i suoi libri, pubblicati tutti da “Cuec“, si può citare “La ghianda è una ciliegia“. Ed “Il forno e la sirena“. “Sardo sono” e “Le ragazze sono partite“. “Come figlie, anzi” e “Le chiavi dello zucchero“. “Hotel Nord America“, è pubblicato da “Il Maestrale“.

4 – Scrittori di Sassari

Uno degli scrittori sardi natìo di Sassari, ha la fortuna di godere di cosa? Di un buon clima temperato e di un bel paesaggio. Infatti la città è circondata da boschi, uliveti e orti. Che la rendono caratteristica in tutta la provincia.

Inoltre Sassari viene citata da Elio Vittorini in “Sardegna come un’infanzia“, e da Natalia Ginzburg in “Lessico familiare“. Il padre stesso della famosa scrittrice è stato professore nell’università cittadina.

Per quanto riguarda gli scrittori sardi famosi, Sassari può vantare uno dei migliori esponenti del romanzo storico sardo. E cioè Enrico Costa. Vissuto a cavallo tra il XIX e XX secolo. Scrisse in un italiano corretto, anche se ricco di costruzioni grammaticali sarde.

Il suo tono fu comunque piacevole, anche perché egli ebbe sempre una buona vena umoristica. La stessa Grazia Deledda, si dichiarò “discepola d’Enrico Costa“. Ciò gli diede fama come il più importante scrittore sardo dell’Ottocento.

Anche molti altri scrittori della Sardegna, come lui nativi di Sassari, hanno lasciato un’impronta forte. Ed anche duratura, nella cultura dell’isola e di tutta la nazione.

Per saperne di più consulta la mia guida sugli scrittori di Sassari.

a) Enrico Costa

Incontriamo un altro degli scrittori sardi, Enrico Costa, che nasce a Sassari l’11 aprile 1841. E muore il 26 marzo 1909. E’ stato un autore e giornalista italiano che si è distinto come “poligrafo“. Cioè come autore molto versatile, e capace. Egli è considerato uno dei massimi esponenti del genere del romanzo storico sardo. Anche se va detto che non è stato il precursore del genere.

Inoltre, la sua passione per la ricerca storica sulla Sardegna, ha caratterizzato gran parte della sua carriera artistica. Nonostante la maggior parte della sua vita lavorativa, sia trascorsa presso le banche sassaresi. La sua attenzione si concentrava principalmente sulla sua città e sulla storia. Sulla geografia, sui costumi e usanze dei sardi. Egli ha anche curato una guida dell’isola.

Oltretutto, l’autore sardo è noto per una scrittura elegante e precisa in italiano. Arricchita da costruzioni grammaticali tipiche della lingua sarda. Tra le sue opere più importanti si possono citare “Sassari“, un’enciclopedia monumentale sulla storia della città. E “Il muto di Gallura“, uno dei suoi romanzi maggiormente acclamati.

Migliori Libri di Enrico Costa

b) Gavino Ledda

Gavino Ledda, nato a Siligo il 30 dicembre 1938, è uno degli scrittori sardi ed anche poeta. Con una profonda conoscenza sia della lingua italiana che della lingua sarda. È stato apprezzato per la sua opera autobiografica “Padre padrone” (1975). Ed anche per aver diretto ed interpretato il film “Ybris“. Egli è stato il protagonista principale nel film “Assandira“, diretto da Mereu (2020), tratto dal libro di Angioni.

Quindi, Gavino Ledda è nato in una famiglia di pastori, da Abramo (1908 – 2007) e Maria Antonia (1914 – 2013). Il padre lo ha estromesso dalla scuola all’età di sei anni, dopo avergli fatto frequentare solo alcune settimane. Ciò avvenne per iniziarlo al lavoro di pastore. Non è stato fino all’età adulta che Ledda è riuscito ad emanciparsi dall’analfabetismo. Emancipazione avvenuta durante il servizio militare, grazie all’incontro con il poeta Franco Manescalchi.

Oltretutto Manescalchi era anche un compagno di armi. Lì riprese gli studi ed ottenne la licenza elementare da privatista. Per poi continuare fino al conseguimento della laurea in Lettere con una tesi in glottologia. Si laureò presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza“. Nel 1970 Ledda è stato ammesso all’Accademia della Crusca. L’anno successivo è stato nominato assistente di Filologia romanza all’Università degli Studi di Cagliari. Nel 1975, con il romanzo Padre padrone, ha raccontato la sua storia personale. L’opera ha suscitato molto scalpore, poiché descriveva i rapporti sessuali che i pastori avevano con le pecore.

Migliori Libri di Gavino Ledda

c) Manlio Brigaglia

Ancora, tra gli scrittori sardi figura Manlio Brigaglia (1929-2018). Il quale era un professionista nel campo della storia e della giornalistica, in Italia. Un professionista che si è laureato in Lettere classiche a Cagliari. Ed ha insegnato per oltre vent’anni al Liceo “Azuni” di Sassari. Ed anche all’Università di Sassari, per poi dirigere il Dipartimento di Storia dal 1983 al 1985. La sua area di specializzazione è stata la storia della Sardegna e la storia dei partiti politici in Europa. Il fascismo e l’antifascismo e la storia dell’informazione.

Oltretutto, ha collaborato con numerose organizzazioni. Come la “Deputazione di storia patria per la Sardegna“. E la “Fondazione Antonio Segni”. “L’Istituto sardo per la Storia della Resistenza e dell’Autonomia“. Ed il “Consorzio interuniversitario di Cagliari e Sassari“. Per la scuola di specializzazione per gli insegnanti della Scuola secondaria.

Infine, gli è stato conferito il “Premio della cultura“, dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, nel 1997. E la medaglia d’oro di “Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte – settore Università” dal Presidente Ciampi. Fu autore di molti saggi e volumi. Enciclopedie ed articoli su riviste sarde e non sarde. Anche come direttore. Ha anche collaborato con i giornali “La Nuova Sardegna” e “Corriere della Sera“.

Migliori Libri di Manlio Brigaglia

  • Storia della Sardegna dalla preistoria ad oggi (CLICCA QUI)
  • Emilio Lussu e “Giustizia e libertà” (CLICCA QUI)

d) Vindice Lecis

Vindice Lecis, nato nel 1957 a Sassari, è un giornalista e un altro degli scrittori sardi. Ha lavorato per il gruppo Espresso per trentacinque anni. E’ un autore di romanzi storici e saggi sulla politica italiana del Novecento e sulla storia antica della Sardegna.

Di conseguenza, alcuni dei suoi libri sono: “La resa dei conti” (2003), “Togliatti deve morire” (2005). “Da una parte della barricata” (2007), “Le pietre di Nur” (2011), “Golpe” (2011). “Buiakesos: le guardie del Giudice” (2012), “Il condaghe segreto” (2013), “Judikes” (2014). “Rapidum” (2015), “Hospiton” (2017) e “Ospitone dux Barbariae” (2019).

Inoltre, ha anche scritto per NutrimentiLa voce della verità” (2014) e “L’infiltrato” (2016). “Il nemico” (2018) e “Il visitatore” (2019).

Migliori Libri di Vindice Lecis

5 – Scrittori di Sud Sardegna

Gli scrittori sardi del Sud Sardegna sanno bene, di abitare in una provincia che non è più tale! Essa comprendeva le ex province di Carbonia-Iglesias e Medio Campidano.

Attualmente, infatti, è stata sostituita dalle province del Medio Campidano e del Sulcis Iglesiente. Con la nuova riforma la città di Cagliari è andata a “gestire” il restante territorio del Sud Sardegna. A prescindere dal nome, siamo in un territorio pianeggiante, circondato da monti e attraversato da parecchi corsi d’acqua.

In quanto ad autori sardi, questa provincia è famosa per Ezelino Masili. Poeta, egli si fece un gran nome nella metà del XX secolo. Per aver utilizzato le due forme dialettali del logudorese e campidanese. Come poeta egli riscosse un enorme successo in tutta la Sardegna. Questo grazie alla sua vasta conoscenza della lingua sarda, oltre alle sue doti di improvvisatore e a una discreta cultura.

Un altro notevole scrittore sardo del Sud Sardegna è Antonio Puddu. Nelle sue opere traspare una vena di malinconia leggera e dolorosa. Ed Il suo modo di scrivere è molto umano e schietto, privo di coloriture artificiali. Egli portò nella propria produzione letteraria tutto il suo vissuto in un contesto agricolo e pastorale.

Quindi possiamo dire che anche questa provincia ha dato il suo contributo, per quanto riguarda gli scrittori sardi.

Per saperne di più consulta la mia guida sugli scrittori di sud Sardegna.

a) Emilio Lussu

Emilio Lussu, (1890-1975) era uno degli scrittori sardi. Fu anche militare e politico italiano. Eletto ripetutamente in Parlamento e due volte ministro. Fu fondatore del Partito Sardo d’Azione e del movimento Giustizia e Libertà. Attivista antifascista, fu aggredito, ferito e poi confinato a Lipari.

Infine, dopo essere evaso, visse come profugo all’estero per circa quattordici anni. Ha partecipato alla prima guerra mondiale come ufficiale, ricevendo diverse decorazioni. Ed anche alla Guerra Civile Spagnola, come leader politico. E nella Resistenza Italiana. Non abbandonò mai le sue origini sarde e rimase sempre critico verso chi lo faceva. Tuttavia, Lussu non si identificò mai come indipendentista.

Pertanto, la sua azione politica non è da associare a tale posizione precisa. Mantenne una relazione sia personale che scritta con molti esponenti del mondo politico sardo. Visitò l’isola ed il suo paese natale ad Armungia in molte occasioni, anche in qualità di uomo politico. In parlamento, difese le precarie prerogative concesse dallo statuto autonomista della Sardegna.

In aggiunta a ciò, consapevole che si trattava di ben poco. Rispetto a cosa? All’autogoverno derivante dalla trasformazione federalista dello Stato. Obiettivo per cui lottò per tutta la vita. Attirò l’attenzione del governo e delle altre forze politiche su temi importanti. Cioè sulla necessità di migliorare le condizioni, economiche e sociali, delle classi lavoratrici e proletarie della sua isola. Tra i numerosi volumi che diede alle stampe ricordiamo “Marcia su Roma e dintorni” (1936) e “Un anno sull’altipiano” (1938). E ancora “Teoria dell’insurrezione” (2008).

Migliori Libri di Emilio Lussu

b) Giulio Angioni

Una lista di scrittori sardi non può non comprendere Giulio Angioni (1939-2017). Che fu anche antropologo e poeta sardo. Ed insegnante di Antropologia Culturale, presso l’Università degli Studi di Cagliari. Si formò sotto la guida di Ernesto de Martino e Alberto Mario Cirese. Fu membro della Scuola antropologica di Cagliari. Ha anche avuto l’opportunità di studiare in Germania come “Stipendiat” alla “Alexander von Humboldt-Stiftung“. Ha insegnato anche in Francia, presso l’Università di Provenza (Aix).

Oltre a ciò, è stato “fellow” del “St. Anthony’s College” dell’Università di Oxford. La sua carriera di ricerca si concentra sulla vita contadina, dalla quale proviene. Ha prodotto lavori sull’antropologia delle tecniche. Tra cui “Rapporti di produzione e cultura subalterna. Contadini in Sardegna” e “Sa laurera. Il lavoro contadino in Sardegna“.

In aggiunta, ha anche trattato questioni di storia degli studi, in particolare l’antropologia dell’età coloniale. E metodi e questioni teoriche della ricerca antropologica. Ha anche esplorato argomenti sull’identità locale e regionale. Nazionale, europea e globalizzata. Tra le sue opere di narrativa ricordiamo “Una ignota compagnia“, finalista al Premio Viareggio 1992. Poi “Millant’anni“. E “Alba dei giorni bui“, Premio Dessì 2005. E “Sulla faccia della terra“, Premio Pozzale Luigi Russo 2015. Come poeta sardo, “Oremari” e “Anninnora“.

Migliori Libri di Giulio Angioni

c) Alessandro De Roma

Alessandro De Roma (1970), è uno degli scrittori sardi che è anche un insegnante, alle superiori. E’ laureato in filosofia. Ha iniziato la carriera di scrittore nel 2007, con “Vita e morte di Ludovico Lauter“. Premio Dessì, per le edizioni “Il Maestrale“. Presso la quale ha anche pubblicato le sue opere successive.

Quindi “La fine dei giorni” ed “Il primo passo nel bosco“. In seguito sono stati pubblicati “Quando tutto tace” da Bompiani nel 2011, e “La mia maledizione” nel 2014 da Einaudi. Ancora, una antologia benefica “Sei per la Sardegna” nello stesso anno.

Migliori Libri di Alessandro De Roma

d) Antonio Puddu

Antonio Puddu (1933-2022), era uno tra gli scrittori sardi. Veniva da una famiglia di agricoltori. E fino alla metà degli anni Novanta si dedicò alla gestione della sua fattoria nella “Marmilla“. Sin da giovanissimo, a tredici anni, si esibiva come poeta improvvisatore, cantando nei bar dove si vendeva il vino. E cantando con artisti famosi come Mascia e Trudu, che venivano da Nuragus.

Poi, iniziò a scrivere su giornali e riviste in giovane età. Alla fine degli anni Cinquanta iniziò a scrivere per la rivista “Ichnusa“. Diretta da Antonio Pigliaru, e Salvatore Cambosu come redattore. In seguito, ha scritto per “L’Osservatore Romano“, dove nel 1961 ha pubblicato il racconto “Zio Eraclio“. Il redattore del quotidiano vaticano Ludovico Alessandrini ha scritto quanto segue. “L’esperienza narrativa di Puddu è permeata da una tristezza contenuta e malinconica. Il localismo ed il bozzettismo. E gli altri pericoli comuni degli scrittori di provincia sono estranei alla sua arte. Ed al suo mondo umano e sincero“.

Oltretutto, durante la sua educazione, ha avuto una grande influenza su di lui lo scrittore Salvatore Cambosu. Del quale, come amava raccontare, era stato un allievo nei primi anni Cinquanta. Come ha notato il critico letterario Nicola Tanda, la sua esperienza di vita è fortemente radicata nella realtà agropastorale. E si riflette in tutta la sua opera letteraria.

Scrittori Sardi Contemporanei – Conclusione

Cosa possiamo dire ancora, per concludere il discorso sugli scrittori sardi? Ad esempio, che essi seppero mettere nella loro arte, tutte le sfumature linguistiche della regione.

Tra i Cagliaritani sembra prevalere la passione per le opere su sfondo storico. Gli Oristanesi sono stati capaci, per diffondere la letteratura, di autofinanziarsi per tutte le spese legate al mondo dei libri.

Quelli di Nuoro sono sostenitori delle più antiche e genuine tradizioni sarde. E possono vantare tra di loro la presenza di Grazia Deledda, prima italiana a vincere il Nobel per la letteratura.

I Sassaresi mantennero la costruzione grammaticale sarda, e seppero farlo in un perfetto italiano. Il Sud Sardegna è famoso per i suoi poeti dialettali. Che seppero farsi conoscere in tutta la regione, grazie alla loro indiscussa bravura.

E adesso, non mi resta che augurarti buona permanenza su Libri Online.net!

Antonella
Antonella

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Da sempre sono appassionata della lettura, una vera divoratrice di carta stampata. Mi piace leggere quasi tutto.

Oggi oltre a leggere scrivo. Ho sempre ammirato gli scrittori, e quindi adesso mi piace essere una di loro.

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