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Scrittori di Palermo: Migliori Autori e Poeti Palermitani

da | 20 Mar 2023

Siamo arrivati al nostro articolo dedicato agli scrittori di Palermo, una città dalle mille sfaccettature. Che ha sempre rappresentato una grande fonte di ispirazione, per i suoi abitanti. Quindi, in questo articolo, esploreremo il mondo della letteratura palermitana. Presentando alcuni dei più importanti scrittori che hanno reso omaggio alla città, attraverso le loro opere.

D’altro canto, Palermo è stata spesso descritta come una città di contraddizioni. Dove la bellezza, e la poesia, si incontrano con la durezza e la cruda realtà. Comunque, questi autori di Palermo, hanno saputo cogliere al meglio l’anima della città. Mettendone in luce la cultura e la sua storia. I sapori ed i colori. Ma anche i problemi e le difficoltà.

Pertanto, in questo articolo, esploreremo le opere di alcuni degli scrittori più famosi di Palermo. Dalla poesia al romanzo. Dal teatro al saggio. Sempre cercando di far emergere la complessità e la ricchezza di questa città, attraverso le loro parole. Sveleremo come la letteratura palermitana, sia stata in grado di raccontare il passato. Ed anche, di dare voce alle sfide del presente ed ai sogni per il futuro.

Quindi, siate i benvenuti! Siete pronti per immergervi nel mondo degli scrittori di Palermo? Andiamo alla scoperta delle storie, e delle opere, che hanno fatto la storia della letteratura palermitana.

a) Pif

Pierfrancesco Diliberto, noto come Pif, è uno degli scrittori di Palermo, nonché presentatore televisivo. Ha avuto una passione per il cinema fin da quando era bambino. Iniziò la sua carriera come assistente del regista Marco Tullio Giordana. Nel film “I cento passi” (2000), che racconta la vita dell’attivista antimafia Peppino Impastato. Il film vinse quattro premi “David di Donatello” ed un premio alla Mostra del cinema di Venezia.

In seguito, Pif ha lavorato come autore per la trasmissione televisiva “Candid & Video Show” su Italia 1. E successivamente come inviato per “Le Iene“. Nel 2007, è diventato un VJ per MTV e ha presentato il MTV Day 2007.

Nel maggio del 2017, Pif ha partecipato ad una trasmissione di Rai 1. Dedicata al 25º anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio, entrambe compiute dalla mafia. La trasmissione si è svolta in diverse località, ed ha ospitato diversi personaggi di rilievo. Ha inoltre partecipato all’inaugurazione del giardino “Quarto Savona 15” insieme a Fabio Fazio e Roberto Saviano. Dove è stata posta una stele commemorativa delle vittime delle stragi.

Nel 2018, Pif ha pubblicato il suo primo romanzo intitolato “…che Dio perdona a tutti“.

b) Giuseppe Tornatore

Giuseppe Tornatore è un famoso regista ed uno degli scrittori di Palermo, nato il 27 maggio 1956 a Bagheria. Egli è conosciuto a livello internazionale per il suo film del 1988, “Nuovo Cinema Paradiso“. Che ha avuto un grande successo di pubblico, sia in Italia che all’estero.

Fino al presente, Tornatore ha diretto 12 film e 10 documentari. Molti dei quali basati sulla sua vita personale. Ha ricevuto numerosi premi prestigiosi, tra cui un “Golden Globe” ed il “Grand Prix Speciale della Giuria“. Quest’ultimo al Festival di Cannes del 1989. Due premi “BAFTA” e 11 “David di Donatello“. Nel 1990, ha vinto l’Oscar per il miglior film straniero.

Oltretutto, come scrittore palermitano, Tornatore ha pubblicato diversi libri. Tra cui “La corrispondenza” nel 2016 e “Diario inconsapevole” nel 2018. “Leningrado” nel 2018 e “Ennio, un maestro” con Ennio Morricone, nel 2018. Il suo ultimo lavoro letterario, “All’èpica. C’era una volta la politica”, è stato pubblicato nel 2022.

c) Alessandro D’Avenia

Alessandro D’Avenia è uno degli scrittori di Palermo, nato il 2 maggio 1977. Frequenta il Liceo Classico “Vittorio Emanuele II” di Palermo. Ed incontra il sacerdote Pino Puglisi, che ha influenzato notevolmente la sua vita. Successivamente, ha ottenuto una laurea in Lettere classiche presso la “Sapienza di Roma“. Ed ha conseguito un dottorato di ricerca all’Università degli Studi di Siena.

Poi ha creato una compagnia teatrale, e ha diretto un cortometraggio. Attualmente, questo scrittore di Palermo insegna letteratura presso il Collegio “San Carlo” di Milano. Ha pubblicato due libri. “Bianca come il latte, rossa come il sangue” e “Cose che nessuno sa“, entrambi acclamati a livello internazionale. Il terzo romanzo di D’Avenia, “Ciò che inferno non è“, è stato pubblicato nell’ottobre 2014. Ed è stato uno dei 10 libri più amati dai giovani italiani nel 2017, secondo il MIUR.

Concludendo, nel 2016, è uscito il quarto libro. “L’arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita“, che è stato adattato in un’opera teatrale. Ancora, nel 2017, “Ogni storia è una storia d’amore“. E “L’Appello“, nel novembre 2020. Una versione teatrale di “L’Appello” è disponibile su YouTube, a partire da dicembre 2020. L’autore di Palermo D’Avenia è anche membro dell’Opus Dei e vive in castità.

d) Aldo Baglio

Aldo Baglio è uno degli scrittori di Palermo ed un comico. Si trasferì a Milano all’età di tre anni. Dopo aver completato la scuola media, trovò lavoro come tornitore. Ed in seguito venne assunto dalla società dei telefoni SIP. Nel 1978, si diplomò presso la scuola di “mimo-dramma” del Teatro Arsenale di Milano e lasciò la SIP.

In seguito, Baglio formò un duo comico con il suo compagno di classe Giovanni Storti. E si esibì in fiction televisive in piccoli ruoli, tra cui “Professione vacanze“. Dove incontrò il suo futuro partner comico, Giacomino Poretti. Lo scrittore di Palermo Aldo si esibì anche presso il “Palmasera Village Resort di Cala Gonone“. (Cala Gonone è in Sardegna). Insieme a Giovanni e Giacomo, e alla fidanzata di quest’ultimo, Marina Massironi.

In seguito, Aldo Baglio e Giovanni formarono un nuovo duo chiamato “I suggestionabili“. In compagnia di altri artisti di cabaret di successo. Nel 1991, Aldo, Giovanni e Giacomo formarono un trio. Quindi, insieme scrissero un libro. Intitolato “Tre uomini e una vita. La nostra (vera) storia raccontata per la prima volta“. Nel quale raccontano la loro storia e la nascita del trio.

e) Don Pino Puglisi

Pino Puglisi, nato Giuseppe, è stato uno degli scrittori di Palermo e sacerdote. È stato anche un educatore ed insegnante. Egli è stato assassinato dalla mafia, il giorno del suo compleanno. La ragione del suo omicidio, è stata la sua costante dedizione verso la comunità. Sia dal punto di vista evangelico che sociale.

Peraltro, nel maggio del 2013, Puglisi è stato proclamato beato. Cerimonia avvenuta davanti a una folla di circa centomila persone, nella radura del Foro Italico di Palermo. Tale cerimonia è stata presieduta dall’arcivescovo di Palermo, il cardinale Paolo Romeo. La “lettera apostolica“, che ha ufficializzato il rito di beatificazione, è stata letta dal cardinale Salvatore De Giorgi. Che era l’inviato di Papa Francesco.

Per finire, Don Pino Puglisi, autore di Palermo e martire, ha scritto due libri. “Se ognuno fa qualcosa si può fare molto” e “La clausola di Norimberga“. Oltretutto, egli è stato la prima vittima della mafia, ad essere riconosciuta come martire della Chiesa.

f) Cagliostro

Alessandro Balsamo, noto come il “conte di Cagliostro“, è stato uno degli scrittori di Palermo. E figura storica controversa ma affascinante. Durante il XVIII secolo, Cagliostro viaggiò attraverso le corti europee. Egli sosteneva di possedere conoscenze esoteriche sulla vita e l’universo. Inoltre, di essere un guaritore “miracoloso“, e di poter trasformare metalli comuni in oro mediante l’alchimia. Ancora, questo scrittore di Palermo, promosse una versione della Massoneria chiamata “Rito Egiziano“. Sostenendo che avesse origini antiche in Egitto.

D’altro canto, nonostante le sue affermazioni, molti lo consideravano un truffatore ed un ciarlatano. E nel 1789, la Chiesa cattolica lo accusò di eresia e lo condannò all’ergastolo. L’autore di Palermo Cagliostro fu imprigionato nella fortezza di San Leo. E qui morì nel 1795.

Malgrado le controversie e le accuse di truffa, Cagliostro rimane una figura storica affascinante e enigmatica. Spesso associata a miti e leggende sull’alchimia e la magia. Ed anche alla vita segreta delle corti europee. Come scrittore palermitano, ha prodotto diverse opere. Tra cui “Maconnerie egyptienne” e “Il Romanzo di Cagliostro“.

g) Luigi Lo Cascio

Lo Cascio è uno degli scrittori di Palermo ed un artista. che si è dedicato alla recitazione e alla scrittura. In passato aveva studiato medicina, ma ha deciso di seguire la sua passione per la recitazione. Quindi, ha completato il suo corso di studi. Corso effettuato presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico“, nel 1992. In seguito, ha recitato in molte produzioni teatrali. Ed anche cinematografiche, sotto la guida di diversi registi.

Poi, nel 2000, lo scrittore di Palermo Lo Cascio ha vinto il premio “David di Donatello“. Grazie alla sua recitazione nel film “I cento passi”. E nel 2001 la “Coppa Volpi” al Festival del Cinema di Venezia. Per il film “Luce dei miei occhi“.

Oltre a ciò, questo romanziere palermitano ha due figli. Diede inizio alla sua carriera recitando in spettacoli classici, come “Margherita Gautier” e “Romeo e Giulietta”. Entrambi diretti da Giuseppe Patroni Griffi.

Ancora, ha recitato in “Aspettando Godot“, diretto da Federico Tiezzi. Quindi, in altre produzioni teatrali e cinematografiche. di diversi registi. Inoltre, Lo Cascio è anche un autore palermitano che ha scritto diversi libri. Tra cui “Ogni ricordo un fiore” e “La caccia. Nella tana“.

h) Pino Caruso

Pino Caruso era un attore ed uno degli scrittori di Palermo. Si fece notare nel mondo dello spettacolo nel 1957, quando debuttò come attore drammatico. Debutto avvenuto al “Piccolo Teatro di Palermo“. Quindi, un breve ruolo in una produzione di Luigi Pirandello. Poi, l’anno successivo, recitò in una produzione di Wolfgang Amadeus Mozart. Presso il “Teatro Massimo” di Palermo.

Successivamente, nel 1963, fu scritturato dal “Teatro Stabile” di Catania. Tuttavia, presto si trasferì a Roma, dove iniziò a lavorare come cabarettista al Bagaglino (1965-1967). Nel 1967 debuttò a Milano con lo spettacolo “Pane al Pino e Pino al Pino“. Presso il Teatro Nuovo. Quindi, nel 1968, la Rai lo scritturò per la trasmissione di varietà “Che domenica amici“. Nella quale aveva una rubrica settimanale intitolata “Diario siculo“.

Lo scrittore di Palermo apparve anche in diverse altre trasmissioni televisive. Come “Gli amici della domenica” (1970) e “Canzonissima” (1971). “Teatro 10” (1971-1972) e “Dove sta Zazà” (1973). Nel 1975 prese parte a “Mazzabubù” (Rai Uno), dove presentò un monologo satirico sulla mafia. Intitolato “Venga a prendere un caffè da noi“. Questo gli valse una grande popolarità.

A parte questo, Pino Caruso fu uno dei primi, a promuovere l’uso della lingua siciliana in televisione. Come autore di Palermo, pubblicò numerosi libri. Tra cui “Il silenzio dell’ultima notte” (2009) e “Ho dei pensieri che non condivido“. “Appartengo a una generazione che deve ancora nascere” (2014). “Il senso dell’umorismo è l’espressione più alta della serietà“. “Se si scopre che sono onesto, nessuno si fiderà più di me” (2017). Questi ultimi tre sono una raccolta di aforismi, e storie, sulla situazione attuale del mondo.

i) Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Giuseppe Tomasi di Lampedusa è stato un nobile ed uno degli scrittori di Palermo. Trascorse la sua infanzia nella grande casa di Palermo. E , durante gli studi, fu assistito dalla madre e da una insegnante privata. Quest’ultima gli ha insegnato il francese. Per di più, ebbe una bella opportunità. Cioè, assistere alla prima rappresentazione dell’Amleto nel piccolo teatro della residenza di Santa Margherita Belice. Che era stata ereditata dai Cutò.

Lo scrittore di Palermo Tomasi di Lampedusa, spesso trascorreva del tempo con il cugino Lucio Piccolo. Ambedue si recarono a San Pellegrino Terme nel 1954, per partecipare a un convegno letterario. Nel corso del viaggio di ritorno, si dice che abbia iniziato a scrivere “Il Gattopardo“. Romanzo che completò due anni dopo. Ciononostante, all’inizio il manoscritto non fu preso in considerazione dalle case editrici. Si trattava di Mondadori ed Einaudi. Causando grande delusione a Tomasi di Lampedusa.

Concludendo, nel 1957, gli fu diagnosticato un cancro ai polmoni. Morì il 23 luglio di quell’anno, senza designare un erede per le sue opere. Tuttavia, Gioacchino Lanza di Assaro, sarebbe diventato l’erede del suo patrimonio letterario. Si trattava di un suo allievo e lontano cugino. Purtroppo, “Il Gattopardo” fu pubblicato postumo nel novembre del 1958. E l’anno successivo vinse il prestigioso “Premio Strega“.

l) Antonio Ingroia

Antonio Ingroia è un personaggio versatile, essendo uno degli scrittori di Palermo e avvocato. Giornalista ed ex magistrato. Ed anche politico. Ingroia è nato in Sicilia nel 1959. Ha iniziato la sua carriera come magistrato, dopo essersi presentato ad un concorso nel 1987. Quindi, ha cominciato a lavorare al Tribunale di Palermo. Dove anche Giovanni Falcone ha dato inizio alla sua carriera.

In seguito, nel 1989, è stato assegnato come sostituto procuratore a Marsala. Qui ha gestito delicati casi di mafia ed altri gravi reati. Come omicidi e associazioni criminali locali, reati contro la pubblica amministrazione e pubblici amministratori.

Dopo una nomina da parte delle Nazioni Unite, lo scrittore di Palermo Antonio Ingroia ha lavorato come capo. Di cosa? Del Dipartimento Investigazioni della CICIG, un ente che combatte la criminalità organizzata in America Centrale. Poi, nel 2013, ha partecipato alle elezioni politiche italiane come candidato premier. In seguito, ha lavorato come sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Aosta.

Posteriormente, è stato nominato commissario di “Sicilia e-Servizi”. Ed anche Commissario straordinario della provincia di Trapani. Ancora, editorialista del quotidiano “Il Fatto Quotidiano“. Fra i suoi ultimi libri si annoverano “Il sentimento del giusto. Un dialogo nel tempo con Paolo Borsellino“. E “Caselli-Ingroia. Vent’anni contro. Dall’Eredità di Falcone e Borsellino alla Trattativa” (con Giancarlo Caselli). Ancora, “Dalla parte della Costituzione. Da Gelli A Renzi: quarant’anni di attacco alla Costituzione“.

m) Claudio Cerasa

Claudio Cerasa è uno degli scrittori di Palermo e blogger. Ed anche giornalista, nato nel 1982. Il padre, il giornalista Giuseppe Cerasa, lo ha portato presto a Roma. Dove Claudio ha iniziato a lavorare per varie testate. Tra cui “La Gazzetta dello Sport” e “Radio Capital“. Eppure, è stato il suo lavoro presso il giornale “Il Foglio” che gli ha permesso di emergere. Lavora dieci anni come redattore capo. Viene poi scelto dal fondatore del giornale, Giuliano Ferrara, come suo successore alla direzione. (2015).

Lo scrittore di Palermo Cerasa è stato anche presente in numerose trasmissioni televisive. Tra cui “Le invasioni barbariche” e “Porta a Porta“. Oltretutto, ha scritto per diverse riviste, tra cui “Panorama” e “Rivista Studio“.

In aggiunta a questo, è considerato uno dei migliori scrittori contemporanei in Sicilia. Ed ha pubblicato numerosi libri. Tra cui “Ho visto l’uomo nero. L’inchiesta sulla pedofilia a Rignano Flaminio tra dubbi, sospetti e caccia alle streghe“. E “La presa di Roma“. Il primo nel 2007 e il secondo nel 2009. “Le catene della sinistra. Non solo Renzi. Lobby, interessi, azionisti occulti di un potere immobile“. “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia che non c’è“. Nel 2014 e 2015. E “Abbasso i tolleranti. Manuale di resistenza allo sfascismo“, nel 2018.

n) Fulvio Abbate

Fulvio Abbate, uno degli scrittori di Palermo, ha conseguito la laurea in filosofia. Presso l'”Università degli Studi“, nel 1981. La sua tesi di laurea riguardava Louis-Ferdinand Céline e l’apocalisse. Poi, nel 1990 ha pubblicato il suo primo romanzo. Intitolato “Zero Maggio a Palermo“, che descrive l’esperienza comunista dell’autore. Vista negli anni della sua giovinezza. La critica ha elogiato il romanzo per lo stile lirico e visionario.

Da quel momento, lo scrittore di Palermo Abbate, ha scritto una vasta gamma di opere. Tra cui narrativa civile e saggistica. Reportage e pamphlet. In più, ha scritto anche un articolo per “Huffpost“. Dal titolo “Mi vergogno d’essere stato comunista“, a causa dell’aggressione russa all’Ucraina. Un’altra delle sue opere è “Sul conformismo di sinistra“. E segna la sua distanza dalla sinistra ufficiale.

L’autore palermitano Abbate ha sperimentato diversi generi letterari. Il romanzo eroicomico come “La peste bis” (1997). e “La peste nuova” (2020). La narrativa autobiografica, in cui ha affrontato temi come la città di Palermo. Poi la Guerra civile spagnola e la figura di Pier Paolo Pasolini. Oltre all’antropologia delle relazioni sentimentali e affettive, nella città di Roma.

Terminando, Abbate ha esplorato temi filosofici come la salvezza. E la “speranza” come paradosso. L’importanza dell’individualità all’interno di un socialismo libertario, ed altri temi. Discussi nel libro “Gauche caviar“, scritto con Bobo Craxi. Nel dicembre 2022 ha lanciato sul suo canale YouTube la rubrica “Appunti di filosofia“.

o) Vittorio Emanuele Orlando

Vittorio Emanuele Orlando era uno degli scrittori di Palermo. Figlio dell’avvocato Camillo Orlando e di Carmela Barabbino. E vide la luce pochi giorni dopo lo sbarco dei Mille a Marsala.

Terminato il liceo classico “Vittorio Emanuele II” a Palermo, si concentrò sugli studi giuridici. Diventando, uno stimato giurista, politico e docente italiano. Nel 1880, ancora studente, vinse un concorso indetto dall’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. Lo vinse svolgendo una ricerca sulla riforma elettorale.

Peraltro, tra i suoi successi, si annovera la rappresentanza dell’Italia alla Conferenza di pace di Parigi del 1919. E la presidenza dell’Assemblea Costituente nel 1946. Anno in cui l’Italia si trasformò in repubblica. Oltretutto, la sua fama deriva anche dai suoi scritti giuridici. Ed anche dalla sua attività come professore. Sia di diritto costituzionale che amministrativo, in diverse università italiane. Lo scrittore di Palermo Orlando è stato il fondatore della scuola italiana di diritto pubblico. Il suo “Primo trattato completo di diritto amministrativo“, ha rappresentato un importante contributo alla scienza giuridica.

Per finire, fra le sue opere più note si annoverano “Principi di diritto costituzionale” del 1889. E “Principi di diritto amministrativo” del 1890. Vittorio Emanuele Orlando ha lavorato per elevare il diritto pubblico al livello del diritto privato. Con il fine di renderlo una disciplina scientifica di pari importanza.

p) Ignazio Buttitta

Ignazio Buttitta è stato un noto poeta ed uno degli scrittori di Palermo. Nato a Bagheria nel 1899, e cresciuto in una famiglia di commercianti. Ebbe un fratello gemello, e trascorse un’infanzia difficile. Che influenzò la sua produzione poetica. Dopo aver lasciato la scuola elementare, ha iniziato a lavorare nella salumeria del padre. Poi, nel 1917, Buttitta è stato chiamato alle armi e ha combattuto nella difesa del Piave. Con tutti gli altri “giovani del 99“.

Inoltre, era uno dei pochi scrittori contemporanei a scrivere in siciliano. L’autore palermitano Buttitta è diventato molto famoso, in Sicilia e in altre parti d’Italia. La sua poesia rappresenta la storia sociale, politica e intellettuale della Sicilia. Declamata in versi. E riflette il suo coinvolgimento attivo nella lotta. Contro cosa? Contro la povertà delle classi subalterne. L’antifascismo, la mafia e la classe politica “post-bellica“. Egli credeva che la letteratura dovesse essere compresa come una visione. E che la scrittura fosse un modo per creare una coscienza, nel lettore o nell’ascoltatore.

q) Francesco Ferrara

Francesco Ferrara fu un noto economista ed uno degli scrittori di Palermo. Ed anche un politico italiano. Nacque il 7 dicembre 1810. Fu eletto senatore durante la XIV legislatura del Regno d’Italia. Questo autore palermitano era famoso per la sua visione liberale dell’economia. Precisamente, si distingueva per la sua critica alla teoria classica di Ricardo, e per le sue idee anticipate sul marginalismo.

In seguito, nel 1867, Ferrara divenne Ministro delle Finanze del Regno d’Italia. Si sposò con Maria Bracco Amari, soprannominata “Marietta“. Ed insieme ebbero un figlio. Ferrara morì a Venezia il 22 gennaio 1900. Fra i suoi scritti più importanti si annovera il “Trattato di diritto civile italiano”.

r) Luigi Natoli

Luigi Natoli era uno degli scrittori di Palermo ed uno storico. Nato nel 1857 e morto nella stessa città nel 1941.

Per iniziare, Egli ha usato lo pseudonimo di “William Galt” per scrivere i suoi romanzi. Natoli proveniva da una famiglia con forti ideali risorgimentali. Pertanto, ha iniziato a scrivere per i giornali a 17 anni. Nel 1888, ha iniziato a insegnare storia a Palermo, e poi in vari licei italiani. Successivamente, nel 1923, è tornato a Palermo e ha scritto anche “Storia di Sicilia“.

Questo autore di Palermo era un repubblicano mazziniano e massone. Affiliato alla Loggia “I Liberi Figli d’Oreto di Palermo“, e poi alla Loggia “Pietro Giannone” di Foggia. Inoltre, ha avuto tre figli dalla sua prima moglie. E otto dalla seconda. Tra cui Romualdo, un famoso scrittore di romanzi.

Lo scrittore di Palermo Natoli è sepolto nel cimitero di Sant’Orsola a Palermo. Come autore palermitano, è noto per aver scritto più di 25 romanzi ambientati in Sicilia. E pubblicati a puntate su giornali e riviste, come “Giornale di Sicilia“. Poi “Il giornalino della Domenica” e “Primavera“. La sua popolarità è stata determinata in gran parte dai suoi romanzi d’appendice.

s) Lucio Piccolo

Lucio Piccolo di Calanovella (1901-1969) è stato un poeta ed uno degli scrittori di Palermo. Apparteneva ad una famiglia aristocratica. Oltre alla sua passione per la poesia, era anche un appassionato di esoterismo e di musica. E si è dedicato all’autodidattica, imparando molte lingue diverse.

Pertanto, si può considerare un pioniere in Italia. Per cosa? Per aver scoperto ed apprezzato autori europei contemporanei come Yeats, Proust e Rilke. Inoltre, la sua carriera poetica è iniziata nel 1956, ed ha pubblicato diverse raccolte di poesie, negli anni seguenti.

Oltre a questo, dopo la sua scomparsa, è stata istituita dai suoi fratelli una fondazione. La “Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella“, presso Villa Piccolo. Con lo scopo di conservare il patrimonio culturale, e storico, della famiglia. Quindi, beni di famiglia sono stati suddivisi in tre parti uguali. Di cui due terzi sono andati alla Fondazione. Ed un terzo è stato lasciato al figlio di sei anni dello scrittore di Palermo.

In ultimo, le prime due raccolte di poesie di Piccolo, da cosa sono caratterizzate? Da una forte omogeneità formale, con la presenza di molti poemetti studiati. E spesso molto lunghi. Comunque, la terza raccolta, “Plumelia“, si contrappone alle prime due. Proponendo una tendenza lirica più breve. Che era già presente nelle prime due raccolte, ed un simbolismo più intenso e oscuro.

t) Michele Amari

Michele Amari, (1806-1889), era uno degli scrittori di Palermo. In aggiunta, era anche uno storico, politico ed arabista. Prese parte ai movimenti risorgimentali siciliani insieme a suo padre. Tuttavia, lavorò anche nella Segreteria di Stato del regime borbonico.

Lo scrittore di Palermo Amari scrisse l’opera “La Guerra del Vespro“. Che fu censurata dal governo, e pubblicata con un titolo neutro. Di conseguenza, fu dichiarato indesiderato dal governo di Napoli. Per cui fuggì in Francia. Con questa opera, Amari esaminò gli aspetti della “Guerra del Vespro Siciliano“. In più, presentò documenti storici, che chiariscono le dinamiche di questo evento.

Successivamente, Michele Amari si trasferì a Parigi, nei primi anni ’40 del XIX secolo. Qui continuò i suoi studi sulla storia della Sicilia sotto il dominio musulmano. Ed iniziò a studiare l’arabo, all’età di 37 anni. Suo supervisore fu l’arabista Joseph Toussaint Reinaud. Oltretutto, volle approfondire la sua conoscenza delle fonti bizantine. Motivo per cui iniziò anche a studiare il greco, con Carl-Bénédict Hase.

Concludendo, l’autore di Palermo Amari, è considerato un fondatore. Il fondatore della moderna organizzazione degli studi orientali in Italia. Ha scritto diverse opere letterarie di rilevanza internazionale. Per giunta, è stato Ministro della Pubblica Istruzione del Regno d’Italia.

u) Giovanni Meli

Giovanni Meli è stato un poeta ed uno degli scrittori di Palermo. Nacque durante il regno di Carlo III, nel 1740.

In quegli anni, Palermo stava vivendo una rinascita culturale e civile. Questo, grazie alle riforme del viceré Caracciolo. L’autore palermitano Meli divenne noto in tutta Italia, per il suo stile di scrittura in siciliano. Che si ispirava all’Arcadia.

Quindi, egli studiò presso i Gesuiti, sviluppandone una grande passione per la letteratura. Ma non solo. Anche per la filosofia, e soprattutto, l’Illuminismo. Studiò in modo autonomo i classici, italiani e latini. A parte gli “enciclopedisti” francesi come Montesquieu e Voltaire. Comunque, appena quindicenne, il suo primo lavoro poetico gli valse una buona reputazione. Che egli si fece tra i letterati palermitani.

Ancora, il poeta di Palermo Meli, fu nominato socio dell’Accademia del Buon Gusto. E, in un secondo tempo, fu invitato a far parte di importanti circoli esclusivi. Sia della nobiltà che della moda, come l'”Accademia della Galante conversazione” nel 1761. E l'”Accademia degli Ereini” nel 1766. In ambedue gli ambienti recitò le sue composizioni in dialetto ed in lingua italiana. Guadagnando sempre più successo.

Per finire, diciamo che la sua fama si è consolidata nel 1762. Infatti in quell’anno egli pubblicò il poema “La Fata galante“. Il quale sancì la sua definitiva consacrazione. Ancora, altri suoi lavori notevoli sono “Le Odi“, “La Bucolica” e “Le Canzonette“.

v) Vittorio de Seta

Vittorio De Seta, (1923-2011), è stato uno degli scrittori di Palermo. Di famiglia aristocratica, ha studiato architettura a Roma per un breve periodo di tempo. Decidendo poi di dedicarsi al mondo del cinema. Nel 1953, ha iniziato come secondo aiuto regista. Lavorando ad un episodio del film “Amori di mezzo secolo“, di Mario Chiari.

In seguito, l’anno dopo, ha lavorato come aiuto regista per Jean-Paul Le Chanois. Nel film “Vacanze d’amore“. Proseguendo, si è concentrato sulla sceneggiatura e sul documentario. Realizzando numerosi documentari incentrati sulla storia e la cultura. Ed anche sulle tradizioni, della Sicilia e del sud Italia.

Ancora, ha lavorato come sceneggiatore per il cinema e la televisione. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Tra cui il “Premio David di Donatello” per il miglior documentario, nel 1988. Per merito del suo film “Pescatori di perle“. Come autore di Palermo, De Seta ha anche scritto l’introduzione del volume “La Calabria“. Che è una raccolta di testi sulla letteratura popolare. Pubblicata sulla rivista omonima diretta dal prof. Luigi Bruzzano, tra il 1836 e il 1902.

z) Emerico Amari

Emerico Amari (1810-1870) è stato un noto giurista ed uno degli scrittori di Palermo. Ed anche un politico ed un giornalista.

Per iniziare, egli proveniva da una famiglia aristocratica di Palermo. Il padre era il Conte di S. Adriano Mariano Salvatore Amari. Il quale ricoprì il ruolo di deputato, nel Parlamento siciliano (1812). La madre, Rosalia Baiardi, apparteneva alla famiglia dei Marchesi di S. Carlo.

Successivamente, dopo essersi iscritto all’Università di Palermo, Emerico Amari conseguì la laurea in giurisprudenza. Tuttavia, esercitò pochissimo, in quanto ben presto prevalse la sua vera passione. La scrittura.

Inoltre, lo scrittore di Palermo Amari, è considerato uno dei precursori nella disciplina del “diritto comparato“. Oltre a questo, si distinse come studioso di economia, con una vasta competenza filosofica. Nel periodo risorgimentale, egli si schierò a favore del movimento politico liberale. E divenne uno dei protagonisti. Con le sue idee innovative ed il suo impegno, contribuì a diffondere la cultura “liberal-democratica” in Italia.

Oltre a ciò, nel 1833 l’autore di Palermo Amari pubblicò uno scritto. Intitolato “Sopra gli elementi di filosofia del Prof. V. Tedeschi“. Edito sulle Effemeridi scientifiche letterarie. In cui criticava il pensiero “kantiano“, allora diffuso negli ambienti intellettuali siciliani.

Al contrario, proponeva l’empirismo di Locke e il pensiero di Romagnosi, come alternative. Riassumendo, questo scrittore di Palermo è stato un intellettuale poliedrico. Abile nel coniugare la conoscenza del diritto, con la competenza filosofica. Ed anche economica. In più, capace di dare un importante contributo al Risorgimento italiano. Attraverso il suo impegno politico.

aa) Angelo Fiore

Angelo Fiore (1908-1986), era uno degli scrittori di Palermo.

Iniziamo dicendo che, durante la sua vita, lavorò come impiegato statale a Palermo. E successivamente, come insegnante di inglese presso istituti tecnici. Ciò in seguito al suo servizio come interprete per l’Esercito Americano in Sicilia nel 1943.

Comunque, il suo esordio letterario avvenne nel 1963. Con la raccolta di racconti “Un caso di coscienza per Lerici“. Seguirono poi diversi romanzi. Di cui l’ultimo uscì nel 1981.

Ancora, per quanto riguarda lo stile, viene paragonato a Federigo Tozzi e Georges Bernanos. Per cui, i suoi romanzi hanno un tono “allucinatorio“. E descrivono un mondo in disfacimento, dove l’umanità vive di imbrogli e sospetti. Inoltre, il protagonista è sempre un forestiero che non si integra nella società. E vive in un’attesa perpetua di affermazione, o liberazione, che non si realizzerà mai.

Oltre a ciò, questo autore di Palermo crede nella morte di Dio. Pertanto, dopo questa morte, l’uomo è solo. E secondo lui, questa morte è dovuta ad un difetto “intrinseco” della natura umana. Ovvero la mancanza di amore. Tolto l’amore, la vita non ha significato. Perciò diventa un inseguimento infinito, di una certezza che non arriverà mai.

Per concludere, i romanzi di Fiore ruotano attorno ad un personaggio principale. Ma l’umanità nel suo insieme, è inadatta a vivere. Poiché ha perso la capacità di trarre un significato, dal caos dell’esistenza.

bb) Gian Matteo Giberti

Gian Matteo Giberti (1495-1543), è stato un vescovo ed uno degli scrittori di Palermo. Nacque da una donna palermitana e da Francesco Giberti. Il quale era un capitano della marina genovese.

In seguito, dopo circa dieci anni trascorsi con la madre, è stato chiamato dal padre a Roma. Qui ha studiato regolarmente. Ed ha dimostrato di avere una buona padronanza della lingua greca e latina. Tanto da essere ammesso all'”Accademia Romana“.

Oltretutto, la sua produzione letteraria è stata prevalentemente di carattere religioso. A motivo del suo essere un sacerdote cattolico.

Dopo qualche anno, questo scrittore di Palermo lasciò Roma. Su incarico del cardinale Giulio de’ Medici. E viaggiò attraverso molti paesi europei, per delle missioni diplomatiche. Tornato a Roma, fu nominato vescovo di Verona. Qui, si impegnò a migliorare i comportamenti degli uomini di chiesa.

Pertanto, conservò un solo “beneficio” per sé stesso. E volle che ogni chierico ne avesse uno solo. Oltretutto, che risiedesse nella parrocchia e celebrasse regolarmente. Tuttavia, incontrò molta resistenza. Ancora, nel 1531, cercò di porre fine alle cattive abitudini delle monache. Difatti, i loro conventi erano visitati regolarmente dagli uomini. In ogni caso, non ricevette alcuna collaborazione dal Capitolo, e dovette affrontare molte lamentele.

Scrittori di Palermo – Conclusione

In conclusione, cosa possiamo dire? Che attraverso questo articolo abbiamo potuto scoprire alcuni tra i più famosi scrittori di Palermo, e le loro opere. Tanto La città di Palermo è stata fonte di ispirazione per molti di questi autori. Che hanno saputo raccontare con grande maestria la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni.

Gli autori palermitani hanno saputo portare al mondo la bellezza. Ed anche la ricchezza di questa città. Regalando al lettore momenti di riflessione, emozione e conoscenza. Infatti, siamo stati in grado di scoprire le loro vite e le loro opere. Le quali testimoniano la grande varietà dei generi letterari presenti a Palermo.

Per concludere, speriamo che questo articolo vi abbia dato una maggiore comprensione, della scena letteraria della città. E che vi abbia ispirato a esplorare le opere di questi grandi scrittori di Palermo. Palermo è una città piena di vita e di ispirazione. E la sua cultura letteraria è solo una piccola parte della sua bellezza.

E adesso, non mi resta che augurarti buona permanenza su Libri-online.net!

Antonella
Antonella

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Da sempre sono appassionata della lettura, una vera divoratrice di carta stampata. Mi piace leggere quasi tutto.

Oggi oltre a leggere scrivo. Ho sempre ammirato gli scrittori, e quindi adesso mi piace essere una di loro.

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